Create successful ePaper yourself
Turn your PDF publications into a flip-book with our unique Google optimized e-Paper software.
come si può rendere intellegibile un’opera<br />
– compito essenziale della critica –<br />
senza riportarla a un’origine, senza trac -<br />
ciare un percorso di appartenenza a una<br />
o più tradizioni in uno scambio attivo di<br />
esperienze letterarie? Anzi, bisognerebbe<br />
tenere sempre presente come anche<br />
opere in rottura con una tradizione, lo<br />
siano in maniera tanto più incisiva e<br />
progressiva quanto più forte è la consapevolezza<br />
di ciò che le separa da quella<br />
stessa tradizione, che deve essere di<br />
necessità profondamente conosciuta.<br />
L’idea dell’arte-genio, di matrice romantica,<br />
dell’arte-ispirazione è, come voleva<br />
già il Carducci, una vera ciarlataneria:<br />
nessuna arte è nativa, frutto unico della<br />
mente dell’artista. «Mossi, e me ne onoro,<br />
dall’Alfieri, dal Parini, dal Monti, dal<br />
Foscolo, dal Leopardi; per essi e con essi<br />
risalii agli antichi, m’intrattenni con<br />
Dante e col Petrarca» 1 , scriveva il Carducci,<br />
per il quale richiamarsi a una tradizione<br />
era insomma la vera possibilità<br />
di riconoscimento della propria poesia.<br />
Ricercare le fonti di un’opera non vuol<br />
dire, infatti, sottrarre originalità a un<br />
artista, piuttosto significa metterne in<br />
luce le qualità rinnovatrici. Pensare<br />
l’originalità come fanno certi spavaldi<br />
giovani, desiderosi di un facile successo<br />
presso il grande pubblico, è una superstizione,<br />
o un falso mito, pure mal spacciato<br />
perché antropologicamente senza<br />
fondamento, è un banale stereotipo, antistorico,<br />
in quanto non tiene conto che<br />
l’uomo è sempre calato nella storia e nel<br />
suo ambiente fisico e culturale (si veda<br />
T. S. Kuhn e il suo concetto cardine di<br />
«salto di paradigma» espresso in La<br />
struttura delle rivoluzioni scientifiche,<br />
del 1962, secondo il quale il cammino<br />
scientifico procede non linearmente, ma<br />
attraverso rivoluzioni che scardinano<br />
l’egemonia di altre tradizioni fin lì riconosciute<br />
a fondamento di una prassi).<br />
Così il critico, non può non fare anche<br />
storia della letteratura, se vuole capire a<br />
fondo un autore e le sue interrelazioni<br />
con le tradizioni.<br />
Oggi si avverte in molti giovani scrittori<br />
la pretesa di avere una personalità, prima<br />
ancora del bisogno di misurarsi, in<br />
modo responsabile, con le proprie risorse<br />
e conoscenze: l’ostentazione di una<br />
diversità è atteggiamento pericoloso tan -<br />
to quanto l’assunzione passiva dei cliché.<br />
Il timore di perdere la propria personalità<br />
spinge spesso a scelte illogiche<br />
e immotivate, se non errate, sul piano<br />
del pensiero e dello stile. Viene in mente<br />
quello scrittore di cui racconta Gide in<br />
Incontri e pretesti (1945) 2 : un tale pretenzioso<br />
che pubblicò una raccolta di<br />
racconti dal titolo Racconti senza che,<br />
ostinandosi a scriverli tutti senza l’uso<br />
del pronome relativo. Tale fu l’originalità<br />
dello scrittore che, ci fa sorridere Gide, i<br />
che continuarono a esistere e del resto,<br />
se personalità originali come quella scrivessero,<br />
come fan tutti, con i che, scomparirebbero<br />
immediatamente nel nulla.<br />
Ovviamente non è stato sempre così.<br />
Basti porre mente al caso dell’Officina di<br />
Scrittura Potenziale (OULIPO) di Raymond<br />
Queneau e Georges Perec, dedita<br />
a estenuazioni e limitazioni, costruzioni<br />
e sviluppi formali e matematici della<br />
materia letteraria, che potrebbero essere<br />
parimenti osannati quali spericolate<br />
atipicità autopoietiche o liquidate come<br />
eccentriche, addirittura vuote, pose<br />
intellettuali. Mentre sono sperimentazioni<br />
in continuo confronto creativo, sul<br />
piano letterario, con la grande tradizione<br />
della retorica, solo per fare un esempio,<br />
che rendono l’opera lipogrammatica<br />
di Perec, La Disparition (1969), un’opera<br />
di grande interesse anche per il fecondo<br />
dialogo con un epocale mutamento, ca-<br />
1 G. CARDUCCI, Al lettore, in Poesie di Giosuè Carducci (Enotrio Romano), Firenze, Barbèra, 1871, p. XVI.<br />
2 A. GIDE, Incontri e Pretesti, cura e traduzione di E. Emanuelli, Milano, Bompiani, 1945, p.19. I testi qui raccolti<br />
fanno parte di Prétextes (1903), Nouveaux Prétextes (1911) e Incidences (1924).<br />
FUOR ASSE<br />
91<br />
Il rovescio e il diritto