Turismo del Gusto Magazine - Maggio 2023
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Siamo nel 2003 ed è appena nato quello che viene
definito un “signature dish”, un piatto iconico diventato
immediatamente identificativo del ristorante Casa
Vicina, che cinque anni dopo questa variopinta creazione
viene premiato con la stella Michelin (e credo proprio
che, oltre alla loro grande cucina, anche questo piatto
abbia influito positivamente per la conquista dell’ambito
“macaron”).
presentata alla stampa torinese, insieme ai nuovi piatti
del menù primaverile, la raccolta di cinque versioni
della cartolina originale “Bagna Caoda da bere Special
Edition” con lo schizzo “dello studio a mano libera”
di Claudio Vicina e differenti cornici colorate che
ricordano i cinque strati: rossa per il peperone, verde
per la zucchina, arancio per la carota, bianco per il
cavolfiore e rosso/viola per la barbabietola.
A dire il vero una stella Michelin era già stata
loro assegnata nel 2002, ma i Vicina erano ancora
a Borgofranco d’Ivrea e poiché il regolamento della
“Rossa” stabilisce che il riconoscimento è dato al
ristorante e non al cuoco, spostandosi nel 2003 a Torino,
ne hanno perso il diritto.
“Dopo un approfondimento sui piatti tipici piemontesi,
ho capito che la bagna caoda era la ricetta ideale da rivisitare
per dare sfogo alla mia creatività e illustrare, con la vista e
il gusto, la mia filosofia di cucina. Erano passati pochi anni
dal riconoscimento della stella Michelin, ottenuta nel 2002,
e con tutta la famiglia eravamo pronti a concretizzare nuovi
e importanti progetti.” racconta lo chef Claudio Vicina.
La Bagna Caoda da bere è prima di tutto una dedica
ad uno dei piatti iconici del Piemonte e di Torino, con un
rimando alle Olimpiadi Invernali del 2006. “Già nel 2003
si parlava dell’imminente evento che avrebbe acceso i fari sulla
città, richiamando turisti da ogni parte del mondo. Per questo
nella fase di progettazione, era importante inserire un elemento
legato al tema. Da qui la scelta di utilizzare cinque verdure
(peperone rosso, zucchina, carota, cavolfiore e barbabietola)
precedentemente frullate e disposte in strati per simboleggiare
i cinque anelli olimpici.” commenta lo chef.
Presentata per la prima volta a novembre 2003,
nelle intenzioni dello chef Claudio non era stata ideata
come un antipasto ma, come capita più sovente di quel
che si pensi, l’immediato successo ne ha modificato
la collocazione e ancora oggi, dopo ben 20 anni, è il
piatto più fotografato del loro menù e il più diffuso e
condiviso tra i social.
In occasione del ventesimo anniversario è stata
TuttoFood
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