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Touch Journal 07/2022

Il numero 07/2022 (ottobre 2022) di Touch Journal. La testata trade di Nelson Srl si innesta in un progetto multiforme che supera il classico concetto di testata trade e mira a creare una nuova piattaforma che mette in relazione sinergica B2B e B2C. Queste due facce del mercato, sempre più complementari e inter-relazionate, sono legate in modo innovativo da Touch Journal (qui di seguito trovate l’edizione digitale del numero cartaceo spedito in distribuzione controllata) al web magazine iGizmo.it attraverso lo storytelling

Il numero 07/2022 (ottobre 2022) di Touch Journal. La testata trade di Nelson Srl si innesta in un progetto multiforme che supera il classico concetto di testata trade e mira a creare una nuova piattaforma che mette in relazione sinergica B2B e B2C. Queste due facce del mercato, sempre più complementari e inter-relazionate, sono legate in modo innovativo da Touch Journal (qui di seguito trovate l’edizione digitale del numero cartaceo spedito in distribuzione controllata) al web magazine iGizmo.it attraverso lo storytelling

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di Luca Figini<br />

Dossier<br />

Sonos Sub Mini è l’add-on per le soundbar del brand così da aggiungere<br />

profondità ai suoni ed elevare la qualità audio complessiva<br />

21<br />

Il subwoofer dai bassi vellutati<br />

bbiamo scelto di abbinare<br />

il nuovissimo Sub<br />

A<br />

Mini, dalle dimensioni<br />

compatte se si considera<br />

che è un subwoofer<br />

capace di produrre una risposta alle<br />

basse frequenze fino a 25 Hz, alla Ray,<br />

e non alla Arc o alla Beam 2, perché<br />

la soundbar di Sonos spicca per i toni<br />

medio/alti ed è solo discreta nei bassi.<br />

Il combinato disposto di Sub Mini (499<br />

euro) e Ray (299 euro) è, da un punto<br />

di vista dello spazio sonoro, perfetto,<br />

perché Sub Mini compensa e integra<br />

in perfetta simbiosi la Ray, che quindi<br />

esprime il suo meglio. Siamo partiti<br />

quasi dalla fine perché dimostra il<br />

lavoro di sviluppo dietro alle quinte<br />

eseguito da Sonos, che poi si sostanzia<br />

dall’app, che permette a ogni modulo<br />

di operare in sinergia. Come in questo<br />

caso: i bassi sono delegati al Sub Mini;<br />

i medi e alti alla Ray. Risultato: sonorità<br />

ben calibrate su tutte le frequenze,<br />

bassi profondi e che danno spessore,<br />

profondità e maggiore completezza<br />

allo scenario acustico; con in più il vantaggio<br />

che la Ray, delegando i bassi al<br />

Sub Mini, spicca per precisione, come<br />

front firing, sugli alti, come nel caso<br />

del parlato e dei dialoghi in cui ottiene<br />

un guadagno sonoro notevole.<br />

L’app Sonos, il centro di controllo<br />

Il fatto è che l’app di gestione del Sub<br />

Mini è la medesima di tutti i prodotti<br />

Sonos, quindi si configura premendo il<br />

tasto laterale e collegando il subwoofer<br />

alla rete Wi-Fi o Ethernet. Si badi bene<br />

che deve essere la medesima rete della<br />

soundbar, così come la stanza o l’ambiento<br />

configurato per il Sub Mini deve<br />

essere lo stesso della soundbar. Operando<br />

in questo modo, l’attivazione si<br />

perfeziona toccando la parte superiore<br />

del Sub Mini con lo smartphone avendo<br />

l’app aperta, la piattaforma di Sonos<br />

provvede già ad abbinare la Ray al Sub<br />

Mini con la dicitura Ray+Sub. Questo è<br />

quello che si vede dall’app e che conferma<br />

che la configurazione è andata<br />

a buon fine. Dai tecnici di Sonos ci siamo<br />

fatti spiegare che dietro le quinte le<br />

frequenze sono sostanzialmente gestite<br />

in modo separato ma uniforme: alti<br />

e medi alla Ray; bassi al Sub Mini. La<br />

sensazione di “perdita” dei bassi dalla<br />

soundbar è ancora più emblematica<br />

usando la Arc, che dispone di una maggiore<br />

caratura per queste frequenze<br />

e che fanno sentire la loro mancanza<br />

quando si usa il subwoofer. Abbinandola<br />

al Sub Mini la Arc si concentra<br />

maggiormente sui medi e alti, con guadagni<br />

come detto percepibili nella qualità<br />

del parlato, delegando il Sub Mini a<br />

gestire la profondità e i toni più caldi<br />

e bassi. Ecco perché l’abbinata Ray e<br />

Sub Mini ci è sembrata ideale: innanzitutto<br />

per provare i due più recenti modelli,<br />

ma soprattutto perché aggiunge<br />

alla Ray quella corposità di suono che<br />

è praticamente, per quanto minimo,<br />

l’unico punto debole della soundbar,<br />

più sbilanciata, volendo trovare il pelo<br />

nell’uovo, su frequenze alte e medie<br />

che, ancor di più, diventano precise,<br />

equilibrate e fedeli.<br />

La Ray è una soundbar che, anche da<br />

