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Etrusco di Palazzo Vitelleschi. Importanti,<br />
inoltre, le opere di Sauro Cavallini,<br />
fra cui due grandi figure in ferro<br />
d’impronta arcaica, e le sculture lignee<br />
di Giuliano Azzoni, artista che visse a<br />
Terranova Bracciolini e che ha lasciato<br />
opere di notevole impatto. Lea Monetti<br />
ha impreziosito la mostra con due grandi<br />
opere in bronzo patinato a fuoco, Migrante<br />
e Picccola Eva. Molto interesse<br />
hanno inoltre riscosso le realistiche figure<br />
ferrose di Matteo Baroni e le fantasiose<br />
creazioni anch’esse in ferro di<br />
Charles Skapin: materiali di scarto che<br />
vengono riciclati, a simboleggiare la<br />
perduranza della materia che non conosce<br />
tempo. Tutti gli artisti e i lavori selezionati,<br />
tra cui molte opere sia pittoriche<br />
che polimateriche, hanno dato un alto<br />
contributo al legame storico che tuttora<br />
richiama, ovviamente con linguaggi<br />
personalizzati, le radici classiche della<br />
mediterraneità. Nel corso dell’inaugurazione<br />
il presidente del Consiglio Regionale<br />
Eugenio Giani ed il professor<br />
Giovanni Cipriani hanno mirabilmente<br />
messo in evidenza l’importante patrimonio<br />
che dall’antica Etruria è derivato<br />
nella vita politica e culturale della Firenze<br />
del Rinascimento. <strong>La</strong> mostra, a cura<br />
di Rosanna Ossola con il coordinamento<br />
di Elisa Paoli, è stata presentata al<br />
pubblico dal critico Ilaria Magni.<br />
Rosanna Ossola, curatrice della mostra, con l'opera Cavalli alati di Claudio Capotondi (ph. Maddalena Barletta)<br />
In questa e nelle altre foto una panoramica delle opere in mostra<br />
BIENNALE INTERNAZIONALE<br />
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