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Come si costruisce un rapporto armonico
con il regista, lo scenografo, il direttore
di scena, il direttore delle luci?
Il teatro è un grande lavoro di équipe ma
allo stesso tempo è rigidamente gerarchico.
E così deve essere affinché ci sia
l’armonia necessaria alla buona riuscita
dello spettacolo. Il regista conduce il
gioco e si confronta a livello progettuale
con il costumista, lo scenografo ed il
light designer. Questo tipo di lavoro che
si basa su scambi continui di immagini,
suggestioni e riflessioni porta alla
realizzazione dei bozzetti che, una volta
approvati, danno il via alla fase della
produzione esecutiva dello spettacolo.
Il lavoro del costumista è molto particolare
perché oltre a dover creare costumi
che rispondano alle esigenze estetiche
dello spettacolo, deve anche fare in modo
che gli interpreti abbiano la possibilità
di compiere i loro movimenti di scena
con il massimo dell’agio. Il costume è
senza dubbio una seconda pelle che deve
aiutare l’attore, il cantante o il tersicoreo
ad “entrare” nel personaggio che
è chiamato a rappresentare. Ci sono costumi
che determinano e indirizzano il
movimento, altri che deformano o alterano
il corpo (corsetti, guaine, protesi,
maschere), altri che lo nascondono. Altri
ancora che lo svelano. Anche la nudità
è un costume di scena.
Quanto tempo occorre per preparare i
vestiti per uno spettacolo?
Dipende dal progetto, dalla quantità di
pezzi da realizzare e dalla forza lavoro…posso
rispondere dicendo che solitamente
il tempo non basta mai.
E le parrucche, i cappelli, gli accessori,
le maschere?
Tutto fa parte del concetto di costume.
È il costumista che al momento della
progettazione e del bozzetto dà le indi-
36 ELENA BIANCHINI