Rivista "Agricoltura" Regione Piemonte - n.95 dicembre 2018
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65%<br />
21%<br />
24%<br />
5%<br />
5%<br />
11%<br />
L’ANALISI DEI<br />
SOCIAL MEDIA<br />
La piattaforma social più utilizzata è Facebook<br />
con 125 profili (65%), seguito da<br />
Instagram con 47 profili (24%), Twitter<br />
con 40 profili (21%), Youtube con 21 profili<br />
(11%) e Trip Advisor e Google+ con 9<br />
profili (5%), mentre 65 produttori (34%)<br />
non hanno un profilo social. Gli<br />
indicatori più utili che questo<br />
strumento permette di analizzare<br />
sono: il numero dei fan, la<br />
frequenza delle pubblicazioni<br />
e l’indice di performance (la<br />
combinazione della crescita<br />
settimanale del numero dei fan<br />
e della loro interazione) che<br />
permette di capire come il profilo<br />
è stato gestito e che assume<br />
valori da 0 fino a 100%. Nelle<br />
aziende prese in considerazione<br />
le pagine Facebook hanno una<br />
media di 3154 fan per pagina, seguite<br />
dai profili Instagram con<br />
1845 fan e dai profili Twitter<br />
con 860, mentre i dati per le altre<br />
piattaforme sono irrilevanti.<br />
La gestione dei profili non è<br />
molto efficace, questo perché la<br />
performance delle pagine Facebook<br />
non va oltre il 30%, quella<br />
di Instagram non oltre il 20%<br />
mentre le altre reti social sono<br />
meno utilizzate e rappresentano<br />
dati ancora meno rilevanti.<br />
Infatti un altro aspetto molto<br />
importante è la frequenza giornaliera<br />
di aggiornamento dei<br />
contenuti dei profili social. Qui<br />
si nota che i produttori vitivinicoli<br />
del campione esaminato<br />
non sono molto attivi, perché<br />
tendono a pubblicare contenuti<br />
con una frequenza non giornaliera<br />
su Facebook e con una<br />
frequenza ancora inferiore su<br />
Instagram. Questa analisi ha<br />
evidenziato quindi un uso non<br />
ancora ottimale della comunicazione<br />
aziendale svolta mediante<br />
reti social.<br />
PROSPETTIVE<br />
DI SVILUPPO<br />
Per aumentare maggiormente il numero<br />
delle persone raggiunte tramite i loro siti<br />
web, i produttori vitivinicoli dovrebbero<br />
cercare di ampliare la quantità delle informazioni<br />
nel loro sito, cercando di progettare<br />
siti ottimizzati per gli accessi da dispositivi<br />
mobili (cellulari, palmari, smartphone,<br />
tablet, laptop) ed ampliare il numero delle<br />
lingue nel sito.<br />
Si ritiene commercialmente necessario<br />
che tutti i siti utilizzino, oltre alla lingua<br />
italiana, almeno quella inglese. Per quanto<br />
riguarda i siti social, diventa sempre più<br />
necessario che tutti i produttori abbiano<br />
un profilo Facebook, Instagram e Twitter<br />
dato l’elevato numero di potenziali clienti<br />
raggiungibili, anche stranieri, senza costi di<br />
pubblicità.<br />
Tuttavia, una volta avviato questo canale<br />
comunicativo, i produttori dovrebbero<br />
assicurare una continuità dell’azione informativa,<br />
pubblicando contenuti più frequentemente<br />
e cercando di aumentare la<br />
prestazione dei propri profili.<br />
I risultati della ricerca hanno mostrato<br />
che complessivamente la comunicazione<br />
aziendale online dei produttori di Barolo<br />
è piuttosto sviluppata, grazie anche al<br />
posizionamento del loro vino nei mercati<br />
internazionali.<br />
Dall’indagine e dall’elaborazione dei dati<br />
emergono informazioni attese quali la<br />
praticamente completa diffusione di siti<br />
aziendali delle circa 200 aziende produttrici<br />
associate al Consorzio di tutela, contenenti<br />
sia informazioni più squisitamente<br />
commerciali (contatti, referenze, distributori)<br />
sia quelle maggiormente evocative<br />
quali la storia della famiglia o del vino, la<br />
descrizione sensoriale dei vini o l’illustrazione<br />
paesaggistica dei vigneti.<br />
Appare invece interessante, e meno scontato,<br />
sapere che il sito web è spesso raggiunto<br />
tramite motori di ricerca e da dispositivi<br />
mobili per i quali solo il 66% dei<br />
siti è ottimizzata. Per un prodotto vocato<br />
all’export pare abbastanza prevedibile che<br />
i siti siano almeno bilingui, con la preferenza<br />
per l’inglese seguito dal tedesco,<br />
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Agricoltura 95