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syndicom rivista N.20

Da molto tempo ci impegniamo per i diritti dei lavoratori della logistica, delle telecomunicazioni e dei media. Le buone condizioni di lavoro sono, e sono sempre state, il risultato di successi raggiunti insieme. Entra anche tu nel nostro movimento e crea il tuo futuro insieme a noi. L''unione fa la forza!

Da molto tempo ci impegniamo per i diritti dei lavoratori della logistica, delle telecomunicazioni e dei media. Le buone condizioni di lavoro sono, e sono sempre state, il risultato di successi raggiunti insieme. Entra anche tu nel nostro movimento e crea il tuo futuro insieme a noi. L''unione fa la forza!

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«Chiediamo un contratto collettivo per gli addetti<br />

al recapito dei servizi postali privati» Matteo Antonini<br />

19<br />

La nuova era del business online<br />

Ogni anno durante le feste aumenta drasticamente il numero<br />

di ordini online e il settore della logistica si trova ad affrontare<br />

ancora una volta le stesse sfide. Ma quest’anno è peggio,<br />

perché le festività si combinano con la pandemia. Gli svizzeri<br />

sono sempre più a casa e ordinano la merce online.<br />

Ma l’infrastruttura non è preparata e si rischia il collasso.<br />

Un’elevata domanda significa centri<br />

di smistamento oberati e ritardo nelle<br />

consegne. Gli addetti al recapito, le<br />

persone alle macchine di smistamento,<br />

le persone addette alla gestione dei<br />

resi, i fattorini: tutti risentono dell’aumento<br />

del volume di pacchi. Per compensare<br />

tale volume, sia la Posta che i<br />

corrieri privati come DHL, DPD, e così<br />

via, puntano sempre più sui subappaltatori<br />

e sul personale a prestito. Inoltre,<br />

i collaboratori fissi devono svolgere<br />

ore straordinarie.<br />

Una trasformazione accelerata<br />

I dipendenti del settore logistico esercitano<br />

una professione di importanza<br />

sistemica e ancor prima dello scoppio<br />

della pandemia in parte avevano salari<br />

bassi e pessime condizioni di lavoro. A<br />

seguito dell’ulteriore situazione di<br />

stress dovuta al coronavirus, essi riscontrano<br />

per di più problemi di salute.<br />

Questo si ripercuote negativamente<br />

nel lungo termine. È necessario<br />

intervenire urgentemente, perché non<br />

si intravede ancora la fine.<br />

Più personale! Questa la richiesta dei lavoratori di<br />

PostLogistics a Frauenfeld. (© <strong>syndicom</strong>)<br />

Il trasferimento del consumo nel business<br />

online è già in corso da diversi<br />

anni. A seguito della pandemia da coronavirus,<br />

questo trasferimento ha subito<br />

un’accelerazione esponenziale.<br />

La clientela svizzera si è abituata ancor<br />

di più allo shopping online. Si è<br />

così raggiunto un nuovo livello e si<br />

presume che il numero di ordini online<br />

diminuirà solo di poco una volta<br />

migliorata la situazione pandemica.<br />

Ecco perché è così importante che i datori<br />

di lavoro prendano i necessari<br />

provvedimenti.<br />

Le richieste del sindacato<br />

«I lavoratori devono far fronte all’imminente<br />

sovraccarico con salari più<br />

alti, un numero sufficiente di dipendenti<br />

fissi e misure per la protezione<br />

della salute. Inoltre, chiediamo un<br />

contratto collettivo di lavoro per gli addetti<br />

al recapito dei servizi postali privati»,<br />

afferma Matteo Antonini, responsabile<br />

del settore Logistica di<br />

<strong>syndicom</strong>. Oltre ai datori di lavoro e ai<br />

commercianti online, anche le famiglie<br />

possono dare il proprio contributo<br />

pianificando gli acquisti con anticipo<br />

