Il cinema di Cronenberg
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l’infermiera, ma si dovrà alla fine anch’egli arrendere al virus<br />
ed entrare a far parte <strong>di</strong> quella folla <strong>di</strong> zombie simil-romeriani<br />
bramosi <strong>di</strong> piacere.<br />
La scena finale ha un’efficacia incre<strong>di</strong>bile nel rappresentare<br />
il passaggio del dottore dallo stato <strong>di</strong> “sano” a quello<br />
<strong>di</strong> “malato”: la piscina nel quale viene immerso e nella<br />
quale sarà contagiato con un bacio (altro che “il sesso esiste<br />
perché gli esseri umani non vivono sott’acqua”, come <strong>di</strong>ranno<br />
i piccoli fratelli Mantle in Inseparabili) si configura come<br />
una vasca battesimale in cui si consuma una forma <strong>di</strong> rito<br />
<strong>di</strong>onisiaco, <strong>di</strong> baccanale dalle funzioni iniziatorie che, finalmente,<br />
porterà anche St.Luc nel mondo dei piaceri <strong>di</strong> una<br />
sorta <strong>di</strong> “nuova carne” (termine che non a caso si ritrova -<br />
come vedremo - in Videodrome).<br />
Perché i contagiati delle Starliner non sono morti, sono<br />
anzi più vivi <strong>di</strong> quanto siano mai stati prima: sono uomini e<br />
donne nuovi (i passeggeri <strong>di</strong> una nuova “Arca <strong>di</strong> Noé”),<br />
approdati ad uno sta<strong>di</strong>o ulteriore <strong>di</strong> coscienza della carne,<br />
folle folla <strong>di</strong> artefici <strong>di</strong> una rivoluzione antropogenetica che<br />
si appresta, come un gruppo <strong>di</strong> guerrieri/proseliti - or<strong>di</strong>nati e<br />
determinati - a <strong>di</strong>ffondere con violenza la nuova parola della<br />
carne nel mondo esterno. Questo sottotesto liturgico/sacrale<br />
che fa da sfondo ai personaggi (come abbiamo già notato per<br />
Crimes of the Future) <strong>di</strong>venterà anch’esso uno dei leitmotive<br />
del <strong>cinema</strong> successivo <strong>di</strong> <strong>Cronenberg</strong>.<br />
Rabid: le forme del contagio<br />
Dopo le reazioni <strong>di</strong> vivo <strong>di</strong>sgusto che seguono all’uscita<br />
<strong>di</strong> Shivers (alcuni definiscono il film “perverso e spregevole”)<br />
<strong>Cronenberg</strong> trova la conferma che l’horror è il genere<br />
che più si adatta a far breccia nell’immaginario collettivo e<br />
al tempo stesso a coniugare i suoi interessi (a metà fra la<br />
scienza e il mondo dell’arte creativa) con le richieste del<br />
mercato <strong>cinema</strong>tografico.<br />
Sempre sotto l’egida <strong>di</strong> Dunning e Link e con l’aiuto del<br />
suo fidato amico Ivan Reitman, il regista gira in meno <strong>di</strong> un<br />
mese il suo secondo film commerciale, Rabid sete <strong>di</strong> sangue,<br />
che uscirà nelle sale nel 1977.<br />
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