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A cura di<br />
<strong>La</strong>ura Belli<br />
Speciale<br />
Pistoia<br />
Italo Zetti<br />
Nato a Casore del Monte, in provincia di Pistoia,<br />
visse tra Firenze e Milano dove si affermò come<br />
eccellente xilografo<br />
di <strong>La</strong>ura Belli<br />
Casore del Monte si trova lungo<br />
il crinale che da Femminamorta<br />
arriva fino a Serravalle Pistoiese.<br />
Questa posizione privilegiata fa<br />
dell’antico centro una sorta di terrazza<br />
naturale da cui si gode una vista eccezionale<br />
poiché, quando è sereno, si può<br />
scorgere il campanile di Giotto e la cupola<br />
del Brunelleschi, il Monte Amiata e<br />
l’Alto Tirreno con alcune isole dell’Arcipelago<br />
Toscano. Già questo lo rende<br />
interessante come mèta di una passeggiata<br />
ma il paese riserva una sorpresa<br />
artistica di notevole interesse: la<br />
casa museo di Italo Zetti, pittore e incisore<br />
nato nel 1913 a Firenze e morto<br />
nel 1978 a Casore del Monte. E’ uno tra<br />
i maggiori rappresentanti italiani della<br />
xilografia, l’antica tecnica di stampa<br />
con matrici incise in rilievo su legni duri<br />
per riprodurre disegni con l’uso di<br />
un torchio. Italo Zetti studia all’Istituto<br />
Superiore d’Arte di Firenze, esordendo<br />
giovanissimo, nel 1929, nella città natale.<br />
Si forma sotto la guida di affermati<br />
xilografi, Pietro Parigi e Bruno Bramanti,<br />
e inizia ben presto a farsi conosce-<br />
Figura femminile, xilografia<br />
I sassi, xilografia<br />
re nell’ambiente fiorentino in qualità di<br />
grafico. Frequenta diversi circoli artistico-letterari<br />
fiorentini, dove conosce gli<br />
scrittori Montale, Loria, Quasimodo,<br />
Gadda e i pittori Carpi, Colacicchi e De<br />
Pisis; in particolare, all’inizio degli anni<br />
Trenta, si avvicina al gruppo futurista<br />
di Thayaht, per il quale incide una<br />
delle sue prime cartoline xilografiche.<br />
Sin dai primi anni della sua attività, Zetti<br />
partecipa alle maggiori esposizioni<br />
nazionali ed internazionali di incisione,<br />
quali la Biennale di Venezia, dove è invitato<br />
la prima volta nel 1932. Dal 1937<br />
lo xilografo si trasferisce a Milano, dove<br />
stabilisce rapporti di amicizia o di collaborazione<br />
lavorativa con diversi artisti<br />
(Bartolini, Borra, Cantatore, Salvadori,<br />
Spreafico) e collezionisti (Vitali, Mantero,<br />
Millanta). Nel capoluogo lombardo,<br />
Zetti inizia a lavorare per diverse<br />
case editrici (Hoepli, Garzanti, Scheiwiller),<br />
sia in qualità di grafico esperto<br />
dell’estetica del libro sia come xilografo.<br />
Dopo la parentesi bellica che lo vede<br />
impegnato al fronte, riprende la sua<br />
attività artistica e si fa promotore di diverse<br />
iniziative culturali: è tra i fondatori<br />
del settimanale d’informazione culturale<br />
<strong>La</strong> Giostra, dell’associazione <strong>La</strong>us<br />
Italo Zetti<br />
Mariae Braidensis, voluta da Aldo Carpi<br />
in favore degli artisti bisognosi, e della<br />
BNEL (Associazione italiana Collezionisti,<br />
Artisti e Amatori del Bianco e Nero<br />
e dell’Ex Libris). Dall’inizio degli anni<br />
Cinquanta collabora con la Triennale<br />
d’Arte di Milano e nella seconda metà<br />
degli anni Sessanta incide le xilografie<br />
per l’Opera Omnia di Machiavelli. Nello<br />
stesso periodo soggiorna frequentemente<br />
a Casore del Monte e a Sestri<br />
Levante; proprio i lunghi periodi trascorsi<br />
nella località ligure ispireranno le<br />
xilografie a colori della serie Sassi della<br />
Liguria, tema che negli anni successivi<br />
diventa oggetto quasi esclusivo della<br />
sua ricerca anche pittorica. Muore a Casore<br />
del Monte, paese natale della madre,<br />
nel 1978.<br />
www.fondazioneitalozetti.it<br />
ITALO ZETTI<br />
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