Il cinema di Cronenberg
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tarie <strong>di</strong> anatomia; vari monitor inquadrano la scena da<br />
<strong>di</strong>fferenti punti <strong>di</strong> vista; poi, dopo essersi eccitato sul<br />
simulacro inorganico del corpo, l’uomo abbandona il<br />
manichino e comincia ad accarezzare - nella stessa<br />
posizione - la donna che è con lui nella stanza. Oppure:<br />
tre sperimentatori, due uomini e una donna, seduti<br />
attorno ad un tavolo circolare, comunicano mentalmente<br />
mentre mangiano ognuno una mela; poi uno dei due<br />
maschi si avvicina all’altro e comincia ad accarezzarlo<br />
voluttuosamente; infine anche la donna viene coinvolta<br />
in un rapporto d’amore a tre. Gli esperimenti hanno a<br />
che fare sempre con il corpo, l’istinto, il sesso, l’inconscio.<br />
I personaggi li compiono con <strong>di</strong>stacco, senza partecipazione<br />
emotiva, con una freddezza che sfiora quasi<br />
l’impassibilità. Come narcotizzati, si aggirano nei geli<strong>di</strong><br />
spazi dell’istituto, si drogano, si parlano, si osservano,<br />
comunicano. Ma la voce fuori campo informa che alcuni<br />
<strong>di</strong> essi soffrono <strong>di</strong> un auto-isolamento che li porta a<br />
sviluppare “un falso ego telepatico” o ad<strong>di</strong>rittura a<br />
desiderare la morte (uno sperimentatore - <strong>di</strong>ce sempre la<br />
voce off - era a tal punto turbato che si è forato il cranio<br />
con un punteruolo). L’esperienza telepatica viene dunque<br />
descritta come “irresistibile e spossante”: i soggetti che la<br />
sperimentano possono passare in maniera impreve<strong>di</strong>bile<br />
dalla più totale <strong>di</strong>pendenza dal piacere al più intollerabile<br />
dolore. Fondata su una relazione <strong>di</strong> potere (il domino <strong>di</strong><br />
uno spirito sull’altro), la telepatia comporta un pericolo<br />
<strong>di</strong> corruzione e, nello stesso tempo, la possibilità <strong>di</strong> una<br />
forma completamente nuova <strong>di</strong> cooperazione umana. <strong>Il</strong><br />
finale sembra propendere però per una visione pessimistica<br />
della sperimentazione telepatica: una delle<br />
ricercatrici incontra in un corridoio un suo collega e gli si<br />
avvicina affettuosamente cercando <strong>di</strong> abbracciarlo, ma<br />
lui la respinge in malo modo, quasi con violenza.<br />
Perplessa, la donna si gira con aria desolata, afferra un<br />
mantello e lo indossa. Forse per andarsene da lì.<br />
Stereo non ha una vera e propria trama: <strong>Cronenberg</strong> fa<br />
muovere la propria macchina da presa negli interni del<br />
corpo-struttura e varie scene senza un apparente continuum<br />
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