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Accento sull'Italia - Accenture

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Figura 22: Situazione del mercato energetico<br />

italiano nel 2009.<br />

30%<br />

17%<br />

21<br />

7%<br />

9<br />

5%<br />

alla riduzione dei consumi di anidride<br />

carbonica e della dipendenza dalle fonti<br />

fossili, alla salvaguardia dell’ambiente, in<br />

risposta alle pressioni che arrivano dalla<br />

società e da una normativa sempre più<br />

ambiziosa.<br />

123<br />

Altri Market<br />

size<br />

Le imprese coinvolte devono rispondere<br />

a normative nazionali e comunitarie<br />

sempre più numerose e stringenti. A<br />

tale proposito, basta ricordare che dal<br />

1999 al 2008 le norme introdotte per la<br />

salvaguardia dell’ambiente, a livello italiano<br />

e comunitario, sono quintuplicate.<br />

In ogni caso, per l’Italia (così come per gli<br />

altri paesi dell’Unione Europea) la strada nei<br />

prossimi 10 anni è segnata dagli impegni già<br />

presi in ambito europeo e internazionale che<br />

prevedono, per il 2020, tagli sulle emissioni<br />

6<br />

4%<br />

37<br />

ENEL ENI EDISON A2A E.ON<br />

5<br />

37%<br />

46<br />

Mld<br />

Euro<br />

di CO 2 , miglioramenti dell’efficienza<br />

energetica e aumento delle fonti rinnovabili.<br />

Nonostante gli impegni presi con la firma del<br />

Protocollo di Kyoto, le politiche climatiche<br />

hanno faticato a partire, e solo negli ultimi<br />

anni si è vista qualche prima azione decisa.<br />

Le emissioni italiane di gas serra sono state<br />

in netta crescita nel periodo 1990-2005<br />

(+12%) 52 , mentre tra il 2005 e il 2009<br />

sono leggermente diminuite, anche grazie<br />

alla riduzione dei costi di produzione<br />

dell’energia rinnovabile che ha permesso per<br />

la prima volta di raggiungere la “grid parity”<br />

(equivalenza tra costo di produzione di un<br />

kWh da fonte fossile e da fonte rinnovabile)<br />

per alcune delle fonti rinnovabili più<br />

efficienti e in specifiche aree geografiche di<br />

applicazione. Nel 2009 le emissioni sono state<br />

inferiori del 4% rispetto al 1990, mentre la<br />

crisi economica ha portato una riduzione pari<br />

all’8% rispetto ai livelli del 2008.<br />

Per rispondere a queste crescenti esigenze<br />

gli investimenti dovranno essere quindi<br />

sempre più orientati verso tecnologie<br />

intelligenti (smart) a basso consumo e verso<br />

fonti rinnovabili. Si ridurrà così la storica<br />

dipendenza dell’Italia dai combustibili fossili<br />

(stimata attorno al 69% nel 2030, contro<br />

l’attuale 85%), che garantiranno tuttavia<br />

anche nei prossimi decenni la quota più<br />

rilevante della generazione elettrica.<br />

Per questo motivo è fondamentale<br />

non concentrarsi esclusivamente sulla<br />

sostituzione di questi ultimi, ma preoccuparsi<br />

anche della loro “decarbonizzazione”. A<br />

tale proposito, può rivelarsi un ostacolo la<br />

normativa nazionale, in quanto concentrata<br />

finora solo sull’incentivazione delle fonti<br />

rinnovabili e dell’efficienza energetica, e non<br />

sulla decarbonizzazione (es: filtri, carbon<br />

capture, ecc).<br />

L’evoluzione in atto nel settore Energia<br />

e Ambiente è facilmente analizzabile<br />

attraverso i quattro nuovi paradigmi del<br />

cambiamento, che distinguono gli approcci<br />

al mercato in base a priorità ed esigenze dei<br />

consumatori finali.<br />

Per quanto detto finora, il paradigma<br />

Crucial&Sustainable è quello che più<br />

influisce su ogni fase della catena del<br />

valore, dallo sviluppo di tecnologie Ccs<br />

(carbon capture & storage) alle campagne<br />

per rafforzare i comportamenti sostenibili<br />

dei propri dipendenti. Ne è un esempio<br />

l’iniziativa “Uso contenuto”, avviata da E.on<br />

Italia come progetto pilota per promuovere<br />

comportamenti eco-responsabili nelle sedi<br />

amministrative del gruppo attraverso azioni<br />

di miglioramento basate sul riciclaggio dei<br />

50 Fonte: Terna, 2009<br />

51 Fonte: Politecnico di Milano, 2009<br />

52 Fonte: Legambiente<br />

L'evoluzione dei principali settori • <strong>Accento</strong> <strong>sull'Italia</strong> I 91

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