INSIEMI - CCL, storie da abitare - Stadera

| NELLE QUATTRO CORTI |
QUI SI RESPIRA
UN SENSO DI COMUNITÀ
Amo molto il mio lavoro, il contatto con la
gente, essere un punto d’appoggio e un
riferimento per tante persone. Sono cose
che mi riempiono di soddisfazione.
Nel 2004, quando qui si era ancora in piena
ristrutturazione, è stata chiamata a lavorare l’impresa
di pulizia con cui collaboravo e collaboro tutt’oggi.
È così che è iniziato il mio rapporto con Stadera. Nel
2011 mi è stato offerto di fare il custode. È un lavoro più
strutturato, che mi occupa dalle 8 del mattino alle 17 del
pomeriggio. Mi piace farlo bene tanto che per il lavoro
a volte arrivo a trascurare un po’ la mia famiglia. Per
emergenze ho dato la mia disponibilità anche il sabato
e la domenica: il mio cellulare ce l’hanno tutti, e stiamo
parlando di circa 200 inquilini!
Per qualsiasi problema la prima cosa che fanno
tutti è chiamarmi. Io cerco di fare il possibile e spesso ci
riesco. Se invece non è alla mia portata allora mi rivolgo
all’amministratore. Le Cooperative sono presenti e
intervengono sollecite. C’è una grande rapidità tra
domanda e risposta impensabile in altre gestioni
condominiali.
Le attività culturali promosse dalle Cooperative, la
Festa delle 4 Corti, la presenza delle ragazze di Serpica
Naro, tutti questi fattori hanno creato un bel senso
di comunità. Nella sala comune sono state ospitate
tante attività: dai balli sudamericani alla biblioteca per
bambini fino alle feste di compleanno. Non dico che non
ci siano mai tensioni ma una cosa è certa: più le persone
si conoscono più le tensioni si stemperano.
Più le
persone si
conoscono
meno
ci sono
tensioni.
Vivo a Sesto San Giovanni e lavoro qui a Stadera, non
è vicino ma come dico sempre: “ho attraversato il mare
per lavorare ora non sarà certo attraversare Milano a
fermarmi!”.
Quando andrò in pensione, ho intenzione di restare
in Italia perché l’Algeria non è riuscita a diventare un
Paese capace di offrire reali opportunità ai suoi cittadini.
È un peccato ma è così.
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