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syndicom rivista N.20

Da molto tempo ci impegniamo per i diritti dei lavoratori della logistica, delle telecomunicazioni e dei media. Le buone condizioni di lavoro sono, e sono sempre state, il risultato di successi raggiunti insieme. Entra anche tu nel nostro movimento e crea il tuo futuro insieme a noi. L''unione fa la forza!

Da molto tempo ci impegniamo per i diritti dei lavoratori della logistica, delle telecomunicazioni e dei media. Le buone condizioni di lavoro sono, e sono sempre state, il risultato di successi raggiunti insieme. Entra anche tu nel nostro movimento e crea il tuo futuro insieme a noi. L''unione fa la forza!

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16<br />

Dalle<br />

professioni<br />

La sicurezza al primo posto<br />

All’inizio di novembre, gli spettatori del programma A Bon Entendeur<br />

sulla RTS sono rimasti impressionati da un reportage sulla sicurezza<br />

inerente al trasporto scolastico. L’attenzione si è concentrata sul servizio<br />

fornito da AutoPostale nel comune di La Chaux-du-Milieu nel<br />

Cantone di Neuchâtel. Gli scolari di questa regione sono costretti da<br />

diverse settimane a prendere l’autobus di linea e non lo scuolabus, il<br />

che può metterli a rischio. La legge richiede infatti l’uso delle cinture<br />

di sicurezza sugli scuolabus, ma non sugli autobus di linea. Un incidente<br />

si è verificato a Friburgo, altri sono da temere visto che il/la<br />

conducente deve gestire più di 50 allievi, alcuni in piedi, su autobus<br />

sovraccarichi. Il dito è stato subito puntato contro le compagnie di<br />

trasporto, tra cui AutoPostale, e i nostri colleghi e le nostre colleghe<br />

sono stati/e chiamati/e in causa dalla popolazione. Tuttavia, dietro a<br />

questa situazione inaccettabile si nasconde la questione della responsabilità<br />

della collettivizzazione e una certa idea di servizio pubblico.<br />

Sono infatti i Comuni (e i Cantoni) che si occupano di organizzare<br />

le linee di scuolabus. Questo servizio non è gratuito e alcuni<br />

Comuni sono riluttanti a pagare. Nel Vallese, il Comune di Saxon si<br />

è distinto per aver rifiutato uno scuolabus alla metà del villaggio che<br />

vive in quota, costringendo i genitori a organizzare una manifestazione.<br />

Alcune regioni stanno vivendo situazioni economiche difficili e<br />

certi Comuni non nuotano nell’oro, ma alcuni hanno semplicemente<br />

scommesso troppo sulla concorrenza fiscale, con funzionari eletti<br />

che non mettono le necessità delle famiglie al primo posto. La sicurezza<br />

dei nostri figli è in gioco anche nelle elezioni comunali.<br />

Dominique Gigon<br />

Per un trasporto scolastico sicuro, i comuni devono mettere<br />

mano al portafogli. Soprattutto in tempo di pandemia. (© <strong>syndicom</strong>)<br />

Il reportage di RTS sul trasporto scolastico (in francese)<br />

bit.ly/3kI4AQE<br />

Senza sostegno<br />

all’online, i media<br />

non hanno futuro<br />

Stephanie Vonarburg è vicepresidente di <strong>syndicom</strong><br />

e responsabile settore Stampa e media elettronici<br />

Se fossero dei bambini, si parlerebbe<br />

di una reazione a catena. Dalla<br />

Commissione delle telecomunicazioni<br />

del Consiglio nazionale (CTT-N) ci<br />

si aspetterebbe invece qualcosa di diverso:<br />

un po’ di moderazione quando<br />

si tratta di decidere del futuro dei media.<br />

Ciononostante, la maggioranza<br />

borghese della CTT-N ritarda nuovamente<br />

il pacchetto di misure per la<br />

promozione dei media. Questo sebbene<br />

il Consiglio nazionale abbia impartito<br />

ancora a settembre alla sua commissione<br />

un incarico ben diverso:<br />

integrare i media online nel pacchetto<br />

relativo alla promozione dei media<br />

praticamente ultimato.<br />

Nella loro seduta di novembre, i<br />

partiti borghesi non hanno lasciato<br />

nulla di intentato per rimandare il tanto<br />

atteso e urgentemente necessario<br />

supporto pubblico dei media online.<br />

Essi richiedono ennesimi accertamenti<br />

su questioni costituzionali mischiando<br />

nel dibattito etico le attività<br />

online della SSR. Senza una base, poiché<br />

è opinione diffusa che la SSR non<br />

riceva alcuna prestazione dalle misure<br />

predisposte.<br />

Tutto questo a beneficio e a scapito<br />

di chi? A lungo termine non ne beneficia<br />

nessuno – tanto meno gli operatori<br />

dei media le cui redazioni e budget per<br />

i freelance vengono ridotti. Ma questo<br />

danneggia tutti noi: l’opinione pubblica<br />

che vuole informarsi su diversi<br />

fronti e con una qualità affidabile, indipendentemente<br />

se su carta oppure<br />

online. E danneggia in particolare le<br />

aziende mediatiche più piccole e poco<br />

redditizie dal punto di vista finanziario<br />

che già ora in molte regioni garantiscono<br />

un residuo di varietà nel giornalismo<br />

locale e regionale. <strong>syndicom</strong><br />

si batte anche per questi piccoli media<br />

più giovani, ma non meno importanti.<br />

Stephanie Vonarburg<br />

L’appello di <strong>syndicom</strong> e SSM:<br />

bit.ly/3mpxaIn

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