Antologia su Alba de Céspedes
- No tags were found...
You also want an ePaper? Increase the reach of your titles
YUMPU automatically turns print PDFs into web optimized ePapers that Google loves.
Sulla scrivania c’era la mia vecchia borsetta ornata da
un’iniziale, regalo di Michele per un mio compleanno. Egli si è
seduto dall’altra parte della scrivania con un respiro di
benessere. Siamo rimasti un poco in silenzio; godevamo
nell’essere soli. Egli passava il dito sull’iniziale del mio nome
quasi la disegnasse e intanto dicevamo cose senza importanza.
Non riesco neppure a ricordare ciò che abbiamo detto, ricordo
solo il gesto della sua mano: era come se mi chiamasse. Ne avevo
i brividi, mi pareva che la sua mano fosse su di me, sulla mia
pelle, e avevo voglia di implorare: “Basta, basta”. Lui ha detto
sottovoce, quasi leggesse una parola scritta: «Valeria».
Poi c’è stato un silenzio e io ero beata nell’eco del mio nome.
«Che cosa accade, Valeria?» ha domandato lui senza guardarmi,
fissando sempre quell’iniziale. Io ho risposto: «Non so» e ho
abbassato gli occhi. Egli continuava: «Vogliamo essere franchi?
Posso parlare?». Avrei voluto dire no, riprendere il cappotto e
andarmene, invece ho annuito. «Ho avuto paura» ha confessato.
Io ho rialzato gli occhi, stupita, perché avevo sempre pensato a
lui come a un uomo forte. «È incominciato due mesi fa, circa,
quando lei mi disse, ricorda?, che le condizioni economiche della
sua famiglia sembravano migliorare. Io le domandai, quasi
scherzando, se mi avrebbe abbandonato. Lei rispose seria,
invece, come se avesse già riflettuto su questa possibilità. Disse,
lo ricordo bene: “Non per ora”.» Subito gli ho spiegato che avevo
risposto così senza volerlo, forse istintivamente considerando
che, priva di una giustificazione economica, non avrei saputo
come far accettare in casa questa mia personale attività; ma che
al contrario... Lui mi ha interrotto: «Sì, sì, capisco. Del resto io
stesso non vi detti peso, sul momento. È stato dopo: quel sabato
in cui ci siamo trovati soli qui in ufficio, per caso.
D’un tratto, mentre stavamo lavorando insieme e io provavo una
sconosciuta sensazione di dolcezza le sue parole mi sono tornate
alla mente. Da allora ho incominciato ad avere paura
immaginando di venire qui, ogni mattina, e non trovarla.
59