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06_giugno - Porto & diporto

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lite; 4) nel caso di giudizio già avviatola legge prevede che il giudice possainvitare le parti a tentare la mediazione.L’invito deve essere rivolto alle partiprima dell’udienza di precisazione delleconclusioni ovvero, quando questa nonè prevista, prima della discussione dellacausa.In merito a una disputa giuridica cisono dei limiti economici oltre i qualinon si passa per la mediazione?No. Ovviamente i costi di una proceduradi mediazione variano in base alvalore della lite.Quando conviene ad una impresaavvalersi dell’istituto della mediazione?In genere sempre, ma principalmentequando si ha interesse a preservare irapporti futuri; quando la mancata soluzionedel conflitto in tempi brevi è dannosaper l’impresa; nelle controversietransnazionali a causa delle differenzeculturali, religiose, legislative e per i costielevati.Quali conseguenze per l’impresache non aderisce alla mediazione onon accetta la proposta avanzata dalmediatore?Le conseguenze sono quelle previstedall’articolo 13 del D. Lgs. 28/2010.Il giudice esclude la ripetizione dellespese sostenute dalla parte vincitricenel giudizio civile che abbia rifiutatola proposta di mediazione, riferibili alperiodo successivo alla formulazionedella stessa, e la condanna al rimborsodelle spese sostenute dalla parte soccombenterelative allo stesso periodo,oltre al versamento di una ulterioresomma pari al contributo unificato dovuto.Nell’ipotesi in cui, invece, non visia una integrale coincidenza, il giudicepotrà adottare le conseguenze di cuial comma 2, escludendo la ripetizionedelle spese sostenute dalla partevincitrice per l’indennità corrisposta almediatore.A che punto è la disputa sulla obbligatorietàdella mediazione?Visto gli accadimenti degli ultimi giorni,credo che la partita sia ancora tuttada giocare. Secondo le ultime notiziesembrerebbe che i vertici del Cnf (ConsiglioNazionale Forense) ed il MinistroAlfano abbiano raggiunto un accordosulla previsione vincolante della presenzadell’assistenza tecnica fornitadall’avvocato durante il procedimentodi mediazione obbligatoria. Il confrontocontinuerà nei prossimi giorni per esaminarealtre questioni poste dall’avvocatura.La sensazione è che il ministerostia cercando di andare incontro allerichieste dell’avvocatura per cercare diprevenire i rischi della futura sentenzadella Corte Costituzionale che potrebbecancellare o attenuare fortementel’obbligatorietà. Ma l’accordo raggiuntodal Cnf non è piaciuto all’Oua (Organismounitario avvocatura) che con il proprioPresidente De Tilla ha addiritturadefinito il tavolo instaurato dal MinistroAlfano non rappresentativo dell’avvocatura.Siamo di fronte ad una evidentespaccatura dell’avvocatura che lasciaprobabilmente la sola parte sindacalecome ultimo baluardo a difesa dell’abolizionedella obbligatorietà.Se venisse meno l’obbligatorietàl’istituto funzionerebbe nel nostroPaese?Sicuramente no o almeno non conrisultati significativi. I dati degli ultimianni ne sono la conferma. Laddove siè previsto un tentativo di conciliazionevolontario i risultati sono assolutamenterisibili, come ad esempio nellaconciliazione societaria. Mentre, comenel caso dell’introduzione del tentativoDino Causaobbligatorio introdotto nel settore dellatelefonia vi è stato un crescendo esponenzialenegli ultimi anni, con liti chevengono risolte quasi nello 80% deicasi.La mediazione come prevista daldecreto legislativo n.28 limita il dirittodi accesso alla giustizia cosìcome sostengono gli oppositori dellariforma?No, il diritto del cittadino di accederealla giustizia non viene meno, anzi,si aprono ulteriori strade per risolverei conflitti. Chi sostiene che il cittadinosubisce ulteriori costi potrebbe avereragione solo nel caso che le percentualidelle liti risolte in mediazione siabassissima ma mi sembra che i dati dimostrinoil contrario.La via dell’obbligatorietà è davverotroppo costosa e gravosa per leparti coinvolte?I costi sono sicuramente più bassi rispettoad un giudizio ordinario, soprattuttose rapportata alla durata dei processinel nostro paese. Solo nella cittàdi Napoli nel 2009 vi sono stati 3.417ricorsi per risarcimento danni causatidall’irragionevole durata dei processi.Conviene ricorrere alla mediazionequando si entra nel campo del dirittointernazionale o in questo casodiventa forse troppo dispendiosa?Sicuramente sì. Risolvere un conflittoin tempi brevi conviene sempre.Pensiamo ad esempio alle imprese cheoperano nei trasporti internazionali. Ebbenequeste aziende sono già abituatea risolvere le controversie ricorrendoa strumenti alternativi alla giustizia ordinariacome l’arbitrato e l’arbitraggio,strumenti sicuramente più costosi rispettoalla mediazione.Stefania Castaldo<strong>giugno</strong> 2011 - 41

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