Antologia su Alba de Céspedes
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«Rimaniamo soli» ha detto. Io gli ho ricordato che ha dato vita a
una bella impresa e questa gli rimane. Chi ha creato qualcosa,
dicevo, non è mai solo: un libro, un quadro, un’azienda, che so,
una fabbrica, sono cose che rimangono. «Io ho dedicato tutta la
mia vita ai figli, invece» ho aggiunto con un sospiro «e i figli se
ne vanno.» Lui scrollava la testa: «Non se ne vanno» ha corretto
«altrimenti, in un certo senso, sarebbe già un bene. Saremmo
soli, ma potremmo almeno godere i vantaggi della nostra
solitudine. Invece non abbiamo alcuno di questi vantaggi e siamo
soli lo stesso.» Mi piaceva sentirlo dire che è solo, anche se
parlava indifferentemente, con un lieve accento di cinismo.
Tuttavia, scotendo la testa, insistevo nel dire che egli ha una
grande azienda e la possibilità di condurre una vita comoda,
agiata. Egli replicava che anche questo non conta niente; sono
altre cose che contano, diceva; e a me, in un lampo, passava negli
occhi Venezia. «A una certa età» seguitava «tutto ciò che
abbiamo fatto non ci basta più; ha servito solo a renderci quelli
che siamo. E così come siamo, ora che siamo veramente noi,
quelli che abbiamo voluto o potuto essere vorremmo incominciare
a vivere nuovamente, consapevolmente, secondo i nostri gusti di
oggi. Invece, dobbiamo seguitare a vivere la vita che abbiamo
scelto quando eravamo altri. Io ho lavorato tutta la vita, ho
impiegato trent'anni a divenire quello che sono. E adesso?» Ha
rivolto questa domanda nel vuoto con grande amarezza. Poi,
quasi pentito di essersi lasciato andare, ha aggiunto ridendo che
bisognerebbe stabilire un’età «quarantacinque anni, mettiamo»
oltre la quale si avesse diritto a essere soli al mondo, e a poter
scegliere daccapo la propria vita.
«Del resto» ha osservato «nessuno capisce ciò che facciamo, lo
sforzo che ci costa, nessuno, eccetto coloro che lavorano con
noi.» Ho sentito che parlava contro sua moglie; forse anche
Michele parla così contro di me, qualche volta. Mi dicevo che io
non chiedevo nulla, comperavo soltanto scarpe per i ragazzi,
vestiti per i ragazzi, cibo, e non pellicce di visone.
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