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BANFI<br />
INCHIESTA<br />
SETTEMBRE, mese cruciale<br />
Il secondo semestre per Banfi<br />
vale il 60% del fatturato annuo.<br />
Rodolfo Maralli, direttore commerciale<br />
e marketing, prevede nel<br />
periodo una diminuzione compresa<br />
tra il 10 e 15%, che porterebbe<br />
il risultato <strong>2020</strong> a un calo del 20%<br />
in uno scenario considerato realista.<br />
Da luglio a dicembre, l’Europa è<br />
data in lieve ripresa e gli Usa, mercato<br />
di riferimento assieme all’Italia<br />
per l’azienda di Montalcino di proprietà<br />
statunitense (famiglia Mariani),<br />
dovrebbero continuare a performare<br />
bene. Il tutto avverrà dopo<br />
un inizio d’anno nel quale si sono<br />
verificati azzeramenti di incasso laddove<br />
l’azienda è più esposta verso<br />
il canale horeca. Ad ogni modo il<br />
peggio è passato e Maralli afferma:<br />
“Settembre dovrebbe essere il mese<br />
della svolta, anche perché ripartirà il<br />
consumo dei vini rossi che per noi<br />
sono il prodotto clou assieme alle<br />
bollicine che produciamo in Piemonte”.<br />
Distinguendo per aree geografiche,<br />
l’Italia (35% dei ricavi) inizierà<br />
il recupero ma è troppo legata<br />
all’horeca (75%) per poter chiudere<br />
in linea con lo scorso anno, considerando<br />
anche le perdite del turismo<br />
internazionale. In Asia, nella visione<br />
di Maralli, sarà particolarmente<br />
dura: “Anche se è stata la prima area<br />
mondiale a ripartire, il consumo di<br />
vino nelle grandi città come Hong<br />
Kong, Shanghai o Singapore è legato<br />
a una clientela internazionale, di<br />
tipo business o di residenti in loco<br />
“Il peggio è passato,<br />
a novembre e dicembre<br />
potremmo fare<br />
più del 2019”<br />
che sono tornati nei paesi di origine.<br />
Quindi i consumi si riprenderanno<br />
solo gradualmente e con un focus su<br />
vini entry level”. Le azioni di Banfi<br />
saranno rivolte perlopiù ai mercati<br />
consolidati, senza inutili dispersioni<br />
di forze e di risorse: Usa e Canada,<br />
dove l’azienda è importatrice di se<br />
stessa, Germania, Svizzera, Italia.<br />
Restano fuori i mercati monopolistici,<br />
dove Banfi è presente ma non<br />
può, come gli altri, svolgere attività<br />
promozionale. Altrove si cercherà<br />
di contenere i danni. “La Russia era<br />
nella top5 delle nostre destinazioni e<br />
chiuderà in forte calo, per l’acutizzazione<br />
dell’emergenza e la svalutazione<br />
del rublo. In Olanda e Danimarca<br />
eravamo solo horeca e in questo<br />
momento facciamo zero. Nell’area<br />
caraibica il consumo era legato al turismo,<br />
esattamente come nel travel<br />
retail, e non ci sono spiragli di recupero.<br />
La Corea del sud, per noi in<br />
top10, si sta concentrando su vini a<br />
maggior rotazione e prezzo inferiore<br />
come gli igt di Toscana e i piemontesi<br />
a base Moscato. In Gran Bretagna<br />
siamo cresciuti in gdo con etichette<br />
come Chianti, Rosso di Montalcino<br />
e Toscana igt”. Per il Brunello occorre<br />
attendere ancora un po’.<br />
Da sinistra, Castello Banfi a Montalcino e Rodolfo Maralli<br />
Giugno/Luglio <strong>2020</strong> PAMBIANCO WINE&FOOD 13