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XXV dello “Spirito <strong>di</strong> Assisi”Intervento<strong>di</strong> fr. FiorenzoReatiBrescia8 Novembre2011“un modonuovo<strong>di</strong> incontrarsitra i credentidelle <strong>di</strong>versereligioni,tutticonsapevoliche Dioè la fontedella Pace”Ho negli occhi terrorizzati ancora oggi le immagini drammatiche delletorri gemelle: eppure ci sono ancora uomini e donne <strong>di</strong> tutte le religioni chesi raccolgono in preghiera e si scambiano <strong>il</strong> bacio <strong>di</strong> pace.Sarà quest‟anno, 27 ottobre 2011, un “incontro <strong>per</strong> la pace” speciale.Innanzitutto sono passati 25 anni e non ce ne siamo <strong>di</strong>menticati; anzi loSpirito <strong>di</strong> Assisi è oggi più che mai vivo: urgente, bruciante, ma pieno <strong>di</strong>s<strong>per</strong>anza mai doma.L‟abbattimento delle torri gemelle: l‟orrib<strong>il</strong>e violenza del terrorismo e,insieme, la compassione universale <strong>per</strong> le vittime al punto che potrei gridare“siamo tutti americani”.Poi seguì un decennio durissimo: <strong>il</strong> terrorismo ha colpito più volte contremenda violenza ovunque; e, in reazione a questo, è stata riab<strong>il</strong>itata laguerra <strong>per</strong> risolvere i conflitti e riaffermare i <strong>di</strong>ritti. Mi pare che sia cresciuta lacultura della violenza, da molti con<strong>di</strong>visa, ovviamente purché sia <strong>di</strong>fensiva opreventiva e con essa, anche in società altamente sv<strong>il</strong>uppate, è emerso unospirito <strong>per</strong>icoloso <strong>di</strong> antagonismo: la violenza traspare anche nelle relazioniquoti<strong>di</strong>ane tra la gente, certo piccola violenza, ma pur sempre violenza. Sì,lo “Spirito <strong>di</strong> Assisi” è più che mai necessario.Come <strong>di</strong>sse papa Giovanni Paolo II: «L’incontro <strong>di</strong> Assisi del 27 ottobre1986 segna l’inizio <strong>di</strong> un modo nuovo <strong>di</strong> incontrarsi tra i credenti delle <strong>di</strong>versereligioni, tutti ormai consapevoli che Dio è la fonte della Pace».So che molti hanno dato a papa Giovanni Paolo II del visionarioingenuo: visione smentita dallo scontro <strong>di</strong> civ<strong>il</strong>tà.Ma <strong>il</strong> papa tornò ad Assisi nel gennaio 2002 <strong>per</strong> riba<strong>di</strong>re che la Pace èun evento strettamente connesso alla religione, anzi alle religioni (compresol‟Islam): la Pace, ri<strong>di</strong>sse, è un dono <strong>di</strong> Dio.Papa Ratzinger tornerà ad Assisi <strong>il</strong> prossimo 27 ottobre 2011 <strong>per</strong>incontrare i capi religiosi del mondo intero <strong>per</strong> confermare, come <strong>di</strong>ce, la“puntuale profezia del mio predecessore”: profezia, cioè promessa <strong>di</strong> Dio<strong>per</strong> tutti infallib<strong>il</strong>e.Una ragione in più che fa attuale lo “Spirito d‟Assisi” è <strong>il</strong> fatto che nellenostre città vivono membri <strong>di</strong> tutte o quasi le religioni del mondo: le <strong>di</strong>stanzetra le religioni si sono enormemente accorciate. Lo “Spirito <strong>di</strong> Assisi” aiuta noia trovare con loro fondamenti comuni <strong>per</strong> una civ<strong>il</strong>e convivenza: le<strong>di</strong>fferenze tra le religioni non generano o<strong>di</strong>o o <strong>di</strong>sprezzo, ma reciprocorispetto, soprattutto la pace, l‟impegno <strong>per</strong> la pace.Di questo non avevamo alcuna idea 25 anni fa: anche <strong>per</strong> questo la genialeintuizione <strong>di</strong> papa Giovanni Paolo II fu profetica.Perché ogni anno fare memoria dello “Spirito <strong>di</strong> Assisi”?La pace deve <strong>di</strong>ventare come un esercizio quoti<strong>di</strong>ano <strong>di</strong> ogni uomo,qualunque sia la sua appartenenza religiosa.Ma soprattutto siamo tutti chiamati noi credenti a <strong>di</strong>ssociare nel pensiero enella prassi <strong>il</strong> nome <strong>di</strong> Dio dalla guerra e dalla violenza, come ci invita a farepapa Benedetto XVI.Noi cristiani, <strong>di</strong> <strong>di</strong>fferenti confessioni, siamo figli <strong>di</strong> una Europa cristiana:certo anche <strong>di</strong> un‟Europa sgomenta <strong>di</strong> fronte al suo futuro. Questo terrib<strong>il</strong>edecennio si chiude sotto <strong>il</strong> segno <strong>di</strong> una terrib<strong>il</strong>e crisi economica: i paesiEuropei sono tentati <strong>di</strong> ripiegarsi su se stessi invece <strong>di</strong> prendersi laresponsab<strong>il</strong>ità <strong>per</strong> tutti. Anche a questo lo “Spirito d‟Assisi” ci interpella.20Anno XXXIII ● N. 218 ● Ottobre 2011

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