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syndicom rivista N.20

Da molto tempo ci impegniamo per i diritti dei lavoratori della logistica, delle telecomunicazioni e dei media. Le buone condizioni di lavoro sono, e sono sempre state, il risultato di successi raggiunti insieme. Entra anche tu nel nostro movimento e crea il tuo futuro insieme a noi. L''unione fa la forza!

Da molto tempo ci impegniamo per i diritti dei lavoratori della logistica, delle telecomunicazioni e dei media. Le buone condizioni di lavoro sono, e sono sempre state, il risultato di successi raggiunti insieme. Entra anche tu nel nostro movimento e crea il tuo futuro insieme a noi. L''unione fa la forza!

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dopera estera a basso costo. Anche se non si dovesse arrivare<br />

a tal punto, i datori di lavoro cercano di approfittare<br />

sempre più della libertà d’interpretazione giuridica, dettando<br />

autonomamente le regole. Un esempio è la «guida<br />

per il telelavoro» elaborata dalle associazioni economiche<br />

della Svizzera romanda. Si tratta di un’aggiunta al contratto<br />

di lavoro che le aziende possono far firmare ai loro collaboratori.<br />

Dandoci un’occhiata ci si rende conto che i doveri<br />

giuridici vengono in molti punti trasferiti ai lavoratori.<br />

Pertanto, questi ultimi si impegnano ad esempio a pagare<br />

gli affitti, il mobilio e internet. Vengono anche ritenuti responsabili<br />

della sicurezza e dell’ergonomia della loro postazione<br />

di lavoro. Vengono «concordati» ulteriori dettagli<br />

che secondo il diritto in vigore rientrano chiaramente nella<br />

responsabilità dei datori di lavoro: le spese per gli strumenti<br />

di lavoro (ad esempio, il computer) oppure il rispetto<br />

degli orari e delle pause. La legalità di tali accordi<br />

supplementari è dubbia. Ciononostante, molti lavoratori<br />

accettano tali proposte. Da un lato non hanno proprio alcuna<br />

scelta. Chi è indisciplinato e si ribella, deve temere<br />

conseguenze negative, nel peggiore dei casi il licenziamento.<br />

Dall’altro lato il telelavoro è spesso un desiderio<br />

degli stessi collaboratori, motivo per cui accettano delle<br />

condizioni quadro così severe.<br />

Desiderio di flessibilità e dilatazione dei tempi<br />

L’attuale realtà lavorativa significa per molte persone una<br />

contraddizione. Da un lato c’è il loro desiderio di flessibilità.<br />

Nel sondaggio <strong>syndicom</strong> condotto presso Swisscom<br />

la libera ripartizione dell’orario di lavoro era l’esigenza<br />

più frequentemente espressa dai collaboratori. Dall’altro<br />

lato c’è la tutela giuridica dal sovraccarico di lavoro. La<br />

legge sul lavoro stabilisce ad esempio che si possa lavorare<br />

solo nell’arco di 14 ore al giorno (pause incluse). Per<br />

molti collaboratori è però già oggi realtà rispondere a un<br />

paio di e-mail alle undici di sera ed essere nuovamente<br />

operativi alle sei del mattino successivo. Cosa che sarebbe<br />

La legge sul lavoro<br />

deve essere rispettata<br />

anche a domicilio<br />

illegale. Alcuni politici chiedono pertanto di allentare la<br />

legge. I medici del lavoro lo sconsigliano. Pause più corte<br />

comporterebbero tutta una serie di sintomi psicosomatici<br />

come il mal di schiena, disturbi del sonno o esaurimento<br />

emotivo. In altre parole: quanto più il tempo in telelavoro,<br />

tanto maggiore il pericolo di una giornata di fatto di 24<br />

ore, con i rischi sanitari associati. La legge sul lavoro vigente<br />

tutela i lavoratori da tutto questo. E in un certo qual<br />

modo anche da loro stessi.<br />

Che fare quindi? Su questa domanda <strong>syndicom</strong> ha richiesto<br />

una perizia giuridica a Kurt Pärli, docente di diritto<br />

privato all’Università di Basilea. Il risultato: dato che la<br />

situazione giuridica è univoca, una modifica della legge<br />

non è di rilevanza prioritaria. Tuttavia, servono delle misure<br />

per far rispettare effettivamente la legge sul lavoro<br />

anche durante il telelavoro. (v. intervista alle pagine 22 e<br />

23). La palla passa quindi ai sindacati e ai loro partner sociali.<br />

Pärli consiglia inoltre di stabilire contrattualmente<br />

che la modalità «solo telelavoro» non diventi la regola. Una<br />

volta in telelavoro non dovrebbe significare «telelavoro<br />

per sempre». Questo vale del resto anche per questo articolo.<br />

Ho sì rinunciato al mio jogging pianificato, ma anche<br />

al lavoro notturno. L’articolo l’ho quindi ultimato il<br />

giorno successivo nell’ufficio condiviso.<br />

Il sondaggio di <strong>syndicom</strong> sul telelavoro:<br />

<strong>syndicom</strong>.ch/telelavoro

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