Rivista "Agricoltura" Regione Piemonte - n.95 dicembre 2018
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I TEMI DELLA LEGGE<br />
ACQUA<br />
Una risorsa vitale,<br />
un nuovo ruolo<br />
per i Consorzi<br />
A cura di Giuseppe Compagnone, Paolo Cumino<br />
<strong>Regione</strong> <strong>Piemonte</strong> – Direzione Agricoltura<br />
L’acqua è un fattore determinante nella<br />
conservazione della fertilità e della produttività<br />
dei suoli. La rete infrastrutturale<br />
irrigua oggi disponibile in <strong>Piemonte</strong> è<br />
il risultato del lavoro e degli investimenti<br />
realizzati nel corso di centinaia di anni, il<br />
cui principale (e storico) esempio è il canale<br />
Cavour, un’opera di 83 km costruita<br />
tra il 1863 ed il 1866. Alcuni numeri per<br />
comprendere l’entità di questa rete:<br />
• 8.231 km di canali;<br />
• 885 km di condotte;<br />
• 420 grandi derivazioni irrigue con<br />
prelievi > 100 l/sec (di cui 143 sopra i<br />
500 l/s);<br />
• 1.270 piccoli prelievi attivi da acque<br />
superficiali, con concessioni < 100 l/s;<br />
• 18 invasi<br />
SI CONFERMA LA<br />
STRATEGIA DEI<br />
COMPRENSORI<br />
Il nuovo Testo Unico dell’agricoltura<br />
conferma e rafforza la strategia regionale<br />
in materia di irrigazione e bonifica<br />
introdotta con la legge regionale<br />
9 agosto 1999, n. 21: in particolare si<br />
confermano gli ambiti territoriali riconosciuti<br />
dalla <strong>Regione</strong>, nei quali si<br />
esercitano le attività di bonifica ed irrigazione<br />
collettiva (articolo 58 della<br />
legge) ovvero i comprensori di bonifica,<br />
i comprensori di irrigazione, i comprensori<br />
interregionali.<br />
Come riportato nella cartina, i comprensori<br />
irrigui oggi individuati sono<br />
36, di cui uno in corrispondenza dell’unico<br />
consorzio di bonifica piemontese<br />
(Baraggia) e un altro caratterizzato da<br />
un comprensorio interregionale che interessa<br />
oltre il <strong>Piemonte</strong> anche la Lombardia<br />
(Est Sesia). Questi comprensori<br />
(articolo 60 della legge) costituiscono al<br />
momento il riferimento ottimale per la<br />
gestione coordinata della risorsa idrica<br />
irrigua e mirano a favorire un utilizzo efficace<br />
e sostenibile dell’acqua garantendo<br />
la più ampia ricaduta possibile sulle<br />
aziende agricole. I canali sono oggi utilizzati<br />
esclusivamente per l’irrigazione<br />
oppure per un uso multiplo (irrigazione<br />
e bonifica e/o produzione di energia<br />
idroelettrica). La maggior parte delle<br />
fonti di approvvigionamento è garantita<br />
da prese dirette dai fiumi e dai loro<br />
affluenti e, in misura minore, da acque<br />
sotterranee attraverso la captazione di<br />
acqua di falda tramite pozzi.<br />
Il <strong>Piemonte</strong>, pur essendo una terra ricca<br />
di acque, si caratterizza per una disponibilità<br />
non omogenea della risorsa, sia<br />
sotto il profilo della quantità che della<br />
tipologia di origine e disponibilità (superficiale,<br />
sotterranea, stagionalità,<br />
ecc.). L’agricoltura della regione si è<br />
quindi adattata a tali diverse situazioni<br />
differenziandosi ed individuando le<br />
colture più vocate ai diversi territori:<br />
da questo deriva l’importanza di ambiti<br />
territoriali omogenei sotto il profilo<br />
idrografico e funzionale in relazione<br />
all’esigenza di coordinamento delle<br />
utenze, di organicità degli interventi,<br />
di unitarietà delle fonti e delle reti<br />
di adduzione collettive, individuando<br />
strumenti di decisione democratica per<br />
programmare e gestire in modo condiviso<br />
questa fondamentale risorsa.<br />
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