Autobus febbraio 2024

CONFRONTO 12 metri elettrici Consip
Solaris Urbino 12 Electric
La lepre da inseguire
Solaris guida da
anni il mercato
elettrico italiano (ed
europeo). L’organico
è in espansione,
l’offensiva
sull’idrogeno
imponente (leggi
Bologna e Venezia).
L’Urbino elettrico un
prodotto rodato
È
il campione da battere. In Italia, dove
nel 2023 ha immatricolato 115 elettrici
(a cui andrebbero aggiunti una quarantina
di filobus), in aumento del 200 per cento
sull’anno precedente, e in Europa, dove
alla metà del 2023 (i dati al 31 dicembre
2023 non sono ancora disponibili al momento
di andare in stampa) copriva un market
share del 12,4 in campo elettrico, forte
di oltre 1.800 e-bus a batteria consegnati.
L’Urbino 12 Electric,
immancabile candidato
a Consip, è uno
standard riconosciuto.
A muovere l’autobus,
come noto, è l’assale
elettrico Zf AxTrax,
scelta opzionale ma
largamente maggioritaria
alle nostre latitudini
(davanti c’è l’Rl82Ec a
ruote indipendenti oppure
l’assale rigido). Di
serie ci sarebbe un motore
asincrono centrale
da 160 kW di potenza
di picco. Disponibile
anche il CeTrax.
Tra i primissimi a muoversi sul terreno dei
bus a batteria, la casa polacca controllata
dal gruppo spagnolo Caf nel 2023 ha messo
a segno risultati importanti anche in campo
idrogeno: sue le aggiudicazioni delle ma-
xi gare di Bologna e Venezia, tra le più
grandi bandite finora nell’intera Europa,
per rispettivi 130 e 90 Urbino hydrogen.
Colpi di mercato
E forte è anche il trend di espansione
dell’organico e delle competenze imboccato
da Solaris Italia, dove da inizio 2024
hanno trovato una nuova casa Giovanni
Tosi, ex responsabile prodotto e gare
pubbliche in MAN, e Alfredo Panarese,
ex Atm con una breve parentesi nell’organico
Kiepe. E l’ex IIA (ed Iveco) Luca
Cordiviola ha sposato la causa Solaris a
metà 2023, nel suo caso alle strette dipendenze
di casa madre, dove ricopre
il ruolo Interurban Platform Director e
soprassiede allo sviluppo e alla commercializzazione
di un intercity elettrico di
prossimo debutto.
Il dodici metri a batteria firmato Solaris,
immancabile candidato a Consip, è uno
standard riconosciuto. A muovere l’autobus,
come noto, è l’assale elettrico Zf
AxTrax, scelta opzionale ma largamente
maggioritaria alle nostre latitudini (davanti
c’è l’Rl82Ec a ruote indipendenti
oppure l’assale rigido). Di serie ci sarebbe
un motore asincrono centrale da 160
kW di potenza di picco. Ma si può optare
anche per il più recente, e altrettanto centrale,
CeTrax sempre di casa Zf.
Batterie? Sul 12 metri possono trovare
posto fino a un massimo di 528 chilowattora
(in sei moduli) consentiti dalle
Solaris High Energy.
Approvvigionamento multiplo
Va detto che la materia della catena di
fornitura delle batterie è estremamente
‘liquida’: Solaris si avvale di più fornitori
(tra gli storici ci sono i connazionali
di Bmz e di Impact) e nel 2022 ha siglato
un accordo con il più grande produttore
mondiale di moduli batteria, i cinesi di
Catl, per la fornitura di moduli Lfp con
tecnologia ‘cell to pack’, che prevede
una riduzione all’osso delle componenti
hardware in chiave di maggior densità
energetica. È già a listino l’opzione di
batterie Catl per un massimo di 423 kWh
suddivisi in tre moduli distribuiti tra ex
torre motore e sezione frontale del tetto.
Dal momento che Solaris offre anche
versioni con pantografo al tetto, l’opzione
Lto è a disposizione dei clienti.
Vale la pena menzionare che l’articolato
è stato lanciato al Busworld di ottobre
2023 in versione aggiornata con capacità
batterie fino a ben 800 kWh. Tornan do
al 12 metri, sono fino a 39 le sedute
disponibili all’interno, in un abitacolo a
pianale integralmente ribassato che concede
poco spazio agli sfizi e tanto alla
sostanza. Il capitolo Adas è affidato al
partner Mobileye.
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