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06_giugno - Porto & diporto

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continua ad essere una riserva inesauribiledi risorse naturali. Per la primavolta, nel primo trimestre di quest’anno,le esportazioni hanno superato leimportazioni consolidando la posizionedi primo Paese al modo per esportazionedi minerali di ferro, caffè, zuccheroe soia con un ruolo sempre crescentenell’esportazione di prodotti petroliferi.Il Sud Africa, in fine, sta dimostrando diavere tutte le potenzialità per essere ilnuovo polo di sviluppo nei settori minerario,manifatturiero ed agricolo”.Il presidente Federagenti ha analizzatoanche il settore armatoriale neiprincipali comparti container, dry bulk,tanker, e crociere snocciolando qualchedato anche sulla cantieristica.“All’inizio del 2010 le compagnietenevano in disarmo circa 600 portacontenitoriper 1,5 milioni di teu, quasil’11% della flotta mondiale e per ridurrei consumi di quelle naviganti avevanoridotto la velocità su alcuni dei tradeprincipali, con la ripresa dei volumi ilnumero di navi in disarmo è progressivamentediminuito fino alla soglia fisiologicadegli attuali 350mila teu. Nell’ultimotrimestre la situazione è di nuovocambiata e desta preoccupazioni moltoserie. In questo settore il mercato dellenuove costruzioni ha ripreso vigore conordinativi per navi da 13.000 e 15.000teu. Entro il 2015 l’incremento di capacitàdella flotta portacontainer saràdel 26%. Il settore dry bulk continua adessere caratterizzato da un forte squilibriofra domanda ed offerta, con il permaneresul mercato di un numero eccessivodi navi datate. Delle otre 7.500navi in attività oltre 2.000 hanno più diventi anni. Se non si attiverà un meccanismodi rottamazione entro il 2015l’incremento della capacità di caricodella flotta sarà del 46%. Per le tanker ilsettore continua a soffrire di eccesso dicapacità sopratutto nel ramo del crudoma il coincidere di almeno 150 demolizioniobbligatorie e la contrazione delleconsegne di nuove navi nei prossimitre anni miglioreranno un saldo che siprevede, però, ancora negativo. Entroil 2015 l’incremento di capacità sarà del24%”.L’intervento del presidente Gallo ècontinuato soffermandosi sugli aspettiche più da vicino toccano il nostroPaese affermando che “se pur condivisibilela politica del Governo per ilcontenimento della spesa pubblica vasottolineato che l’economia del marefattura in Italia circa 450 miliardi di euroe da lavoro a quasi 5 milioni di persone.Inoltre i porti italiani sono comunque alprimo posto in Europa per import edexport con 200 milioni di tonnete complessivedi merci.Necessaria maggiore attenzione altrasporto, quindi; mentre in Europa siDa sinistra: Cinzia Cincotta, Alberto Banchero, Michele Acciaro,Mariagiovanna Cacopardi, Giovanni Masuccispinge per il passaggio su ferro dellemerci in Italia il 90% delle merci viaggiaancora su gomma, a questo si aggiungela mancata evoluzione di un compartoche rimane per il 42% costituito da impresecon un solo mezzo di trasporto.Poche grandi flotte ed un numero elevatissimodi padroncini, rappresentatida 13 sigle, sicuramente troppe”.Ferma presa di posizione della Federagentianche sulla problematicadella riforma portuale: “Il governo devefare una scelta se l’Autorità Portuale èun ente locale, come sostenuto dal Tesoro,allora deve ottenere gli strumentidi autonomia e flessibilità di un enteautonomo. Il punto è che la merce e lanave devono avere gli stessi interlocutori.Il modello è quello di trasformarele Autorità portuali in soggetti attivi nelcoordinamento di tutti gli attori del processotrasportistico. La nuova leggeportuale dovrebbe anche riformularee semplificare la materia dei dragaggi,sopratutto per l’entrata in vigore dellegrandi navi di ultima generazione, siaper merci che per passeggeri”.Con l’esperienza che lo contraddistigueil presidente Gallo “sferza” anche ilpiano della logistica. “Quasi tutti i portihanno compiuto passi da giganti dalpunto di vista della telematica. Ma proprioin sede di Sportello unico restanoancora da risolvere problemi di compatibilitàfra i diversi sistemi adottati neivari porti e quelli delle amministrazionipubbliche. In concreto le difficoltà sonocontinue anche a causa di differenti criteridi applicazione delle norme”.In conclusione, partendo dai dati delCensis, il presidente Federagenti haauspicato il miglioramento del gradodi preparazione dei giovani e la formulazionedi iniziative orientate a farconoscere ai giovani le opportunitàdi lavoro che offre il mondo marittimocon figure lavorative sconosciute fuoridall’ambiente strettamente portuale. “Ilsettore marittimo – ha concluso il presidente- offre grandi prospettive sianei servizi a terra che per il personaledi bordo, sia sulle navi da carico chesu quelle passeggeri e il mercato dellalogistica richiede ogni anno 50.000 personequalificate. Queste persone sonoal secondo posto nella lista degli “introvabili”,subito dopo gli infermieri. Ancheper questa ragione i corsi di formazionetenuti dalle nostre associazioni territorialicostituiscono un fiore all’occhielloper la categoria”.RedMarAlberto Banchero è il nuovo Presidentedel Gruppo Giovani FederagentiDurante l’Assemblea di Stintino, il Gruppo Giovani Federagenti ha eletto AlbertoBanchero Presidente per il biennio 2011-2013. “Ringrazio il Presidenteuscente Maria Giovanna Cacopardi per l’eccellente lavoro svolto. La mia saràuna Presidenza di continuità e lavorerò, in sinergia con il Consiglio Direttivo econ la Federazione Nazionale, affinchè i temi cari ai Giovani di Federagenti ea tutto il mondo dello shipping possano trovare sempre più spazio e visibilità”.Alberto Banchero siede nel CDA di Banchero&Costa Spa ed è anche Presidentedel Gruppo Giovani di Assagenti Genova. 35enne, il neo presidente hauna visione internazionale del mondo dello shipping maturata grazie a diverseesperienze di lavoro a New York, Singapore, Hong Kong, Glasgow. Il nuovoconsiglio direttivo del Gruppo Giovani di Federagenti è così composto: AlbertoBanchero Preside, Federica Archibugi, Cinzia Cincotta, Corrado Fois, AntonioGuadalupi, Giovanni Masucci, Elisabetta Masucci, Luigi Miggiano, Aldo Negri,Giorgio Palomba, Marcello Pica, Giuseppe Valente.16 - <strong>giugno</strong> 2011

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