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Rivista "Agricoltura" Regione Piemonte - n.95 dicembre 2018

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LA STORIA<br />

La mezzadria ha connotato l’ambiente e<br />

la società agricola di gran parte dell’Italia<br />

soprattutto centro-settentrionale, per<br />

molti secoli. Nasce alla fine dell’impero<br />

romano, insieme ad altri istituti di ripartizione<br />

agraria; inizialmente aveva delle<br />

caratteristiche di scarsa definizione, mentre<br />

in epoca moderna fu definita in quanto<br />

tale, assumendo le caratteristiche che<br />

sono durate in Italia fino al secolo scorso.<br />

Le tre componenti fondamentali erano:<br />

• il fondo che doveva avere anche l’abitazione<br />

del mezzadro;<br />

• il fondo stesso che doveva essere diversificato<br />

tra prato, bosco e vigna;<br />

• la famiglia, presenza fondamentale che<br />

garantisse alla proprietà la forza lavoro<br />

necessaria alla coltivazione del fondo.<br />

In epoca più antica, la mezzadria vedeva<br />

come proprietari soprattutto le grandi<br />

famiglie e gli ecclesiastici, questi ultimi in<br />

particolare riservavano al colono una quota<br />

di prodotto anche superiore alla metà,<br />

così come fa pensare il concetto stesso di<br />

mezzadria.<br />

In età napoleonica e post napoleonica,<br />

quando quelle istituzioni venute meno<br />

videro frazionate le grandi proprietà e<br />

il ricostituirsi di fondi di entità ridotta,<br />

comparve la borghesia urbana che investiva<br />

nei fondi condotti a mezzadria risorse e<br />

denari, anche se talvolta si trattava di investimenti<br />

a scarso rendimento.<br />

Questo istituto mezzadrile fu cambiato<br />

radicalmente dopo l’Unità d’Italia, quando<br />

il nuovo codice rimosse una visione societaria<br />

del fondo a compartecipazione tra<br />

proprietario e mezzadro, per concedere al<br />

padrone il ruolo di “locatario” e affidargli<br />

ogni potere di gestione.<br />

Ne derivarono conseguenze molto gravi<br />

perché non vennero più fatti investimenti<br />

né da parte del concedente, che avrebbe<br />

dovuto rinunciare ai suoi guadagni, né dal<br />

mezzadro che non aveva le risorse sufficienti.<br />

Ne scaturì una grossa crisi dell’istituto<br />

mezzadrile sia a livello produttivo<br />

che sociale, tuttavia in <strong>Piemonte</strong>, diversamente<br />

da quanto accadde ad es. in Emilia<br />

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Agricoltura 95

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