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A cura di
Laura Belli
Speciale
Pistoia
Sandro Bonaccorsi
L’inventore di “Monoeye”, un occhio puntato sulle
contraddizioni del mondo
di Laura Belli
Le opere di Sandro Bonaccorsi
catturano l’attenzione, si rimane
piacevolmente colpiti dalla nitidezza
delle linee, dalla vivacità dei colori
e da una certa ingenuità delle immagini
capaci di suscitare allegria e ammirazione.
Ad una più attenta osservazione,
si scopre, con meraviglia, che tutto scaturisce
da due cerchi concentrici e due
puntini neri che l’artista sapientemente
arricchisce con particolari che, non
scevri da una sottile ironia, li caratterizzano
e danno loro vita e nome: cane,
pappagallo, ragno… per ben cinquanta
animali che ci fissano con un unico
grande occhio talvolta attonito, spesso
stupito oppure aggressivo ma che comunque
sembra interrogarci. Nel tempo
l’artista è sempre rimasto fedele a questa
felice intuizione grafica che egli ha chiamato
“Monoeye”, semplice nella sua essenzialità
ma inarrestabile e inesauribile
nella fantasia del suo creatore. Egli ha
arricchito il suo panorama di personaggi
formando una sorta di alfabeto iconografico
e ha usato queste sue creature
per comporre narrazioni più complesse,
infondendo loro connotazioni fortemente
simboliche, capaci di suscitare emozioni
e riflessioni così da indurre chi guarda
ad interrogarsi sul presente e sul futuro
dell’umanità e del nostro pianeta. Denuncia
lieve e raffinata nella grafica, ma
non per questo meno caustica e incisiva,
la si può cogliere nell’opera Arca di carta
che l’autore presenta così: «La considero
il manifesto di tutto il mio lavoro; rappresenta
una piccola barchetta di carta
che naviga in un mare di mondi colorati,
in alto diversi uccellini “monoeye” tentano
di mettersi in salvo. Questi uccellini
sono figure libere e fragili, la cui salvezza
è rappresentata da una piccola imbarcazione
di carta che naviga non senza
difficoltà su questo mare di mondi rotolanti
e pazzi». È un’opera del 2015 e, visti
i contenuti, possiamo coglierne tutto
l’impatto premonitore. Messaggi attuali,
dunque, di denuncia, paura e speranza
− si pensi al recente ciclo di opere intitolato
CO.VIP 2019 − che l’artista affida
al suo personaggio Monoeye trasformato
di volta in volta in uccello, uomo, folla,
bambino, supereroe a comporre luminosi
quadri di forte significato. All’efficacia
del messaggio certamente contribuisce
il procedere creativo dell’artista: Bonaccorsi
disegna a mano le sue opere e poi
le ridisegna al computer unendo così alla
perizia grafica la sensibilità e il calore
della narrazione interiore. Nato a Pistoia
nel 1977, Bonaccorsi è un architetto
attivo in Italia e all’estero in vari ambiti
aziendali in qualità di direttore artistico e
creativo. Fa parte di commissioni comunali
riguardanti la progettazione, l’ambiente
e il paesaggio. È anche scrittore
e docente di arte e tecnologia.
www.sandrobonaccorsiarchitetto.it
info@sandrobonaccorsiarchitetto.it
sandro.bonaccorsi@tin.it
Arca di carta, arte digitale
Supereroi CO.VIP 2019, arte digitale
SANDRO BONACCORSI
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