sola, entusiasma chi vuole minimizzare<br />

l’investimento senza rinunciare alla<br />

qualità audio di Sonos. Per di più assicura<br />

una compatibilità totale con i Tv<br />

in commercio, anche datati, perché al<br />

posto dell’Hdmi Arc sfrutta la connettività<br />

ottica con il televisore. Si guadagna<br />

in retro-compatibilità ma si perde<br />

in interazione, perché vengono a mancare<br />

le gestioni sincronizzate con il telecomando<br />

offerte dal protocollo Arc.<br />

Poco male, si fa presto l’abitudine. Condizione<br />

necessaria e sufficiente, così<br />

come per il Sub Mini, anche per la Ray,<br />

è che siano collegati a una rete cablata<br />

o wireless. Dall’app si hanno i controlli<br />

di equalizzazione: con la configurazione<br />

Ray+Sub ci sono due livelli di intervento.<br />

Quello classico dell’app Sonos<br />

che permette di attivare il Loudness e<br />

di gestire i livelli di alto e basso. In più,<br />

il Sub Mini ha un suo equalizzatore, ancora<br />

più granulare: l’intervallo è tra -15<br />

e +15 di intensità e si può regolare il posizionamento<br />

su 0° (allineato alla Ray)<br />

oppure 180° (all’opposto della Ray).<br />

Quest’ultimo caso è utile se si vuole<br />

tenere il subwoofer non sullo stesso di<br />

ascolto piano del Tv e della soundbar<br />

ma posizionato nei pressi del divano.<br />

In ogni caso, la direzione ideale è quella<br />

con la fessura del Sub Mini rivolta<br />

verso l’ascoltatore (0°) o la soundbar<br />

(180°). La comunicazione tra soundbar<br />

e subwoofer è wireless a 5 GHz, per<br />

questo come precisato all’inizio devono<br />

essere collegati alla medesima rete.<br />

Del Sub Mini dovrete solo preoccuparvi<br />

di collegare il cavo di alimentazione. Il<br />

resto è a carico dall’app.<br />

La profondità del Sub Mini<br />

La fessura che contraddistingue il design<br />

cilindrico (23 cm di diametro e 30,5<br />

cm di altezza) del Sub Mini in realtà<br />

cela una coppia di woofer contrapposti<br />

da 6 pollici, ciascuno alimentato da un<br />

amplificatore di classe D e sostenuto<br />

da una serie di supporti che evitano<br />

vibrazioni e rimbombi interni. Il tutto<br />

per annullare le forze e le tensioni<br />

interne durante la riproduzione, evitando<br />

ronzii e fastidi e massimizzando<br />

la fedeltà delle basse frequenze. Basta<br />

appoggiare delicatamente un dito sul<br />

bordo degli speaker per rendersi conto<br />

della delicatezza con cui reagiscono<br />

quando necessario. Tenendo le mani<br />

sulla struttura non si sentono echi o<br />

vibrazioni interne. E la qualità sonora<br />

dei bassi è esaltante soprattutto quando<br />

si guardano film o si ascolta musica<br />

che usa timbriche che virano a queste<br />

frequenze. La nostra impostazione di<br />

equalizzazione è stata impostata su 4<br />

nell’equalizzatore complessivo e di 7<br />

su quello del Sub Mini (nei film abbiamo<br />

attivato l’opzione per migliorare<br />

i dialoghi). Ci siamo spinti fino a 10<br />

nell’equalizzatore Sub con brani musicali<br />

fortemente “bassi”, dalla musica<br />

classica al rock passando per composizioni<br />

in stile “buddha bar”, e ascoltare<br />

il Sub Mini ci ha deliziato le orecchie.<br />

Con in più la funzione Trueplay si può<br />

configurare perfettamente la somma<br />

di Ray e Sub Mini per le caratteristiche<br />

acustiche della stanza: il risultato, più<br />

nel multimedia che nella musica, è una<br />

esperienza sonora ancora migliore con<br />

film, serie e perfino programmi Tv.<br />

Sonos Sub Mini in breve<br />

Il Sonos Sub Mini (499 euro) è il complemento<br />

ideale per qualsiasi soundbar di<br />

Sonos. Il prezzo non è popolare ma comunque<br />

allineato alla qualità del prodotto<br />

e alle funzioni offerte: aggiungere<br />

bassi profondi (frequenze a 25 Hz) a<br />

quelli medi/alti della soundbar per uno<br />

scenario sonoro di spessore e preciso.<br />

Ci è piaciuto, è diventato insostituibile<br />

per ascoltare tanto i programmi Tv<br />

quando le serie, i film e la musica. I<br />

bassi rendono tutto più avvincente e<br />

la precisione e l’effetto vellutato del<br />

Sub Mini sono goduria per le orecchie.<br />

La Ray è la soundbar perfetta per i Tv<br />

anche più datati perché si connette via<br />

cavo ottico ed è più precisa e focalizzata<br />

sui medi alti. La somma dei due<br />

è un sistema audio capace di offrire<br />

grandi soddisfazioni. Con in più tutta<br />

la logica di Sonos gestibile attraverso<br />

l’app, che si occupa di separare i compiti<br />

tra soundbar e subwoofer e gestire<br />

le frequenze (alte, medie e basse) con il<br />

giusto dispositivo per una esperienza<br />

ricca e sinergica.<br />

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