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«Dove vuoi andare?» le ho detto teneramente, scotendo la testa.
Senza guardarmi lei ha ripreso: «Non t’impensierire per me.
Dimmi soltanto se vuoi che me ne vada». Era pallida, si vedeva
che aveva paura. «Saresti felice, Mirella?» le ho chiesto,
istintivamente evitando di risponderle: «Senza di noi, senza tua
madre, senza tutto quello che è stata la tua vita finora? Saresti
felice, di’?» Ella ha esitato un poco e poi ha detto, quasi in un
soffio: «Non lo so. Mi dispiacerebbe molto lasciarvi». Nell’udirla
dire soltanto “mi dispiacerebbe” ho avuto un brivido di rivolta.
«Ma forse mi adatterei facilmente» continuava: «Decidi tu quello
che vuoi ch’io faccia. Non pensare a me. Pensa solo a voialtri, a
papà.» Non potevo prendere una decisione e lei lo sentiva;
temevo, anzi, che giocasse su questo e la sua calma fosse dovuta
a un calcolo. Le ho domandato affettuosamente: «Parli così
perché credi di non poter agire altrimenti? Di non avere scelta?
Invece a tutto si può sempre rimediare, almeno evitando un
danno maggiore. Sei stata la sua amante, vero?». L’ho vista
arrossire violentemente rispondendo: «Questo riguarda me
soltanto». Allora ho di nuovo perduto il controllo: «Sfacciata!» le
ho detto. «Non ti vergogni di parlare così?» «No» ha risposto lei
recisamente: «E, in ogni caso, qualunque fosse la mia risposta,
non cambierebbe nulla. Tu puoi impormi la tua volontà, ancora
per pochi mesi; puoi chiudermi in un convento o cacciarmi di
casa. Ne hai pieno diritto e io ti ubbidirò. Questi sono i rapporti
tra me e te. Il resto riguarda me soltanto.» Annichilita da tanta
freddezza: «Dunque la morale non ha importanza per te?» ho
ribattuto. Lei è rimasta un momento in silenzio; poi ha detto
piano: «Oh, io rifletto molto, credimi, mi domando continuamente
ciò che è bene e ciò che è male. Tu mi accusi sempre di essere
cinica, fredda; ma non è così. Non è vero. Sono diversa da te,
ecco tutto. Te l’ho ripetuto tante volte: tu hai la possibilità di
affidarti ai modelli convenzionali del bene e del male. Sei più
fortunata. Io, invece, ho bisogno di rivederli secondo il mio
giudizio prima di accettarli».
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