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Touch Journal 07/2022

Il numero 07/2022 (ottobre 2022) di Touch Journal. La testata trade di Nelson Srl si innesta in un progetto multiforme che supera il classico concetto di testata trade e mira a creare una nuova piattaforma che mette in relazione sinergica B2B e B2C. Queste due facce del mercato, sempre più complementari e inter-relazionate, sono legate in modo innovativo da Touch Journal (qui di seguito trovate l’edizione digitale del numero cartaceo spedito in distribuzione controllata) al web magazine iGizmo.it attraverso lo storytelling

Il numero 07/2022 (ottobre 2022) di Touch Journal. La testata trade di Nelson Srl si innesta in un progetto multiforme che supera il classico concetto di testata trade e mira a creare una nuova piattaforma che mette in relazione sinergica B2B e B2C. Queste due facce del mercato, sempre più complementari e inter-relazionate, sono legate in modo innovativo da Touch Journal (qui di seguito trovate l’edizione digitale del numero cartaceo spedito in distribuzione controllata) al web magazine iGizmo.it attraverso lo storytelling

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6<br />

TOUCH<br />

Ottobre <strong>2022</strong><br />

di Riccardo Colletti<br />

Focus On<br />

Le decisioni della Commissione sui temi più scottanti:<br />

semiconduttori, reti, infrastrutture, progetti 5G e 6G<br />

L’Unione Europea si “scuote”<br />

e accelera sulla strategia digitale<br />

ualcosa si muove. Si sta<br />

Q<br />

muovendo. Si muoverà.<br />

L’Unione Europea - stretta<br />

nella morsa della crisi<br />

energetica ed economica<br />

- sembra voler accelerare e fare sul serio<br />

per la definizione di una politica strategica<br />

sul versante tecnologico e digitale.<br />

Dopo le recenti approvazioni dei Digital<br />

Markets and Services Act, l’agenda dei<br />

lavori è fitta. Servono risposte tempestive<br />

ai problemi, abbandonando tentennamenti<br />

ed eccessi di burocrazia.<br />

Semiconduttori in primo piano<br />

Il recente intervento di Ursula von der<br />

Leyen, presidente della Commissione,<br />

durante il vertice digitale in Estonia a<br />

proposito di semiconduttori ha messo al<br />

centro dell’attenzione l’impegno a procedere<br />

senza indugi. “I chip sono presenti<br />

in ogni dispositivo digitale. Dunque, sono<br />

fondamentali. Vogliamo aumentare la<br />

quota di mercato globale al 20% entro il<br />

2030. Disponiamo di strutture di ricerca e<br />

test di livello mondiale. Questo è attraente<br />

per gli investitori, ma non abbastanza per<br />

creare l’ecosistema necessario. Pertanto,<br />

il nostro European Chips Act mobilita miliardi<br />

di investimenti per lo sviluppo e la<br />

produzione in serie di chip di prossima<br />

generazione. Abbiamo appena approvato<br />

la prima decisione sugli aiuti di Stato,<br />

con il via libera a un investimento di 730<br />

milioni di euro da parte di una società<br />

franco-italiana per la realizzazione di una<br />

nuova struttura in Sicilia. Produrrà, per la<br />

prima volta in Europa, wafer di carburo di<br />

silicio su larga scala, la base dei semiconduttori.<br />

E nei prossimi mesi, un’azienda<br />

americana di fiducia è destinata ad aprire<br />

la strada con il suo nuovo impianto di<br />

chip in Germania: un investimento di 17<br />

miliardi di euro”.<br />

I progetti per 5G e la ricerca sul 6G<br />

La chiave della connettività globale è un<br />

fattore decisivo. In quest’ottica, le operazioni<br />

legate a 5G e 6G stanno procedendo.<br />

Di qui la decisione dell’Ue di mettere<br />

mano al portafoglio per stanziare 250<br />

milioni di euro. La Smart Networks and<br />

Services Joint Undertaking (SNSJU) ha<br />

selezionato i primi 35 progetti di ricerca,<br />

innovazione e sperimentazione per consentire<br />

l’evoluzione degli ecosistemi 5G e<br />

Dopo l’approvazione del Parlamento<br />

Europeo, i consumatori potranno presto<br />

utilizzare un’unica soluzione di ricarica<br />

per i loro dispositivi elettronici.<br />

Entro la fine del 2024, tutti i telefoni<br />

cellulari, tablet e fotocamere venduti<br />

nell’Ue dovranno essere dotati di una<br />

porta di ricarica Usb-C. Dalla primavera<br />

del 2026 l’obbligo si estenderà<br />

ai laptop. La nuova legge adottata<br />

dall’Aula lo scorso 4 ottobre fa parte<br />

di un più ampio sforzo dell’Ue per ridurre<br />

