05.08.2020 Views

Pambianco Wine & Food 3-2020

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FRESCOBALDI<br />

INCHIESTA<br />

MANCA il travel retail<br />

Nella prima parte dell’anno,<br />

il gruppo Frescobaldi ha limitato<br />

i danni inizialmente<br />

grazie al buon ritmo di gennaio-febbraio<br />

e poi, a emergenza dichiarata,<br />

con il successo delle etichette presenti<br />

nei canali off-premise. “All’estero<br />

riusciamo a distribuire con alcune<br />

insegne della gdo e grandi operatori<br />

dell’asporto tradizionale in generale<br />

anche etichette che in Italia sono<br />

destinate in esclusiva all’horeca”,<br />

precisa il direttore export di Frescobaldi,<br />

Stefano Benini. Per il secondo<br />

semestre si prospetta una tenuta<br />

della distribuzione moderna, mentre<br />

per i top di gamma come Masseto e<br />

Ornellaia non si profilano difficoltà,<br />

essendo legati a un consumatore selettivo<br />

e al riparo dalla crisi. Sotto i<br />

riflettori compaiono quindi i vini di<br />

prezzo medio-alto per la ristorazione:<br />

“La flessione di questo business<br />

non la potremo certo compensare<br />

completamente con le vendite dei<br />

negozi”, precisa Benini, le cui preoccupazioni<br />

sono legate in particolare<br />

a Usa e Canada, dove i dati sulla<br />

disoccupazione fanno presagire un<br />

calo generalizzato dei consumi di<br />

beni voluttuari. E nemmeno il boom<br />

dell’online, canale sul quale il gruppo<br />

fiorentino è ben inserito specie<br />

oltreoceano, permetterà di rimediare<br />

al probabile calo del fuori casa. “Se<br />

riusciamo a chiudere l’anno con una<br />

Chianti Classico Gran Selezione 2016 di Tenuta Perano<br />

In alto, da sinistra, Lamberto Frescobaldi e Stefano Benini<br />

In basso, Tenuta Perano<br />

“Aumenterà<br />

la trasparenza<br />

nei rapporti<br />

cliente-fornitore”<br />

flessione del 20-25%, come dichiarano<br />

anche altri settori del lusso, potremo<br />

dichiararci soddisfatti”, afferma.<br />

Gli investimenti commerciali e di<br />

marketing saranno focalizzati sulle<br />

big5 destinations di casa Frescobaldi:<br />

Italia, Stati Uniti, Canada, Svizzera e<br />

Germania. Negli Usa in particolare si<br />

punta sulle denominazioni classiche<br />

toscane, a cominciare dal Brunello di<br />

Montalcino forte dell’annata 2015 le<br />

cui vendite a inizio anno sono partite<br />

benissimo. Diverso il caso dei<br />

consumatori tedeschi, che in situazioni<br />

come l’attuale reagiscono automaticamente<br />

posizionandosi verso<br />

il basso, a un prezzo medio che per<br />

Frescobaldi è circa di un terzo inferiore<br />

al resto dell’export, Nord America<br />

in particolare. Quanto all’Asia<br />

e alla Greater China in particolare,<br />

qualcosa si sta muovendo e il potenziale<br />

a lungo termine è considerato<br />

straordinario, ma il peso sul giro<br />

d’affari del gruppo da 126 milioni<br />

di ricavi è ancora contenuto. Pesa<br />

inoltre l’azzeramento dei fatturati<br />

nel canale travel retail, che incide per<br />

un buon 10% sul business complessivo<br />

del gruppo e per il quale non si<br />

intravedono prospettive di recupero<br />

a breve termine, soprattutto in piazze<br />

fondamentali come l’Europa e le<br />

Cruise Lines. Al di là del possibile<br />

incremento in piccole nazioni come<br />

l’Olanda, il <strong>2020</strong> sarà un anno complicato,<br />

durante il quale “dovranno<br />

migliorare, come sta già avvenendo,<br />

le relazioni con i distributori e gli<br />

importatori, secondo una logica di<br />

partnership”, conclude Benini.<br />

Giugno/Luglio <strong>2020</strong> PAMBIANCO WINE&FOOD 15

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