11.11.2020 Views

Novembre

Create successful ePaper yourself

Turn your PDF publications into a flip-book with our unique Google optimized e-Paper software.

Personaggi

Massimo Barsotti

I segreti del talento secondo un virtuoso del pianoforte

di Doretta Boretti / foto courtesy Massimo Barsotti

Straordinario pianista, abilissimo

compositore, direttore della

Scuola di Musica di Campi Bisenzio,

Massimo Barsotti non ha mai

perso quell’innata semplicità così comunicativa

da renderlo un artista veramente

unico. Ho avuto il privilegio di

assistere ad un suo concerto e non sono

riuscita a spiegare, a me stessa e

agli amici che mi accompagnavano, come

facesse a suonare con tale virtuosismo.

Eravamo incantati nell’ammirare

quelle mani che si muovevano come

piume sui tasti bianchi e neri di un bellissimo

pianoforte a coda, mentre una

musica stupenda, come un’intera orchestra,

arrivava ai nostri orecchi, riempiendoci

di stupore. Vale la pena,

quindi, chiedere direttamente a lui, con

questa intervista, in che cosa consista

davvero il talento.

C’è una predisposizione personale in

questa sua straordinaria capacità di

suonare?

La predisposizione è una caratteristica

fondamentale per arrivare ad alti risultati,

ma questa da sola non basta. Occorre,

infatti, avere curiosità e voglia di

realizzare l’obbiettivo che ti stai proponendo.

La capacità di suonare ed esprimersi

attraverso la musica è innata in

ognuno di noi, ma il livello di perseveranza

capace di superare ostacoli talvolta

apparentemente insormontabili

varia da persona a persona. Di fatto il

raggiungimento di un pianismo di alto

livello si potrebbe riassumere con le tre

“p” di predisposizione, passione e perseveranza;

se manca una sola di queste

caratteristiche non si potranno ottenere

grandi risultati.

Quanto studio occorre per arrivare a

certi livelli artistici?

Uno dei più grandi pianisti di tutti i tempi,

Arthur Rubinstein, parafrasando Paganini,

diceva: «Se non suono per un

Il maestro Massimo Barsotti

giorno me ne accorgo io, se non suono

per due giorni se ne accorge mia moglie,

se non suono per tre giorni se ne

accorge la cameriera!». Quando si raggiungono

vette altissime di esecuzione,

l’allenamento quotidiano di diverse

ore è necessario. Come un atleta che

intraprende l’agonismo ad alti livelli ha

bisogno di allenamenti quotidiani per

spingere il fisico al di là dei propri limiti,

così anche il concertista deve tenere

in allenamento le proprie mani e la

propria mente con brani sempre più ardui

che possano superare ogni difficoltà

tecnica. Il repertorio pianistico che

i compositori dal Settecento in poi ci

hanno lasciato è immenso; non basterebbe

una vita per poterlo solamente

“leggere”, figuriamoci per approfondirlo

e perfezionarlo. Un concertista che

si possa definire tale, non può esimersi

dal passare giornalmente molte ore

sullo strumento, ripetendo all’infinito

i passaggi più ardui, ma non solo:

il bravo musicista deve anche carpire

il significato recondito di ogni frase

ed essere interprete corretto del messaggio

che il compositore ha voluto

esprimere. Non solo esercizio “fisico”,

quindi, ma anche una profonda conoscenza

della musica e di tutto quello

che sta al di là di ogni nota è presupposto

fondamentale per arrivare ad altissimi

risultati tecnici ed interpretativi.

Pianista e compositore: l’opera Vanità

di Vanità ha riscosso un enorme

successo…

Nacque quasi per gioco nel 2000 da

un’idea del mio grande amico padre

Carlo Guarnieri della Congregazione

dei Padri Filippini di San Firenze che ha

scritto il libretto dell’opera. La versione

iniziale era un musical che realizzammo

nella chiesa fiorentina con molto successo;

il pubblico dimostrò grandissimo

apprezzamento di ogni brano dello

spettacolo con applausi scroscianti a

scena aperta. L’opera si distaccava dal

musical tradizionale essendo le melodie

molto elaborate e concertate in maniera

complessa, tanto da indurmi a

realizzarne una versione “operistica”

con cantanti lirici e orchestra sinfonica

dal vivo. Nel 2015, anno del cinquecentesimo

anniversario di San Filippo

Neri, ci fu la prima al Teatro della Pergola

di Firenze, con un pubblico numerosissimo

che ci rese molto orgogliosi

di questo risultato, raggiunto peraltro

con enormi sacrifici dal punto di vista

16

MASSIMO BARSOTTI

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!