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06_giugno - Porto & diporto

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finanza / porto&<strong>diporto</strong>Banca per il Mezzogiornocontro la crisi del Sud ItaliaLa Banca d’Italia ha autorizzatoufficialmente la nascita dellaBanca per il Mezzogiorno.L’istituto guidato da Mario Draghi ha,infatti, rilasciato a Poste Italiane l’autorizzazioneper l’acquisto del Medio CreditoCentrale (Mcc), individuato comestruttura di vertice per dare attuazionealla realizzazione dell’istituto di creditovoluto dal ministro dell’Economia, GiulioTremonti.Alla capillare rete di Poste Italiane,presente con circa 4.500 uffici nelleregioni meridionali, è previsto che siaggiungano gli oltre 3.000 sportelli delleBanche Popolari e del Credito Cooperativo,gli istituti bancari dei quali siprevede l’adesione all’iniziativa. Si raggiungerebberocosì oltre 7.500 sportelli,“un gigante” secondo Tremonti. “Apprezziamomolto il lavoro di Bankitalia- ha detto il ministro - Da oggi inizia unpercorso operativo per strutturare lebanche popolari ed i crediti cooperativi.”A questo punto è presumibile che,se non vi saranno intoppi, entro l’autunnoprossimo la nuova Banca potràessere attiva. Un’operatività che verràesercitata attraverso un’azione di fornituradel credito a piccole e medie impresenelle 8 regioni del sud (Abruzzo,Basilicata, Calabria, Campania, Molise,Puglia, Sardegna e Sicilia) tramite unprimo pacchetto di 250 uffici postali perpoi, nel tempo, mettere a regime i complessivi4.500 presenti nelle regioniinteressate. L’istituto, quindi, sarà unabanca “di secondo livello” che si occuperàdella raccolta di medio-lungo ter-mine, la valutazione del merito di creditoper progetti imprenditoriali innovativi,la gestione di agevolazioni pubbliche,sia nazionali che sovranazionali, mentrec’è l’ipotesi di emissione di titoli perfinanziare progetti infrastrutturali.La nuova struttura dovrà fornire supportofinanziario a quattro tipologie diiniziative imprenditoriali: la nascita dinuove imprese; l’imprenditorialità giovanilee femminile; l’aumento dimensionalee l’internazionalizzazione; laricerca e l’innovazione. Il Presidente diFedercasse (l’associazione delle oltre400 Banche di Credito Cooperativo eCasse Rurali italiane), Alessandro Azzi,esprime “soddisfazione” per l’autorizzazioneconcessa dalla Banca d’Italiaa Poste Italiane per l’acquisizione delMedio Credito Centrale, tassello fondamentaledel progetto di costituzionedella Banca del Mezzogiorno. Nel contempo,il Credito Cooperativo italianoconferma il proprio interesse e il proprioimpegno a sostegno del progetto, cheha come obiettivo quello di offrire allepiccole e medie imprese del Sud unostrumento creditizio dedicato, capillarmentediffuso, ma soprattutto prodotti eservizi tarati sulle specifiche esigenzedell’economia locale.Il Comitato promotore della nuovabanca, la cui creazione è prevista dallalegge Finanziaria 2010, è già costituitoed è composto da quindici membrinominati dal Presidente del Consigliodei Ministri su proposta del Ministrodell’Economia e delle Finanze. A questoorganismo si affianca un “tavolo diconsultazione” cui fanno parte le maggioriorganizzazioni imprenditoriali eassociazioni economiche.Il via libera della Banca d’Italia,emesso in base alla normativa del testounico delle leggi in materia bancariae creditizia, segue quello dell’Antitrustche si è espressa positivamente loscorso febbraio sull’operazione, non riscontrandoelementi che comporterebberola costituzione o il rafforzamentodi una posizione dominante in gradodi eliminare o ridurre la concorrenza.Bisognerà, tuttavia, vedere se nellapratica il nuovo istituto sarà in grado didare respiro all’economia meridionalee di favorire l’accesso al credito delleimprese del Sud, da anni penalizzaterispetto a quelle del Centro e Nord Italia,dove il costo del denaro è più bassoe la concessione dei crediti nettamentesuperiore.La sfida, infatti, è tutt’altro che semplice.La mancanza di grandi banche territorialinel Mezzogiorno, le difficoltàdi accesso al credito per le piccole emedie imprese, un’intensa crisi economico-finanziariache rischia di comprometterele speranze di sviluppo delMeridione, sono ostacoli complessi dasuperare. Basti pensare che nel 1990esistevano 100 banche indipendenticon sede legale nell’area, nel 2004 diqueste erano sopravvissute solo 21aziende di credito, tutte appartenenti agruppi settentrionali.Brunella Giugliano46 - <strong>giugno</strong> 2011

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