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Idea di Dio e Rivelazione - associazione pitagorica

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La parola <strong>di</strong> <strong>Dio</strong> opera infallibilmente ciò che <strong>di</strong>ce. <strong>Dio</strong> la manda come un messaggerovivente e veglia su <strong>di</strong> essa per realizzarla. La parola <strong>di</strong> <strong>Dio</strong> rimane sempre, fedele edefficace”.(cfr. H. Fries, Teologia fondamentale, Brescia 1987, 245 ss.).Col suo valore noetico, informativo, la parola fa conoscere i decreti del Signore e illuminacosì la via dell’uomo: “Quanto sono dolci al mio palato le tue parole: più del miele per la miabocca. Dai tuoi decreti ricevo intelligenza, per questo o<strong>di</strong>o ogni via <strong>di</strong> menzogna. Lampadaper i miei passi è la tua parola, luce sul mio cammino” (Sal. 119, 103 -105).Con la sua forza performativa, <strong>di</strong>namica, la parola realizza i <strong>di</strong>segni dell’Eterno:-“Come la pioggia e la neve scendono dal cielo e non vi ritornano senza avere irrigato la terra,senza averla fecondata e fatta germogliare, perchè <strong>di</strong>a il seme al seminatore e pane damangiare, così sarà della parola uscita dalla mia bocca: non ritornerà a me senza effetto, senzaaver operato ciò che desidero e senza aver compiuto ciò per cui l’ho mandata” (Is. 55, 10 s).(*)NOETICO: (dal gr. nòesis = comprensione , intuizione): nella filosofia antica in<strong>di</strong>cal’attività propria dell’intelletto e quin<strong>di</strong> si riferisce a un tipo <strong>di</strong> conoscenza intuitiva eimme<strong>di</strong>ata, contrapposta alla <strong>di</strong>anoia, conoscenza me<strong>di</strong>ata dalla ragione.E’ per questa ricchezza e densità della parola che l’esperienza della sua essenza ne provocheràil desiderio struggente: “Ecco verranno giorni - <strong>di</strong>ce il Signore <strong>Dio</strong> - in cui manderò la famenel paese, non fame <strong>di</strong> pane, né sete <strong>di</strong> acqua, ma d’ascoltare la parola del Signore. Alloraandranno errando da un mare all’altro e vagheranno da settentrione a oriente, per cercare laparola del Signore, ma non la troveranno” (Amos 8, 11 s).Ed è in forza <strong>di</strong> questa stessa densità che si comprende quanto sia stretta la connessione fra leparole e gli eventi nell’economia della rivelazione: la parola non solo interpreta l’evento, maanche semplicemente “si <strong>di</strong>ce” attraverso l’evento.Così, se da una parte tutte le tappe decisive della storia <strong>di</strong> Israele sono introdotte dalla parola,dall’altra la fede del popolo eletto può esprimersi semplicemente narrando gli eventi salvifici,i “mirabilia Dei”, quasi densificazioni concrete della parola <strong>di</strong> rivelazIone (cfr. Dt 26, 5 -109).L’idea <strong>di</strong> rivelazione, trasmessa me<strong>di</strong>ante il rilievo dato alla “parola <strong>di</strong> <strong>Dio</strong>” nell’AnticoTestamento, può essere determinata attraverso il triplice aspetto, proprio dell’esperienzaumana dell’autocomunicazione <strong>di</strong>vina nella parola:· l’iniziativa del Signore;· la risposta umana;· l’effetto della parola sulla vita e sulla storia degli uomini.

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