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al mio caro letto. È stata una giornata
piuttosto faticosa, ce ne sono stati
tanti di giorni faticosi in questo 2020,
ma il regalo che mi ha fatto Mara, devo
ammettere, mi ha restituito un po’
di serenità. Sono molto stanca, forse
sarà più facile entrare nel mondo dei
sogni...Cos’è questo bussare delicato
alla porta? È aperta… Forse sto già
dormendo. Voglio rannicchiarmi ancora
di più sotto le coperte… Ma chi è
che continua a bussare con così tanta
insistenza? Vorrei quasi fare finta di
non sentire ma istintivamente
volto la testa seguendo il
rumore. Non riesco a capire
cosa mi stia capitando.
Sto diventando matta? Eh,
penso proprio di sì. Ho sentito
spesso parlare della sindrome
di Stendhal… ma via,
non è possibile, devo fermare
la mente e aprire molto bene
gli occhi, ecco, sì, proprio
così… «Oh! Brava, finalmente
gli hai aperti gli occhi! Sono
proprio io. Quest’anno non mi
aspettavi vero?». Il Babbo Natale
che mi ha dipinto Mara?
Come può essersi materializzato
in questo modo? «La tua
amica ha insistito molto perché
venissi a portarti un dono
speciale». Cosa? Ma... «Guarda...».
Guardare? No, no, non
voglio più guardare, anzi li voglio
proprio richiudere gli occhi...
Testa mia aiutami, tutto
questo non può essere reale,
non ci credo, no, non ci credo.
«Mammina? Su, svegliati.
Ma quante volte hai gridato
che ti manchiamo da morire e
allora siamo venute. Ti sentivi
sola vero? Siamo tornate per
ricordarti che non ti abbiamo
dimenticata, come puoi avere
pensato una cosa simile?
Ci siamo e ci saremo sempre
per te. Sempre. Devi crederlo,
mamma. Credilo, e non scordarlo
mai. Prometticelo...».
«Sono così serene, non le fare
soffrire, svelta, asciugati le lacrime,
e guardale: lo vedi come
sono belle?». Ma che cosa
mi sta capitando? Non posso
parlare e vorrei gridare: «Ve lo
prometto, ve lo prometto!». Non riesco
a muovermi e non le posso toccare,
non le posso abbracciare... Mi
asciugo in fretta le lacrime e, con tutta
la forza che mi resta mi alzo dal letto,
mi dirigo velocemente verso la camera
delle mie ragazze, entro… e vedo
quel meraviglioso dipinto di Babbo
Natale, appeso al muro, che mi sorride,
sornione, con gli occhi che gli brillano
come due diamanti e con la mano
sinistra inguantata, con un candido
guanto bianco, semichiusa, ma con il
Mara Faggioli, Cartolina di Natale, olio su tela
dito indice allungato, appoggiato verticalmente
sull’ampia bocca, ornata da
bellissimi baffi anch’essi bianchi, talmente
diretto verso l’alto, da impormi,
dolcemente, di fare “silenzio”. Così, in
punta di piedi, rasserenata, mentre la
testa mi volteggia leggera, torno lentamente
nel mio caldo letto e... in questa
inaspettata, artistica, magica notte
di Natale, sogno. Sogno uno straordinario
cielo stellato, così affascinante,
così luminoso, così infinito, da colmare
in un unico sogno, tutti i miei sogni.
RACCONTI DI NATALE
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