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testi letterari brevi? La lettura digitale<br />
tende davvero a prediligere forme di<br />
scrittura più semplici e più coincise o,<br />
detto in altri termini, la scrittura paratattica<br />
alla scrittura ipotattica? Lo spazio<br />
di resilienza del testo letterario si nasconde<br />
probabilmente negli eccessi della<br />
lettura digitale.<br />
Infatti, se il tempo per la lettura viene<br />
sacrificato e le notifiche dei social network<br />
insieme alle vibrazioni degli smartphone<br />
ci distraggono da ciò che dovrebbe<br />
attrarre la nostra attenzione, è del<br />
tutto naturale che anche il discorso<br />
pubblico – in primo luogo il discorso<br />
politico – si riduca allo spazio di un<br />
tweet o di una battuta non argomentata,<br />
con i rischi demagogici che conosciamo.<br />
Se portiamo questo processo alle estreme<br />
conseguenze, possiamo ritenere che<br />
in futuro avremo bisogno e cercheremo<br />
intensamente l’opposto: maggiore tempo<br />
per leggere, minore rumore di fondo,<br />
assenza di interruzioni, più approfondimento<br />
e spazio di argomentazione. Questi<br />
elementi continuano ad essere riconoscibili<br />
soprattutto in un medium, il<br />
libro. Ma dove troveremo il tempo per la<br />
lettura se la rivoluzione digitale ci tiene<br />
sempre più occupati con le notifiche<br />
degli smartphone? La robotica e l’intelligenza<br />
artificiale stanno emergendo co-<br />
me il più significativo elemento tecnologico<br />
di discontinuità del nostro secolo.<br />
Esse si preparano a sostituire gli esseri<br />
umani in molte attività tradizionali. In<br />
questo scenario, c’è spazio per politiche<br />
culturali ed educative che abbiano la<br />
lettura e le scienze umane come asse<br />
portante, per far sì che donne e uomini<br />
continuino a sentirsi diversi dalle macchine,<br />
grazie a ciò che da esse le distingue,<br />
il libero arbitrio. Il tempo libero<br />
delle persone potrebbe aumentare, a<br />
meno che non si realizzi davvero un<br />
futuro distopico in cui i pochissimi che<br />
hanno un lavoro stabile vivono nel<br />
timore di perderlo, mentre i molti che<br />
non lo hanno corrono sulla bicicletta<br />
della sharing economy per mettere insieme<br />
un pasto caldo tutti i giorni.<br />
In conclusione, non saranno né la nostalgia<br />
per la carta né la retorica della<br />
lettura a far leggere le persone. Le persone<br />
continueranno a leggere, perché<br />
leggere, anche attraverso piattaforme<br />
digitali, le mette in relazione con altre<br />
persone, luoghi e idee. Se poi queste<br />
piattaforme saranno molte, diverse e<br />
libere, allora avremo più probabilità che<br />
i testi che vi leggeremo siano eterogenei<br />
e indipendenti: costruiamole, perché il<br />
nostro futuro sarà l’esito di scelte politiche,<br />
ma anche di scelte individuali.<br />
Edoardo Montenegro<br />
Co-fondatore della comunità di social<br />
reading TwLetteratura.<br />
©Cristina Andolcetti<br />
FUOR ASSE 37<br />
Redazione Diffusa