e in modo combinato. Antonini<br />

constata: «Qualora la catena logistica<br />

dovesse collassare, ci perderanno tutti.<br />

È nell’interesse di tutti i partecipanti,<br />

assumersi ora le proprie responsabilità».<br />

Un piano a lungo termine<br />

Ciononostante, la più grande responsabilità<br />

spetta ai datori di lavoro: <strong>syndicom</strong><br />

è convinto che si possa affrontare<br />

la crescita strutturale nel mercato<br />

dei pacchi solo con investimenti a lungo<br />

termine nel personale e non con<br />

esternalizzazioni a breve termine.<br />

Solo in questo modo il settore logistico<br />

sarà in grado di impedire l’imminente<br />

collasso e sarà preparato per il<br />

trasferimento nel business online.<br />

Sharada Isner<br />

<strong>syndicom</strong>.ch/it/divisioni/logistica<br />

Tamedia, verso la fine<br />

del «modello di Berna»?<br />

Tamedia vuole fondere le redazioni<br />

delle testate bernesi «Der Bund» e<br />

«Berner Zeitung» in un’unica redazione.<br />

In futuro gli articoli sulle assemblee<br />

comunali, sui procedimenti giudiziari<br />

e sulle pièce teatrali saranno gli<br />

stessi su entrambi i giornali. È quanto<br />

ha annunciato la direzione aziendale<br />

di Tamedia.<br />

Finora il cosiddetto «modello di<br />

Berna» ha garantito una certa molteplicità<br />

di opinioni nella regione a livello<br />

di testate giornalistiche: due quotidiani<br />

concorrenti dello stesso editore<br />

rendicontano e garantiscono un’ampia<br />

gamma di tematiche e prese di posizione.<br />

Tutto questo potrebbe ora<br />

giungere al termine.<br />

In occasione di un evento informativo<br />

per il personale tenutosi il 28 ottobre,<br />

la direzione aziendale di Tamedia<br />

ha annunciato l’intenzione di accorpare<br />

le redazioni di «Der Bund» e «Berner<br />

Zeitung» in un «team Berna». Tamedia<br />

voleva trovare delle sinergie<br />

nell’informazione cantonale e comunale,<br />

hanno affermato i due amministratori<br />

Marco Boselli e Andreas Schaffner<br />

davanti al personale riunito. Le<br />

voci, secondo cui metà dei posti di<br />

lavoro presso il «Bund» e la «Berner<br />

Zeitung» potrebbero venir cancellati,<br />

sarebbero esagerate.<br />

<strong>syndicom</strong> teme un’offerta mediatica<br />

insufficiente nella regione di Berna,<br />

proprio nel centro politico della<br />

Svizzera. Soprattutto nei piccoli comuni<br />

e nelle regioni rurali, la copertura<br />

dei giornali indipendenti rischia di<br />

scomparire. E ora anche Berna, la capitale<br />

della Confederazione con un<br />

unico quotidiano, manca di molteplicità<br />

dei media. Come faranno le persone<br />

a scoprire cosa accadrà in futuro<br />

nel loro comune? Come può un’unica<br />

redazione, con un personale ridotto,<br />

fornire la necessaria pluralità di tematiche,<br />

notizie e opinioni? Per via della<br />

sua posizione di monopolio sulla piazza<br />

mediatica di Berna, il gruppo ha<br />

un’enorme responsabilità editoriale<br />

nei confronti del pubblico.<br />

Al fine di attenuare quanto più<br />

possibile le conseguenze per i soggetti<br />

interessati nelle varie redazioni di<br />

«Bund» e «Berner Zeitung», <strong>syndicom</strong><br />

sostiene le commissioni del personale<br />

nelle trattative per un piano sociale. Il<br />

sindacato intende inoltre collaborare<br />

con la direzione aziendale per ridurre<br />

il più possibile il numero di licenziamenti.<br />

Abbiamo così la possibilità di poter<br />

elaborare una soluzione sociale<br />

per gli interessati. Un’altra è invece la<br />

questione di ciò che accade alla piazza<br />

mediatica di Berna.<br />

Marco Geissbühler

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