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La Toscana nuova ottobre 2019

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Eventi in<br />

<strong>Toscana</strong><br />

Ex Manifattura Tabacchi<br />

Dopo decenni di abbandono torna a <strong>nuova</strong> vita come<br />

centro per l’arte e la cultura contemporanea a Firenze<br />

di Barbara Santoro / foto Niccolò Vonci<br />

Panoramica del B9, una delle aree dell’ex Manifattura già recuperate<br />

Molte volte passando da via<br />

delle Cascine mi sono soffermata<br />

a guardare la Manifattura<br />

Tabacchi e a riflettere su come quel<br />

grandioso spazio potesse essere riutilizzato<br />

a favore della città. In occasione<br />

della recente conferenza stampa per<br />

l’undicesima edizione di Firenze Suona<br />

Contemporanea, il festival internazionale<br />

dedicato alla musica del Novecento<br />

e alle arti visive svoltosi quest’anno<br />

all’interno della Manifattura, ho potuto<br />

finalmente accedere a questi spazi e<br />

scoprirne più a fondo la storia. <strong>La</strong> Manifattura<br />

Tabacchi soprende anzitutto per<br />

le monumentali dimensioni: si tratta, infatti,<br />

di un complesso di circa 100.000<br />

metri quadri suddivisi in 16 fabbricati<br />

al cui interno lavorano un tempo oltre<br />

1400 dipendenti. Fu progettato negli<br />

anni in cui l’architettura razionalista italiana<br />

era caratterizzata dalla ricerca di<br />

modernità e dinamicità, spesso declinate<br />

con un’austera semplicità delle<br />

forme. <strong>La</strong> paternità del progetto è dei<br />

tecnici del Monopolio, anche se l’ele-<br />

ganza e la modernità delle linee architettoniche,<br />

che ricordano quelle dello<br />

stadio Artemio Franchi di Pier Luigi Nervi,<br />

fanno ipotizzare la mano dell’illustre<br />

architetto lombardo, titolare dell’impresa<br />

incaricata di costruire la struttura.<br />

I lavori furono avviati nel 1933: il primo<br />

edificio fu quello destinato alla lavorazione<br />

dei sigari che si trova sul lato<br />

nord dell’area. L’intera opera fu completata<br />

in ogni sua parte nel 1940 e venne<br />

ufficialmente inaugurata il 4 novembre<br />

dello stesso anno alla presenza dell’allora<br />

ministro delle Finanze Paolo Thaon<br />

di Ravel. Nel 1999, l’Ente Tabacchi Italiani,<br />

dopo oltre sessant’anni di attività,<br />

ne decise la dismissione produttiva e il<br />

16 marzo 2001 la Manifattura fu chiusa<br />

definitivamente. Lo schema originario<br />

della fabbrica si articola in tre aree<br />

principali: ad ovest, gli edifici destinati<br />

ai magazzini dei “materiali greggi”;<br />

al centro i due edifici adibiti alle lavorazioni<br />

che formano una corte aperta<br />

con l’edificio dei servizi generali; ad est,<br />

il grande corpo curvilineo che ospitava<br />

gli uffici, la direzione<br />

e le sale di maternità<br />

per le maestranze<br />

femminili. Nel giugno<br />

2016 la Aermont<br />

Capital LLP, multinazionale<br />

degli investimenti<br />

immobiliari<br />

con sede a Londra, in<br />

accordo con il Gruppo<br />

Cassa Depositi e<br />

Prestiti, ha avviato un<br />

processo di riqualificazione<br />

della struttura<br />

con l’obiettivo di<br />

realizzare un centro<br />

per l’arte, la moda e<br />

la cultura contemporanea<br />

aperto a tutti e<br />

che guarda verso il mondo. Dal 2018,<br />

l’ex Manifattura promuove un intenso<br />

programma di attività in spazi recuperati<br />

in attesa di una definitiva destinazione<br />

d’uso. I segni del tempo sono stati<br />

volutamente mantenuti per ricordare la<br />

storia dell’edificio: le pareti con i vecchi<br />

intonaci, i pavimenti con le mattonelle<br />

in klinker e le bellissime finestre recuperate<br />

da un altro fabbricato e ora diventate<br />

porte a bilico che delimitano i<br />

box commerciali. I vecchi pozzetti sono<br />

diventati lavabi dei bagni e sono stati riutilizzati<br />

molti elementi in ferro. All’interno<br />

si trovano ora laboratori, atelier,<br />

realtà commerciali, un bistrot, spazi di<br />

coworking, un orto, un giardino, un palco<br />

per eventi ed un’area degustazioni.<br />

Tutto ciò fa capire come si punti ad un<br />

polo diurno e notturno che insieme a<br />

molte altre realtà includerà un altro The<br />

Student hotel, il secondo dopo quello<br />

già inaugurato in viale Spartaco <strong>La</strong>vagnini,<br />

e una sede del Polimoda.<br />

www.manifatturatabacchi.com<br />

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EX MANIFATTURA TABACCHI

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