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Novembre

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L’avvocato

Risponde

A cura di

Aldo Fittante

Il valore economico del marchio d’impresa

di Aldo Fittante

Nella sua essenza caratteristica

e sostanziale il marchio serve

a contraddistinguere i prodotti

e i servizi che un’impresa produce o

mette in commercio, differenziandoli

da quelli offerti dalle altre imprese concorrenti.

In tal senso il marchio diventa

uno strumento decisivo nella strategia

commerciale dell’azienda, a tal punto da

rappresentare sempre più spesso il principale

asset aziendale. Potrebbe all’apparenza

sorprendere molto che la principale

componente del patrimonio aziendale sia

costituita da un bene immateriale, quale

appunto il brand. In realtà, un recentissimo

studio svolto nel 2020 da Brand Finance

sui cinquecento principali brand al

mondo, dà la cifra del valore molto elevato

di tale componente intangibile del

patrimonio dell’impresa. Sul piano del

valore economico del marchio, l’analisi di

Brand Finance ha rivelato che le società

con il valore di mercato

più grande al mondo

sono le statunitensi

Amazon (220 miliardi di

dollari), Google (160 miliardi)

ed Apple (140 miliardi).

Al quarto posto

troviamo Microsoft con

un valore di 117 miliardi

di dollari e al quinto

Samsung con 94,49 miliardi.

Lo studio di Brand

Finance ha ulteriormente

analizzato il valore dei

primi cinquecento brand

globali per nazione, rivelando

che gli Stati Uniti

sono al primo posto con 3.204 miliardi

di dollari di valore totale delle aziende

americane più importanti, che da sole

rappresentano il 45,4% delle cinquecento

analizzate dal Global Brand Finance

2020. Segue la Cina al secondo posto,

terzo è il Giappone. Al quarto posto la

Germania e più staccata la Francia, quindi

il Regno Unito e la Corea del Sud. È

stato messo inoltre in evidenza un altro

importante dato: la forza dei marchi più

famosi al mondo, misurandola in base

alla loro efficacia rispetto ai competitor.

Tale diversa ma altrettanto interessante

classifica rivela che il marchio italiano

automobilistico Ferrari, con un brand

strenght index pari a novantaquattro su

cento, è al primo posto per efficacia. Al

secondo posto si colloca il marchio Disney

con un indice pari a novantatré su

cento. Citando i marchi più famosi, al sesto

posto figura Coca Cola con novanta,

all’ottavo Rolex con ottantanove e al decimo

Paypal. Interessanti anche i dati sui

marchi italiani. Un’analisi statistica analoga

a quella finora illustrata si è occupata

in particolare dei marchi del nostro

paese e delle loro performance. Il valore

complessivo dei marchi dei cinquanta

principali brand italiani ammonta a 143

miliardi di euro. I marchi italiani di maggior

valore secondo questa classifica sono

Gucci, Enel, Eni, Ferrari e Generali.

A livello globale primeggiano in assoluto

Ferrari per penetrazione del marchio

e Poste Italiane come brand assicurativo

più forte al mondo. Il marchio, quindi,

è il vero e proprio “biglietto da visita”

dell’impresa, un “collettore di clientela”

che giunge ad acquisire una notevole

importanza economica autonoma, tanto

da rappresentare un valore commerciale

sempre più spesso superiore alla somma

dei restanti beni aziendali.

Aldo

Fittante

Avvocato in Firenze e Bruxelles, docente in Diritto della Proprietà Industriale

e ricercatore Università degli Studi di Firenze, già consulente

della “Commissione Parlamentare di Inchiesta sui Fenomeni della Contraffazione

e della Pirateria in Campo Commerciale” della Camera dei Deputati.

www.studiolegalefittante.it

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MARCHIO D’IMPRESA

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