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La Toscana nuova ottobre 2019

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A cura di<br />

<strong>La</strong>ura Belli<br />

Speciale<br />

Pistoia<br />

Italo Zetti<br />

Nato a Casore del Monte, in provincia di Pistoia,<br />

visse tra Firenze e Milano dove si affermò come<br />

eccellente xilografo<br />

di <strong>La</strong>ura Belli<br />

Casore del Monte si trova lungo<br />

il crinale che da Femminamorta<br />

arriva fino a Serravalle Pistoiese.<br />

Questa posizione privilegiata fa<br />

dell’antico centro una sorta di terrazza<br />

naturale da cui si gode una vista eccezionale<br />

poiché, quando è sereno, si può<br />

scorgere il campanile di Giotto e la cupola<br />

del Brunelleschi, il Monte Amiata e<br />

l’Alto Tirreno con alcune isole dell’Arcipelago<br />

Toscano. Già questo lo rende<br />

interessante come mèta di una passeggiata<br />

ma il paese riserva una sorpresa<br />

artistica di notevole interesse: la<br />

casa museo di Italo Zetti, pittore e incisore<br />

nato nel 1913 a Firenze e morto<br />

nel 1978 a Casore del Monte. E’ uno tra<br />

i maggiori rappresentanti italiani della<br />

xilografia, l’antica tecnica di stampa<br />

con matrici incise in rilievo su legni duri<br />

per riprodurre disegni con l’uso di<br />

un torchio. Italo Zetti studia all’Istituto<br />

Superiore d’Arte di Firenze, esordendo<br />

giovanissimo, nel 1929, nella città natale.<br />

Si forma sotto la guida di affermati<br />

xilografi, Pietro Parigi e Bruno Bramanti,<br />

e inizia ben presto a farsi conosce-<br />

Figura femminile, xilografia<br />

I sassi, xilografia<br />

re nell’ambiente fiorentino in qualità di<br />

grafico. Frequenta diversi circoli artistico-letterari<br />

fiorentini, dove conosce gli<br />

scrittori Montale, Loria, Quasimodo,<br />

Gadda e i pittori Carpi, Colacicchi e De<br />

Pisis; in particolare, all’inizio degli anni<br />

Trenta, si avvicina al gruppo futurista<br />

di Thayaht, per il quale incide una<br />

delle sue prime cartoline xilografiche.<br />

Sin dai primi anni della sua attività, Zetti<br />

partecipa alle maggiori esposizioni<br />

nazionali ed internazionali di incisione,<br />

quali la Biennale di Venezia, dove è invitato<br />

la prima volta nel 1932. Dal 1937<br />

lo xilografo si trasferisce a Milano, dove<br />

stabilisce rapporti di amicizia o di collaborazione<br />

lavorativa con diversi artisti<br />

(Bartolini, Borra, Cantatore, Salvadori,<br />

Spreafico) e collezionisti (Vitali, Mantero,<br />

Millanta). Nel capoluogo lombardo,<br />

Zetti inizia a lavorare per diverse<br />

case editrici (Hoepli, Garzanti, Scheiwiller),<br />

sia in qualità di grafico esperto<br />

dell’estetica del libro sia come xilografo.<br />

Dopo la parentesi bellica che lo vede<br />

impegnato al fronte, riprende la sua<br />

attività artistica e si fa promotore di diverse<br />

iniziative culturali: è tra i fondatori<br />

del settimanale d’informazione culturale<br />

<strong>La</strong> Giostra, dell’associazione <strong>La</strong>us<br />

Italo Zetti<br />

Mariae Braidensis, voluta da Aldo Carpi<br />

in favore degli artisti bisognosi, e della<br />

BNEL (Associazione italiana Collezionisti,<br />

Artisti e Amatori del Bianco e Nero<br />

e dell’Ex Libris). Dall’inizio degli anni<br />

Cinquanta collabora con la Triennale<br />

d’Arte di Milano e nella seconda metà<br />

degli anni Sessanta incide le xilografie<br />

per l’Opera Omnia di Machiavelli. Nello<br />

stesso periodo soggiorna frequentemente<br />

a Casore del Monte e a Sestri<br />

Levante; proprio i lunghi periodi trascorsi<br />

nella località ligure ispireranno le<br />

xilografie a colori della serie Sassi della<br />

Liguria, tema che negli anni successivi<br />

diventa oggetto quasi esclusivo della<br />

sua ricerca anche pittorica. Muore a Casore<br />

del Monte, paese natale della madre,<br />

nel 1978.<br />

www.fondazioneitalozetti.it<br />

ITALO ZETTI<br />

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