i rifiuti elettronici e consentire<br />

ai consumatori di compiere scelte più<br />

sostenibili. Quindi, i consumatori non<br />

avranno più bisogno di un caricatore<br />

diverso ogni volta che acquisteranno<br />

un nuovo dispositivo, poiché potranno<br />

utilizzare un unico caricatore per<br />

un’intera gamma di device elettronici<br />

portatili di piccole e medie dimensioni.<br />

Indipendentemente dal produttore,<br />

promuovere la ricerca 6G in Europa. Con<br />

un finanziamento combinato nell’ambito<br />

di Orizzonte Europa, si punta a costruire<br />

una catena di approvvigionamento europea<br />

di prim’ordine per sistemi 5G avanzati<br />

e costruire capacità tecnologiche 6G<br />

europee. L’Ue intende rafforzare la leadership<br />

europea nello sviluppo e nell’implementazione<br />

di tecnologie di rete di prossima<br />

generazione, nonché di dispositivi e<br />

servizi connessi attraverso un’ambiziosa<br />

tabella di marcia per la ricerca e l’innovazione.<br />

I progetti di ricerca e innovazione<br />

svilupperanno componenti, sistemi e<br />

reti di comunicazione intelligenti per il<br />

6G seguendo sia un percorso evolutivo<br />

attraverso ulteriori miglioramenti della<br />

tecnologia avanzata 5G, sia un percorso<br />

più rivoluzionario studiando i vantaggi<br />

di promettenti abilitatori tecnologici.<br />

Le reti e le richieste alle Big Tech<br />

Stretto a doppia mandata con la tematica<br />

c’è la questione delle reti per affrontare il<br />

Approvati porta e caricatore universale Usb-C dal 2024<br />

futuro tra 5G, IoT e metaverso. L’Unione<br />

ha deciso di rilanciare il tema per voce<br />

del Commissario per il Mercato interno,<br />

Thierry Breton. Che, nel corso di una tavola<br />

rotonda a Bruxelles e coordinata dalla<br />

Gsma, ha incontrato i ceo delle principali<br />

compagnie telefoniche. Oltre all’amministratore<br />

delegato di Tim, Pietro Labriola,<br />

hanno preso parte altri ceo, quali Timotheus<br />

Hoettges di Deutsche Telekom,<br />

José María Alvarez-Pallete di Telefonica,<br />

Christel Heydemann di Orange e Nick<br />

Read di Vodafone. Al centro della discussione<br />

la richiesta di contributo da parte<br />

delle Big Tech, o meglio di equo compenso,<br />

come evidenziato da agosto scorso<br />

lettera che gli operatori telefonici hanno<br />

inviato alla Commissione Europea, che a<br />

sua volta ha promesso di aprire una consultazione<br />

nel 2023. I principali operatori<br />

avevano evidenziato che nell’ultimo decennio<br />

hanno investito oltre 500 miliardi<br />

di euro nello sviluppo delle loro reti fisse<br />

e mobili in Europa. A fronte di ciò però da<br />

parte delle Big Tech (Meta, Google, Apple,<br />

Amazon) pur generando il 55% del traffico<br />

totale il contributo è stato a dir poco<br />

ininfluente. Un tema spinoso ma che dovrà<br />

essere affrontato. Inevitabilmente. •<br />

tutti i nuovi telefoni cellulari, tablet,<br />

fotocamere digitali, cuffie e auricolari,<br />

console per videogiochi portatili<br />

e altoparlanti portatili, e-reader, tastiere,<br />

mouse, sistemi di navigazione<br />

portatili, auricolari e laptop ricaricabili<br />

tramite cavo cablato, operativi con<br />

una potenza erogata fino a 100 Watt,<br />

dovranno essere dotati di una porta<br />

Usb-C. Tutti i dispositivi che supportano<br />

la ricarica rapida avranno la<br />

stessa velocità di ricarica. Poiché la<br />

ricarica wireless diventa più diffusa, la<br />

Commissione Europea sarà chiamata<br />

ad armonizzare i requisiti di interoperabilità<br />

entro la fine del 2024. Ciò<br />

eliminerà anche il cosiddetto effetto<br />

“lock-in” tecnologico, per cui un consumatore<br />

diventa dipendente da un<br />

unico produttore. Etichette dedicate<br />

informeranno gli utenti sulle caratteristiche<br />

di ricarica dei nuovi dispositivi,<br />

rendendo più facile la verifica. Questi<br />

nuovi obblighi porteranno a un maggiore<br />

riutilizzo dei caricabatterie e aiuteranno<br />

i consumatori a risparmiare<br />

fino a 250 milioni di euro all’anno sugli<br />

acquisti di caricabatterie non necessari.<br />

I caricatori smaltiti e non utilizzati<br />

rappresentano circa 11.000 tonnellate<br />

di rifiuti elettronici all’anno all'interno<br />

dell’Unione Europea.<br />

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