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syndicom rivista N.20

Da molto tempo ci impegniamo per i diritti dei lavoratori della logistica, delle telecomunicazioni e dei media. Le buone condizioni di lavoro sono, e sono sempre state, il risultato di successi raggiunti insieme. Entra anche tu nel nostro movimento e crea il tuo futuro insieme a noi. L''unione fa la forza!

Da molto tempo ci impegniamo per i diritti dei lavoratori della logistica, delle telecomunicazioni e dei media. Le buone condizioni di lavoro sono, e sono sempre state, il risultato di successi raggiunti insieme. Entra anche tu nel nostro movimento e crea il tuo futuro insieme a noi. L''unione fa la forza!

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12<br />

Dossier<br />

Un modello di lavoro ibrido,<br />

al di là dell’emergenza<br />

A causa delle misure sanitarie, molte persone<br />

hanno iniziato a lavorare in home office. Per<br />

qualcuno è stato soltanto un inizio. Sono in<br />

molti, infatti, ad apprezzarlo, come afferma il<br />

sondaggio effettuato da <strong>syndicom</strong> in primavera,<br />

proprio durante il lockdown. Ma cosa accadrà<br />

in futuro, quando passerà la pandemia?<br />

Testo: Giovanni Valerio<br />

«Quelle prese finora, sono misure in un’ottica d’emergenza»,<br />

afferma Giorgio Pardini, responsabile del settore ICT<br />

di <strong>syndicom</strong>. «Come sindacato, il nostro compito è di preparare<br />

il terreno per il dopo Covid, in modo che il lavoro<br />

in home office sia reso possibile laddove il tipo di lavoro<br />

lo consente. Non si tratta di cambiare la legge (e la perizia<br />

giuridica di Kurt Pärli ci ha dato ragione), ma di puntare<br />

sui contratti collettivi. In questo caso, come partner sociali<br />

dobbiamo chiedere che il datore di lavoro adempia le<br />

sue responsabilità nel tutelare la salute dei dipendenti,<br />

mettendo a disposizione gli strumenti necessari, ma anche<br />

garantendo un posto di lavoro in loco nelle aziende. In<br />

secondo luogo, dobbiamo lottare affinché il lavoratore abbia<br />

anche lui il diritto di scegliere se vuol lavorare in home<br />

office. Finora, solo l’impresa può offrire la possibilità di<br />

svolgere il lavoro a domicilio. Ma è necessario che questo<br />

diritto sia pari, da ambo le parti. Infine, anche in queste<br />

nuove forme di lavoro bisogna garantire i diritti di informazione<br />

sindacale, di contribuire al dialogo con le commissioni<br />

aziendali in virtù della Legge sulla Partecipazione,<br />

e infine di coinvolgimento nell’impresa, affinché il<br />

personale sia integrato nel ciclo produttivo».<br />

Incontri virtuali<br />

Anche il sindacato sta cambiando, per avvicinarsi ai lavoratori<br />

in questo nuovo contesto. Ad esempio, in Swisscom<br />

è partito un progetto dei fiduciari con la commissione del<br />

personale per coinvolgere i colleghi che lavorano da casa.<br />

Questi ultimi ricevono degli inviti per partecipare online,<br />

attraverso piattaforme come Teams, a una specie di «caffè<br />

virtuale». Questo anche perché, come emerso dal sondaggio,<br />

spesso quando si lavora da casa non si fanno le pause.<br />

Questi nuovi modelli di contatto si potrebbero applicare<br />

ad altri ambiti, come nel recapito mattutino e degli stampati,<br />

spiega Matteo Antonini: «I lavoratori di Presto o di<br />

Direct Mail non lavorano da casa, certo, ma non hanno<br />

neppure un vero e proprio posto di lavoro e non incontrano<br />

i colleghi. I contatti sindacali si fanno attraverso le<br />

commissioni del personale, ma anche su WhatsApp o su<br />

facebook, è un lavoro da certosino». Nel nuovo Contratto<br />

collettivo della Posta, informa Antonini, «l’opportunità di<br />

lavorare in home office, ove possibile, è ancora a livello<br />

embrionale. C’è solo una dichiarazione di intenti, con cui<br />

la Posta favorisce soluzioni di lavoro moderne». Tuttavia,<br />

la soluzione dell’home office è stata parecchio praticata a<br />

PostFinance, durante il lockdown e quando le misure sanitarie<br />

lo hanno richiesto. Recentemente, anche i teamleader<br />

di PostLogistics in Ticino hanno ottenuto la possibilità<br />

di svolgere alcuni lavori amministrativi in home office.<br />

Ma questo soltanto ora, eccezionalmente.<br />

Andare oltre<br />

«Da anni siamo aperti ai nuovi modelli di lavoro», afferma<br />

ancora Giorgio Pardini. «Anzi, nei casi in cui il sindacato<br />

non era preparato, ci sono stati problemi di adattamento<br />

da parte delle aziende. Penso, ad esempio, nell’amministrazione<br />

federale. Proprio perché <strong>syndicom</strong> ha cercato di<br />

anticipare i processi, le aziende dei nostri settori hanno<br />

saputo affrontare il periodo del lockdown: UPC ha dato un<br />

voucher ai dipendenti, Swisscom ha fornito gli strumenti<br />

per lavorare da casa… Ora si tratta di andare oltre, di proiettare<br />

le nostre rivendicazioni oltre la crisi, con la convinzione<br />

che il lavoro del futuro sarà sempre più ibrido, dando<br />

più autonomia e fiducia ai lavoratori. E non sarà mai<br />

totalmente in home office, ma anche in azienda perché i<br />

lavoratori possano partecipare al flusso di lavoro, anche<br />

come scambio intellettuale».<br />

Evitare l’isolamento<br />

«È necessario incontrarsi anche per molti giornalisti», racconta<br />

Stephanie Vonarburg, responsabile del settore<br />

Stampa e Media elettronici. «L’home office ha raccolto i favori<br />

di chi deve fare lunghi viaggi per raggiungere il posto<br />

di lavoro o chi ha situazioni familiari particolari. Ma altri<br />

criticano questa forma di isolamento. Spesso gli scambi<br />

professionali e informali consentono lo sviluppo di idee<br />

per nuovi articoli o diversi approcci. In ogni caso, la legge<br />

sul lavoro è la base, anche per il telelavoro. Quello che <strong>syndicom</strong><br />

offre ai soci è la consulenza individuale o collettiva.<br />

Ad esempio, a Keystone-ATS eravamo e siamo tuttora in<br />

contatto per il nuovo regolamento sull’home office».<br />

I dati nel reportage di swissinfo:<br />

bit.ly/3fIurag

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