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Testimonianze <strong>di</strong> vita FraternaProfessioneSolenne<strong>di</strong> fra SergioCazzaniga15Ottobre2011“Tu sei Santo,Signore,solo Dio,che o<strong>per</strong>icosemeravigliose”E' la sera del 15 ottobre, giorno della mia professione solenne, finalmentedopo i gran<strong>di</strong> festeggiamenti, mi ritiro in camera . Così, da solo, ho gustato,riflettuto e messo a fuoco quello che è accaduto.Ho cercato <strong>di</strong> dormire ma non riuscivo, avevo qualcosa che miscoppiava dentro... così ho preso un libro con gli scritti <strong>di</strong> S. Francesco e hopregato con le "Lo<strong>di</strong> <strong>di</strong> Dio Altissimo". Questa preghiera recitata tante volte,mi è apparsa sotto una luce nuova, in particolare <strong>il</strong> primo versetto: "Tu seiSanto, Signore, solo Dio, che o<strong>per</strong>i cose meravigliose..." Sì, davvero <strong>il</strong> Signoreha fatto <strong>per</strong> me cose meravigliose: mi ha preso <strong>per</strong> mano, mi ha donato deifratelli che mi hanno accolto e accompagnato in questi anni, mi ha fatto <strong>il</strong>grande dono della professione solenne.Il Signore mi ha donato i miei genitori: mia mamma e mio papà che dalcielo mi sorride; tanti amici che mi vogliono bene e tantissimi altri stupen<strong>di</strong>doni immeritati. Ma <strong>il</strong> dono più grande è questo "Sì" <strong>per</strong> tutta la vita. IlSignore <strong>di</strong>ce che si fida <strong>di</strong> me, mi accoglie come un Padre amoroso, mispalanca le Sue braccia misericor<strong>di</strong>ose. Mi <strong>di</strong>ce che "Lui" sarà sempre fedelenonostante le mie mancanze e le mie debolezze.La professione solenne è una tappa fondamentale nella mia vitafrancescana, ma come <strong>di</strong>ce la nostra Regola: "Nel nome del Signore,incomincia la vita e la regola dei frati minori" <strong>qui</strong>n<strong>di</strong> è solo l'inizio, la partenza<strong>di</strong> un cammino che si chiuderà solo al termine della vita; un cammino cheogni giorno mi chiederà <strong>di</strong> rinnovare la fedeltà alla professione.Come impegnarsi a farlo? Lo <strong>di</strong>ce la Regola più avanti: "La regola e lavita dei frati minori è questa, cioè osservare <strong>il</strong> Santo Vangelo del SignoreNostro Gesù Cristo, vivendo in obbe<strong>di</strong>enza, senza nulla <strong>di</strong> proprio e incastità". Cosa vuol <strong>di</strong>re <strong>per</strong> me concretamente? Non certo una conoscenzadel Vangelo puramente teorica o nozionistica, ma un impegno quoti<strong>di</strong>anoa mettermi in ascolto della "Parola" e farla calare nella mia vita <strong>di</strong> tutti igiorni. Fare spazio a questa "Parola <strong>di</strong> vita" che chiede s<strong>il</strong>enzio, ascolto,preghiera incessante. Spazio oggi ancor più necessario, dato che siamo tuttibombardati da parole <strong>di</strong> ogni tipo vuote e inut<strong>il</strong>i: i mass me<strong>di</strong>a ce lepropinano giornalmente, gridate, sban<strong>di</strong>erate, a volte imposte con violenza.Un grazie <strong>di</strong> cuore al Ministro provinciale, al guar<strong>di</strong>ano, a tutti i frati <strong>di</strong> S.Antonio e ai tanti confratelli presenti; grazie al mio parroco don Innocente,a don Ernesto, a don Mario, a mia mamma, ai parenti e agli amici, graziealla mitica “Rosetta” e a tutti i fedeli della bas<strong>il</strong>ica.Un ringraziamento particolare ad alcune amiche e amici che, pur nonessendo credenti, hanno voluto <strong>di</strong>mostrarmi la loro vicinanza e <strong>il</strong> loro affetto.Uno stimolo in più <strong>per</strong> essere sempre un piccolo segno del grande amore delSignore. Amore che non giu<strong>di</strong>ca e non esclude nessuno.Fra Sergio12Anno XXXIII ● N. 218 ● Ottobre 2011