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Dicembre+inserto Pola

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I libri del

Mese

L’arse argille consolerai

Firenze, Carlo Levi e la seconda guerra mondiale nell’appassionante

ricostruzione storica di Nicola Coccia

di Doretta Boretti

Ci sono libri che tutti dovrebbero

avere nelle loro abitazioni. Tra

questi un testo, un vero caleidoscopio

di artisti e di storie di vite vissute

in un arco di tempo che abbraccia più del

secolo passato, scritto con una precisione

storico-lessicale unica nel suo genere,

tale da renderlo, a mio avviso, un

vero gioiello della letteratura contemporanea.

Mi riferisco al pluripremiato libro

del giornalista e scrittore Nicola Coccia

L’arse argille consolerai. Dopo averlo letto

più volte, mi è venuto il desiderio di

formulare alcune domande all’autore.

Com’è nata l’idea di scrivere questo

libro?

Nell’ultima pagina di Cristo si è fermato

a Eboli, l’autore, Carlo Levi, ha voluto

aggiungere un luogo e una data: Firenze,

dicembre 1943 - luglio 1944. Il libro,

definito da Vittore Branca, accademico

della Crusca e membro del Comitato toscano

di Liberazione, «il più importate

del nostro dopoguerra», era stato scritto

a Firenze in otto mesi. Ma dove? In

quale appartamento? In quale strada? In

casa di Anna Maria Ichino, in Piazza Pitti

14. Di questa donna, coraggiosa, generosa,

anticonformista e antifascista, si

erano perse le tracce. Chi era? Da dove

veniva? Chi frequentava il suo alloggio.

Cosa stava succedendo in quei mesi a Firenze?

Il libro racconta il dietro le quinte

di Cristo si è fermato a Eboli: il dramma,

la guerra, gli amori, i segreti, ma anche il

tempo in cui Firenze era l’Atene d’Italia.

Ci sono voluti molti anni per la stesura?

Per la stesura vera e propria no. Ma

hanno richiesto sei anni le ricerche

compiute negli archivi di Stato di Matera,

Roma, Torino e Firenze. Nel capoluogo

toscano, poi, sono stati setacciati

tutti gli archivi: da quello universitario a

quello notarile, dall’Archivio storico del

Comune di Firenze a quello della Camera

di commercio, dai registri battesimali

dell’Opera del Duomo a quello diocesano.

Ci sono poi testimonianze dirette

delle persone che hanno conosciuto

Carlo Levi e che sono state rintracciate

in Lucania, Lazio, Toscana, Svizzera e

Stati Uniti. L’ultima testimonianza, inedita,

riguarda la figlia segreta di Carlo

Levi. Le pagine fotografiche sono ventiquattro;

diverse foto sono inedite.

Perché il titolo L’arse argille consolerai?

Cosa significa?

Il fascismo spedì Carlo Levi al confino

in Lucania, prima a Grassano e poi

a Aliano, in provincia di Matera. Proprio

mentre era al confino scrisse una poesia

dedicata alla donna che amava in quel

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NICOLA COCCIA

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