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FRESCOBALDI<br />
INCHIESTA<br />
MANCA il travel retail<br />
Nella prima parte dell’anno,<br />
il gruppo Frescobaldi ha limitato<br />
i danni inizialmente<br />
grazie al buon ritmo di gennaio-febbraio<br />
e poi, a emergenza dichiarata,<br />
con il successo delle etichette presenti<br />
nei canali off-premise. “All’estero<br />
riusciamo a distribuire con alcune<br />
insegne della gdo e grandi operatori<br />
dell’asporto tradizionale in generale<br />
anche etichette che in Italia sono<br />
destinate in esclusiva all’horeca”,<br />
precisa il direttore export di Frescobaldi,<br />
Stefano Benini. Per il secondo<br />
semestre si prospetta una tenuta<br />
della distribuzione moderna, mentre<br />
per i top di gamma come Masseto e<br />
Ornellaia non si profilano difficoltà,<br />
essendo legati a un consumatore selettivo<br />
e al riparo dalla crisi. Sotto i<br />
riflettori compaiono quindi i vini di<br />
prezzo medio-alto per la ristorazione:<br />
“La flessione di questo business<br />
non la potremo certo compensare<br />
completamente con le vendite dei<br />
negozi”, precisa Benini, le cui preoccupazioni<br />
sono legate in particolare<br />
a Usa e Canada, dove i dati sulla<br />
disoccupazione fanno presagire un<br />
calo generalizzato dei consumi di<br />
beni voluttuari. E nemmeno il boom<br />
dell’online, canale sul quale il gruppo<br />
fiorentino è ben inserito specie<br />
oltreoceano, permetterà di rimediare<br />
al probabile calo del fuori casa. “Se<br />
riusciamo a chiudere l’anno con una<br />
Chianti Classico Gran Selezione 2016 di Tenuta Perano<br />
In alto, da sinistra, Lamberto Frescobaldi e Stefano Benini<br />
In basso, Tenuta Perano<br />
“Aumenterà<br />
la trasparenza<br />
nei rapporti<br />
cliente-fornitore”<br />
flessione del 20-25%, come dichiarano<br />
anche altri settori del lusso, potremo<br />
dichiararci soddisfatti”, afferma.<br />
Gli investimenti commerciali e di<br />
marketing saranno focalizzati sulle<br />
big5 destinations di casa Frescobaldi:<br />
Italia, Stati Uniti, Canada, Svizzera e<br />
Germania. Negli Usa in particolare si<br />
punta sulle denominazioni classiche<br />
toscane, a cominciare dal Brunello di<br />
Montalcino forte dell’annata 2015 le<br />
cui vendite a inizio anno sono partite<br />
benissimo. Diverso il caso dei<br />
consumatori tedeschi, che in situazioni<br />
come l’attuale reagiscono automaticamente<br />
posizionandosi verso<br />
il basso, a un prezzo medio che per<br />
Frescobaldi è circa di un terzo inferiore<br />
al resto dell’export, Nord America<br />
in particolare. Quanto all’Asia<br />
e alla Greater China in particolare,<br />
qualcosa si sta muovendo e il potenziale<br />
a lungo termine è considerato<br />
straordinario, ma il peso sul giro<br />
d’affari del gruppo da 126 milioni<br />
di ricavi è ancora contenuto. Pesa<br />
inoltre l’azzeramento dei fatturati<br />
nel canale travel retail, che incide per<br />
un buon 10% sul business complessivo<br />
del gruppo e per il quale non si<br />
intravedono prospettive di recupero<br />
a breve termine, soprattutto in piazze<br />
fondamentali come l’Europa e le<br />
Cruise Lines. Al di là del possibile<br />
incremento in piccole nazioni come<br />
l’Olanda, il <strong>2020</strong> sarà un anno complicato,<br />
durante il quale “dovranno<br />
migliorare, come sta già avvenendo,<br />
le relazioni con i distributori e gli<br />
importatori, secondo una logica di<br />
partnership”, conclude Benini.<br />
Giugno/Luglio <strong>2020</strong> PAMBIANCO WINE&FOOD 15