Idea di Dio e Rivelazione - associazione pitagorica
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E’ sulla via <strong>di</strong> questa “destinazione” che è possibile riconoscere un “essere implicito” <strong>di</strong> <strong>Dio</strong>nel creato, un originario esser-fatto-per-Lui della creatura razionale, che non dà pace al cuoredell’uomo: “Hai fatto il nostro cuore per Te, ed è inquieto il nostro cuore fino a che non riposiin Te”, scrive sant’Agostino (Le Confessioni, 1,1) .“Questo “essere implicito” <strong>di</strong> <strong>Dio</strong> non è altro che la forma della rivelazione <strong>di</strong> <strong>Dio</strong> nellacreazione: svelato in un velamento sempre più grande, (...) il mistero dell’essere che si rivelainvita lo spirito creato ad affidarsi, a consegnarsi, via da sé e al <strong>di</strong> là <strong>di</strong> sé al mistero.Ora, questa apertura al Mistero è contemporaneamente apertura a un acca<strong>di</strong>mento, in cui la“destinazione” originaria della creatura venga raggiunta e segnata da una indeducibile“donazione”: (...) non preve<strong>di</strong>bile e non prevista, veramente altra, e proprio per questo nuovae gratuita e capace <strong>di</strong> trasmettere il Mistero in quanto tale.(...)La libera “autodeterminazione” <strong>di</strong> <strong>Dio</strong> per l’uomo nel dono della (*)rivelazione non forza mail’accoglienza libera: il segno <strong>di</strong> cre<strong>di</strong>bilità non è mai costrizione alla fede. La Parola <strong>di</strong> <strong>Dio</strong>perciò è veramente accolta solo quando l’apertura “implicita” della creatura al Mistero si fa“esplicita” consegna all’Eterno: è quì che i preambula fidei (*) cedono il posto alla decisionedella libertà, alla fiducia dell’assenzo, senza il quale non si compie l’incontro fra l’esodo(dall’io) e l’avvento (<strong>di</strong> <strong>Dio</strong>).Se all’iniziativa <strong>di</strong>vina non corrisponde una consapevole e responsabile “auto-destinazione”dell’uomo per il <strong>Dio</strong> che si rivela, la gratuita “auto-destinazione” <strong>di</strong> <strong>Dio</strong> per l’uomo cui sirivela resta luce non accolta dalle tenebre, parola cui risponde il silenzio dell’in<strong>di</strong>fferenza edel rifiuto e si fa pietra <strong>di</strong> scandalo, duro ceppo <strong>di</strong> condanna. I preambula fidei conducono allasoglia del Mistero, ma è solo con l’audacia della libertà che ci si affida ad esso, persperimentarne le meraviglie”. (...)GradualitàLa libera azione <strong>di</strong> <strong>Dio</strong> si manifesta all’uomo con la stessa gradualità con la quale egliaccresce la sua capacità ricettiva. “se <strong>Dio</strong> si manifestasse totalmente, se la Parola in cui si <strong>di</strong>celo <strong>di</strong>cesse compiutamente, si verificherebbe una <strong>di</strong> queste due possibilità: o il mondo <strong>di</strong>vino siridurrebbe alle misure del mondo umano cui si comunica, o il mondo umano verrebbesemplicemente inghiottito nella luce abbagliante dell’Assoluto.La rivelazione non toglie la <strong>di</strong>fferenza fra i due mon<strong>di</strong>: <strong>Dio</strong> resta <strong>Dio</strong> e il mondo resta mondo,anche se <strong>Dio</strong> entra nella storia ed all’uomo è offerta una possibilità <strong>di</strong> partecipare alla vita<strong>di</strong>vina.(*) PREAMBULA FIDEI: preamboli della fede, l’insieme <strong>di</strong> quelle verità che l’uomo puòconoscere con la sola ragione e che lo pre<strong>di</strong>spongono all’accettazione delle verità rivelate(esistenza <strong>di</strong> <strong>Dio</strong>, immortalità dell’anima, ecc).Questo significa allora che, se nella rivelazione <strong>Dio</strong> si manifesta nella Parola, al <strong>di</strong> là <strong>di</strong> questaParola, autentica autocomunicazione <strong>di</strong>vina, sta e resta un <strong>di</strong>vino Silenzio.