syndicom rivista N.20
Da molto tempo ci impegniamo per i diritti dei lavoratori della logistica, delle telecomunicazioni e dei media. Le buone condizioni di lavoro sono, e sono sempre state, il risultato di successi raggiunti insieme. Entra anche tu nel nostro movimento e crea il tuo futuro insieme a noi. L''unione fa la forza!
Da molto tempo ci impegniamo per i diritti dei lavoratori della logistica, delle telecomunicazioni e dei media. Le buone condizioni di lavoro sono, e sono sempre state, il risultato di successi raggiunti insieme. Entra anche tu nel nostro movimento e crea il tuo futuro insieme a noi. L''unione fa la forza!
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14<br />
Dossier<br />
Il telelavoro del vicino è sempre<br />
più «smart»<br />
La pandemia da coronavirus cambierà il mondo<br />
del lavoro. Ovunque si sta puntando necessariamente<br />
sempre più sul telelavoro. Come viene<br />
regolamentato il lavoro da casa negli altri<br />
Stati? Ecco una panoramica.<br />
Testo: Christian Capacoel<br />
In Italia il telelavoro è «smart» e pratico. Anche nella vicina<br />
Penisola i lavoratori sono stati spediti a casa in primavera.<br />
La maggior parte delle aziende ha prorogato questo regime<br />
sino alla fine dell’anno. Il timore degli uffici affollati è<br />
grande dopo che il paese ha registrato più di 55mila decessi<br />
dovuti al coronavirus. Nel lockdown, durante la prima<br />
ondata di coronavirus, il 90% dei dipendenti ha dovuto restare<br />
a casa. Attualmente, il 34% dei lavoratori è tuttora in<br />
telelavoro, soprattutto delle grandi aziende e dell’amministrazione<br />
pubblica. Secondo un recente sondaggio, più<br />
di un’azienda su due intende restare in telelavoro anche<br />
nel 2021. Ma non è così da molto: fino a poco tempo fa l’Italia<br />
era molto indietro in materia di lavoro da casa. Ora<br />
invece lo «Smart working» va di moda. E per alcuni è davvero<br />
«smart» (ovvero, intelligente) non dover più essere costantemente<br />
presenti. Poiché ora in Italia negli uffici regna<br />
la burocrazia da coronavirus: le autorità italiane<br />
chiedono alle aziende misurazioni quotidiane della febbre<br />
e la firma di tutti i lavoratori che vanno in ufficio.<br />
In Austria la richiesta di telelavoro è molto grande, ma<br />
la legislazione è in ritardo con il quadro normativo. A metà<br />
settembre il governo federale austriaco ha pertanto convocato<br />
un gruppo di lavoro, composto da ministero del lavoro,<br />
sindacati e datori di lavoro, che intende presentare i<br />
primi risultati nella primavera 2021. Finora la possibilità<br />
del telelavoro in Austria si basa su accordi aziendali e contratti<br />
di assunzione. Non c’è una definizione unitaria, ad<br />
esempio relativa al luogo in cui il lavoro viene considerato<br />
telelavoro. Per la Camera del lavoro, in cui sono rappresentati<br />
tutti i lavoratori, nella nuova legge è necessario stabilire<br />
i punti relativi a protezione dei lavoratori, assicurazione<br />
contro gli infortuni, protezione dei dati e altri temi<br />
centrali.<br />
Verso modelli ibridi nelle grandi aziende<br />
Negli Stati Uniti la politica non ha voce in capitolo in materia<br />
di telelavoro. Le aziende decidono autonomamente<br />
come e dove lavorano i loro dipendenti. La tendenza è<br />
chiara: sempre più aziende smantellano postazioni di lavoro<br />
in ufficio perché questo non solo riduce i costi e tutela<br />
l’ambiente, ma soprattutto perché contribuisce alla<br />
soddisfazione dei collaboratori. Le aziende come il servizio<br />
di scambio di messaggi brevi Twitter di San Francisco<br />
hanno completamente eliminato le postazioni di lavoro in<br />
ufficio. Ciò che conta è solo che il lavoro deve essere fatto<br />
ed è possibile farlo anche da casa. Presso Google, Facebook<br />
e Apple, i lavoratori possono attualmente lavorare da<br />
casa. Ma al più tardi alla fine del prossimo anno dovranno<br />
rientrare in ufficio. Nel medio e nel lungo termine tutte le<br />
aziende pianificheranno dei modelli ibridi. Questo significa<br />
che in futuro si continuerà eventualmente a trascorrere<br />
ancora il 50% del proprio orario di lavoro in azienda e il<br />
resto in telelavoro. Nella Silicon Valley si vede già chiaramente<br />
uno degli effetti: ci sono meno code.<br />
In Germania si discute di un «diritto al telelavoro». Infatti<br />
non è previsto un diritto al telelavoro come avviene ad<br />
esempio da luglio 2015 nei Paesi Bassi, e pare che se dovesse<br />
passare la legge si tratterebbe di un diritto chiaramente<br />
limitato. La bozza di legge, presentata inizialmente<br />
e nel frattempo già ritirata, prevedeva un diritto al lavoro<br />
mobile o al telelavoro per 24 giorni all’anno. In caso di un<br />
diritto al telelavoro stabilito per legge, le aziende dovrebbero<br />
in linea di principio concederlo a quei lavoratori che<br />
desiderano lavorare da casa. Un rifiuto sarebbe possibile<br />
solo presentando delle motivazioni di urgente necessità<br />
da parte dell’azienda. Attualmente la decisione relativa<br />
alla possibilità di lavorare in telelavoro spetta principalmente<br />
ancora al datore di lavoro. In linea di principio, i<br />
collaboratori non possono esigere dall’azienda di lavorare<br />
da casa.<br />
La brochure dettagliata della Seco sulla situazione giuridica attuale<br />
bit.ly/2VqpOsr<br />
Fotoreportage<br />
Come si presentava effettivamente la situazione del telelavoro<br />
in piena crisi da coronavirus? Ciò che <strong>syndicom</strong> ha<br />
tentato di scoprire tramite un sondaggio è stato esplorato<br />
dalla coppia di fotografi Remo e Lisa Ubezio, in un’ambiziosa<br />
documentazione fotografica corredata di testi.<br />
Il 16 marzo scorso, quando il Consiglio federale ha deliberato<br />
il lockdown, i lavoratori indipendenti del settore creativo si<br />
sono trovati praticamente senza lavoro. Remo e Lisa Ubezio<br />
hanno fatto di necessità virtù e hanno avviato il progetto fotografico<br />
«Together at home». Tra inizio aprile e il 10 maggio<br />
hanno ritratto 230 persone nel loro ambiente domestico e<br />
nel loro appartamento condiviso facendosi raccontare come<br />
se la sono passata durante il telelavoro. Il progetto artistico<br />
prevede un volume illustrato e una mostra. Cinque immagini<br />
della serie arricchiscono la nostra <strong>rivista</strong>.<br />
«togetherathome.ch» fa parte del progetto europeo «lockdowneurope.org»