Filippo MugnaiOlio su digitalemugnaifilippo@yahoo.it@mugnaifilippo
A cura diLorenzo BorghiniIl cinemaa casaBirdmanIl “Viale del tramonto” dei nostri tempidi Lorenzo BorghiniIñárritu non è mai riuscito a convincermia pieno. Quando era in coppiacon lo sceneggiatore Arriaga puntavatutto su storie ad incastri, riuscendoa realizzare un ottimo film con AmoresPerros, un buon film con Babel e uno mediocrecon 21 Grammi. Ma poi il crack.Dopo la rottura con Arriaga, i due, camminandociascuno con le proprie gambe,hanno compiuto passi falsi; uno con TheBurning Plain e l’altro con Biutiful. Ma poiè arrivato Birdman, ed è stato sufficienteper polverizzare il sentore che si era impossessatodella mia mente: potrà Iñárritutornare ad ottimi livelli senza il compagnoArriaga? E la risposta è sì. In Birdman c’ètutto: vita, morte e miracoli. Potrei diredi come Birdman rappresenti a pieno lacultura americana parlando di Hollywood,supereroi, social network, New York,jazz e Broadway, ma non lo farò. Vogliofocalizzare la mia attenzione sulla primacosa che mi è saltata per la testa durantela proiezione del film: Birdman è il Vialedel tramonto dei nostri tempi. RigganThompson (uno strepitoso Michael Keaton)è una star del cinema che ha raggiuntoun successo spaventoso interpretandoil ruolo di Birdman, un supereroe vestitoda uccello. Norma Desmond (GloriaSwanson) in Viale del tramonto (Billy Wilder)è una ex-diva del cinema muto divenutafamosa per la sua bellezza e per lepose statuarie che assumeva nei film. Entrambii protagonisti vengono risucchiatidal proprio personaggio, dai divi che furononon riuscendo ad essere più se stessi,rimanendo aggrappati a quel barlume digloria passata. La differenza sostanziale èche Riggan Thompson è ancora famoso,anche se per la non esaltante cosa di averinterpretato per tre volte un supereroevestito da pennuto; mentre Norma Desmondè stata messa nel dimenticatoio: èarrivato il suono, la presenza scenica nonè più tutto, Hollywood è andata avanti ela povera Norma è rimasta indietro, ancorataai suoi ricordi come ad un salvagentein mezzo al mare. Entrambi proiettanole proprie frustrazioni: Norma sotto formadei suoi vecchi film propinati a ospitiche sembrano mummie imbalsamate,mentre Riggan sotto forma di allucinazionivisivo-uditive in cui Birdman prendeil sopravvento dispensando consigli edistruggendo la sua autostima ogni volta.Entrambi sono intrappolati dentro unvortice di scelte sbagliate, insicurezze e lapaura di non contare niente, di non esserepiù sotto i riflettori della grande industriacinematografica. La fama è il collante ditutto, Hollywood è una macchina mangiauomini inarrestabile che miete i sogni dialcuni per regalarne ad altri: è l’industriadegli Studios, prendere o lasciare. I duenon sembrano proprio lasciare la palladella celebrità, anzi. Norma arriverà addiritturaad uccidere per riaccendere la lucedi quei riflettori che l’hanno abbandonataormai da anni, riflettori che si trasforma-no in flash di paparazzi, domande lampo,ma nulla importa, la missione è riuscita,l’attenzione è tutta su Norma Desmondche scende le scale in posa, quasi comein uno dei suoi vecchi film. Riggan, invece,dopo un volo pindarico col suo personaggioalato, scende le scale del cielo,atterra e con faccia sicura torna nel teatro.Il suo spettacolo è l’ultima carta perriaccendere le “luci della ribalta”, il tuttoper tutto della disperazione, ma il risultatoè diverso: Riggan non ha bisogno di spararead un povero cristo per tornare sulleprime pagine dei giornali; Riggan sparain faccia all’arte, reinventa un teatro di veritàche aveva perso la linfa vitale ormaida tempo, e allora chapeau, che si chiudail sipario, che scroscino gli applausi, RigganThompson è tornato e con lui ancheIñárritu ha ripreso a volare.BIRDMAN53