Il cinema di Cronenberg
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Introduzione<br />
<strong>di</strong> Saverio Zumbo<br />
La riproducibilità biocibernetica e la poesia della carne<br />
Questo libro ci conduce con passione e sensibilità critica<br />
nei meandri dei topoi, delle ossessioni, delle costanti <strong>di</strong> poetica<br />
<strong>di</strong> un regista che ha saputo imporre il suo essere off dapprima<br />
come fenomeno <strong>di</strong> culto, poi sempre più chiaramente<br />
come nitida cifra autoriale.<br />
La carne, la mente, la malattia, il contagio, il doppio, la<br />
commistione <strong>di</strong> umano e tecnologico, l’immagine, la problematicità<br />
dello statuto <strong>di</strong> realtà e lo slittamento dei piani della<br />
finzione. Tutti temi che Riccardo Sasso ci mostra nel loro<br />
<strong>di</strong>panarsi nella filmografia <strong>di</strong> <strong>Cronenberg</strong>. Più, da ultimo, un<br />
elemento cruciale, che, già palesatosi nel <strong>cinema</strong> del canadese,<br />
esplode parossisticamente, quasi a voler palesare la propria<br />
centralità, nell’ultimo lungometraggio, Maps to the Stars.<br />
Qui il mito <strong>di</strong>laga, <strong>di</strong>venendo il vettore del film.<br />
Da Jupiter (Florida) ritorna la coprotagonista Agatha,<br />
dopo un lungo internamento per via dell’accesso <strong>di</strong> follia<br />
che l’aveva condotta al tentato omici<strong>di</strong>o del fratellino<br />
Benjie. La ragazza del resto lavora a una “bella sceneggiatura<br />
mitologica” sull’incesto che mette en abîme la vicenda<br />
narrata. L’incesto è quello inconsapevole, sofocleo, dei genitori,<br />
come quello rituale delle “nozze <strong>di</strong>vine” in cui Agatha<br />
e Benjie si danno la morte. Acqua e fuoco ricorrono con<br />
valenza simbolico-mitologica. La madre Christina prende<br />
inspiegabilmente fuoco al bordo della piscina, come per<br />
autocombustione. Come Glauce. <strong>Il</strong> palinsesto mitico, dunque,<br />
ha la meglio sulla stessa coerenza <strong>di</strong>egetica.<br />
Ma qual è la funzione del mito in un <strong>cinema</strong> che da<br />
Scanners, a Inseparabili, a M. Butterfly lo ha sempre frequentato<br />
sino ad arrivare alla sua deflagrazione?<br />
Prima <strong>di</strong> provare a fornire una risposta possiamo notare<br />
come l’esito, al momento, finale ci parli <strong>di</strong> un mito che coincide<br />
col suo contrario. La waste land <strong>di</strong> Maps to the Stars è<br />
il luogo <strong>di</strong> una de-mitizzazione che non ha alcun che <strong>di</strong> posi-<br />
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