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FuoriAsse #17

Officina della cultura

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testi letterari brevi? La lettura digitale<br />

tende davvero a prediligere forme di<br />

scrittura più semplici e più coincise o,<br />

detto in altri termini, la scrittura paratattica<br />

alla scrittura ipotattica? Lo spazio<br />

di resilienza del testo letterario si nasconde<br />

probabilmente negli eccessi della<br />

lettura digitale.<br />

Infatti, se il tempo per la lettura viene<br />

sacrificato e le notifiche dei social network<br />

insieme alle vibrazioni degli smartphone<br />

ci distraggono da ciò che dovrebbe<br />

attrarre la nostra attenzione, è del<br />

tutto naturale che anche il discorso<br />

pubblico – in primo luogo il discorso<br />

politico – si riduca allo spazio di un<br />

tweet o di una battuta non argomentata,<br />

con i rischi demagogici che conosciamo.<br />

Se portiamo questo processo alle estreme<br />

conseguenze, possiamo ritenere che<br />

in futuro avremo bisogno e cercheremo<br />

intensamente l’opposto: maggiore tempo<br />

per leggere, minore rumore di fondo,<br />

assenza di interruzioni, più approfondimento<br />

e spazio di argomentazione. Questi<br />

elementi continuano ad essere riconoscibili<br />

soprattutto in un medium, il<br />

libro. Ma dove troveremo il tempo per la<br />

lettura se la rivoluzione digitale ci tiene<br />

sempre più occupati con le notifiche<br />

degli smartphone? La robotica e l’intelligenza<br />

artificiale stanno emergendo co-<br />

me il più significativo elemento tecnologico<br />

di discontinuità del nostro secolo.<br />

Esse si preparano a sostituire gli esseri<br />

umani in molte attività tradizionali. In<br />

questo scenario, c’è spazio per politiche<br />

culturali ed educative che abbiano la<br />

lettura e le scienze umane come asse<br />

portante, per far sì che donne e uomini<br />

continuino a sentirsi diversi dalle macchine,<br />

grazie a ciò che da esse le distingue,<br />

il libero arbitrio. Il tempo libero<br />

delle persone potrebbe aumentare, a<br />

meno che non si realizzi davvero un<br />

futuro distopico in cui i pochissimi che<br />

hanno un lavoro stabile vivono nel<br />

timore di perderlo, mentre i molti che<br />

non lo hanno corrono sulla bicicletta<br />

della sharing economy per mettere insieme<br />

un pasto caldo tutti i giorni.<br />

In conclusione, non saranno né la nostalgia<br />

per la carta né la retorica della<br />

lettura a far leggere le persone. Le persone<br />

continueranno a leggere, perché<br />

leggere, anche attraverso piattaforme<br />

digitali, le mette in relazione con altre<br />

persone, luoghi e idee. Se poi queste<br />

piattaforme saranno molte, diverse e<br />

libere, allora avremo più probabilità che<br />

i testi che vi leggeremo siano eterogenei<br />

e indipendenti: costruiamole, perché il<br />

nostro futuro sarà l’esito di scelte politiche,<br />

ma anche di scelte individuali.<br />

Edoardo Montenegro<br />

Co-fondatore della comunità di social<br />

reading TwLetteratura.<br />

©Cristina Andolcetti<br />

FUOR ASSE 37<br />

Redazione Diffusa

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