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10_ottobre - Porto & diporto

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mobilitytech / porto&<strong>diporto</strong><br />

L’autobus del futuro<br />

Veloce, silenzioso e accattivante. Bello da vedere<br />

a giudicare dai primi bozzetti, poco inquinante<br />

ma soprattutto funzionale. E’ l’autobus del futuro<br />

oramai prossimo, il mezzo che soppianterà i vecchi veicoli<br />

che oggi si prendono mal volentieri. Come le medicine. E<br />

che dovrà dare una svolta alla mobilità urbana, sempre<br />

più congestionata, che oggi vede il prevalere di gran lunga<br />

dell’auto privata sul mezzo pubblico. L’Unione Europea, e<br />

in parte singoli partner dei 47 degli 11 paesi europei coinvolti,<br />

finanzieranno l’iniziativa: 26 milioni di euro in quattro<br />

anni messi a disposizione dell’Associazione internazionale<br />

del trasporto pubblico (Uitp) per la costruzione di<br />

prototipi di bus. Con il coinvolgimento, per la prima volta,<br />

delle cinque maggiori aziende costruttrici europee: Evobus-Mercedes,<br />

Irisbus-Iveco, Scania, Volvo e Neoman.<br />

Ma come sarà l’autobus sul quale viaggeremo un domani<br />

prossimo alle porte? Certamente consumerà il 25 per cento<br />

in meno, sarà in grado di trasportare il 15 per cento in<br />

più dei passeggeri, andrà più veloce. Anche l’estetica lo<br />

renderà più attraente, con porte larghe e livellate ai marciapiedi<br />

per facilitare l’accesso dei passeggeri, grandi vetrate<br />

luminose e schermi per l’informazione in tempo reale<br />

alla clientela. E, soprattutto, sarà dotato di un cuore verde,<br />

con un motore che ridurrà di un terzo le emissioni nocive.<br />

28 - <strong>ottobre</strong> 20<strong>10</strong><br />

L’Italia è in prima linea nel portare avanti questo progetto:<br />

ha in gestione il 25 per cento delle risorse europee, Milano,<br />

Verona e Roma sono le città protagoniste con il coinvolgimento<br />

del Centro ricerche Fiat, l’Asstra (l’associazione<br />

che raggruppa le imprese del trasporto pubblico locale in<br />

Italia) e le università La Sapienza e Roma 3, ognuno con<br />

compiti in base alle proprie specificità. Le altre città con le<br />

loro aziende coinvolte nel progetto sono Budapest, Gotemborg,<br />

Madrid, Bremerhaven e Rouen. Enzo Castagna,<br />

chairman del Bus Committee dell’Uitp, nonché direttore<br />

dell’azienda di trasporto di Cagliari, spiega che la strategia<br />

di base è concepire l’autobus del futuro con determinate<br />

caratteristiche. Pertanto il primo passo è stato quello<br />

di verificare le richieste dei clienti e degli enti interessati,<br />

successivamente sono stati studiati gli indicatori, concentrandosi<br />

poi sulla parte tecnica con le aziende costruttrici<br />

e partner del progetto. Ecco, dunque, come dovrà essere<br />

il bus europeo del futuro. Innanzi tutto la cabina dell’autista<br />

dovrà essere funzionale ed ergonomica, in grado di<br />

consentire l’accesso a tutti i controlli ed alle informazioni<br />

per l’utenza; l’area passeggeri dovrà offrire comfort indipendentemente<br />

dal numero delle persone a bordo; il mezzo,<br />

dotato di segnalazioni luminose per podisti e ciclisti,<br />

dovrà essere in grado di percorrere salite fino al 14 per<br />

cento di pendenza. Oltre a queste caratteristiche di base,<br />

ne sono previste altre due: il bus dovrà essere in grado di<br />

interagire con i sistemi di manutenzione all’interno delle<br />

officine e contenere eventuali perdite di gas, il materiale<br />

di bordo dovrà essere ignifugo. Intanto, è in funzione da<br />

qualche mese nella città australiana di Adelaide un bus<br />

elettrico, di nome Tindo, alimentato al <strong>10</strong>0 per cento da<br />

energia solare fornitagli da una batteria interna alimentata<br />

da un distributore fotovoltaico.<br />

Il bus (Tindo sta per sole nella lingua aborigena) ha<br />

un’autonomia di 200 chilometri e può trasportare fino a<br />

42 passeggeri.<br />

Eduardo Cagnazzi

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