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Dicembre+inserto Pola

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A cura di

Laura Belli

Speciale

Pistoia

Sandro Bonaccorsi

L’inventore di “Monoeye”, un occhio puntato sulle

contraddizioni del mondo

di Laura Belli

Le opere di Sandro Bonaccorsi

catturano l’attenzione, si rimane

piacevolmente colpiti dalla nitidezza

delle linee, dalla vivacità dei colori

e da una certa ingenuità delle immagini

capaci di suscitare allegria e ammirazione.

Ad una più attenta osservazione,

si scopre, con meraviglia, che tutto scaturisce

da due cerchi concentrici e due

puntini neri che l’artista sapientemente

arricchisce con particolari che, non

scevri da una sottile ironia, li caratterizzano

e danno loro vita e nome: cane,

pappagallo, ragno… per ben cinquanta

animali che ci fissano con un unico

grande occhio talvolta attonito, spesso

stupito oppure aggressivo ma che comunque

sembra interrogarci. Nel tempo

l’artista è sempre rimasto fedele a questa

felice intuizione grafica che egli ha chiamato

“Monoeye”, semplice nella sua essenzialità

ma inarrestabile e inesauribile

nella fantasia del suo creatore. Egli ha

arricchito il suo panorama di personaggi

formando una sorta di alfabeto iconografico

e ha usato queste sue creature

per comporre narrazioni più complesse,

infondendo loro connotazioni fortemente

simboliche, capaci di suscitare emozioni

e riflessioni così da indurre chi guarda

ad interrogarsi sul presente e sul futuro

dell’umanità e del nostro pianeta. Denuncia

lieve e raffinata nella grafica, ma

non per questo meno caustica e incisiva,

la si può cogliere nell’opera Arca di carta

che l’autore presenta così: «La considero

il manifesto di tutto il mio lavoro; rappresenta

una piccola barchetta di carta

che naviga in un mare di mondi colorati,

in alto diversi uccellini “monoeye” tentano

di mettersi in salvo. Questi uccellini

sono figure libere e fragili, la cui salvezza

è rappresentata da una piccola imbarcazione

di carta che naviga non senza

difficoltà su questo mare di mondi rotolanti

e pazzi». È un’opera del 2015 e, visti

i contenuti, possiamo coglierne tutto

l’impatto premonitore. Messaggi attuali,

dunque, di denuncia, paura e speranza

− si pensi al recente ciclo di opere intitolato

CO.VIP 2019 − che l’artista affida

al suo personaggio Monoeye trasformato

di volta in volta in uccello, uomo, folla,

bambino, supereroe a comporre luminosi

quadri di forte significato. All’efficacia

del messaggio certamente contribuisce

il procedere creativo dell’artista: Bonaccorsi

disegna a mano le sue opere e poi

le ridisegna al computer unendo così alla

perizia grafica la sensibilità e il calore

della narrazione interiore. Nato a Pistoia

nel 1977, Bonaccorsi è un architetto

attivo in Italia e all’estero in vari ambiti

aziendali in qualità di direttore artistico e

creativo. Fa parte di commissioni comunali

riguardanti la progettazione, l’ambiente

e il paesaggio. È anche scrittore

e docente di arte e tecnologia.

www.sandrobonaccorsiarchitetto.it

info@sandrobonaccorsiarchitetto.it

sandro.bonaccorsi@tin.it

Arca di carta, arte digitale

Supereroi CO.VIP 2019, arte digitale

SANDRO BONACCORSI

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