territorio / porto&<strong>diporto</strong> 52 - <strong>ottobre</strong> 20<strong>10</strong> Prodotti tipici lungo il fiume Calore Piccolo, rotondo e bianco. Anzi bianchissimo. Senza macchie, senza occhi e particolarmente digeribile. Caratteristiche che lo rendono ricco di vitamine, specialmente quelle del gruppo B, ed epatoprotettore. E’ il fagiolo di Controne, di tradizione antica e particolarmente pregiato: la buccia sottile, quasi impalpabile ne fa un legume assai digeribile. Al punto che ogni anno, a novembre, Controne lo celebra con una sagra che richiama diverse migliaia di visitatori. Lo ricorda una filastrocca composta nella stessa località da Nicola Chiaino, Elena Conti e Liliana Russo: “La pasta e fagioli in rosso devi gustar / per far foco d’amore divampar / li fagioli insomma devi sempre mangiar / salute vuoi trovar”. Non è un caso che il tipico fagiolo occupi un posto di prima fila nel modello alimentare cilentano, dove secondo Angel Keys, nutrizionista americano e teorico della dieta mediterranea, sono praticamente sconosciute alcune patologie, come quelle vascolari e cardiache. La sagra del fagiolo è promossa dal comune che punta, come riferisce il sindaco, Nicola Pastore, non solo “a valo- rizzare un prodotto che fa parte del paniere del tipico campano, peraltro contrassegnato con il marchio Dop, ma a promuovere in termini turistici il comprensorio degli Alburni del quale Controne fa parte. Il paesaggio, la tutela, la valorizzazione della cultura e delle tradizioni fanno di Controne la città della migliore accoglienza turistica ed enogastronomica. Non solo grazie al fagiolo, ma anche all’ulivo Rotondella, tipico delle colline circostanti”. Il suo territorio è inoltre ricco di sorgenti d’acqua che sono punti di refrigerio in occasione di scampagnate e dove è possibile incontrare, lungo le sponde del Calore, rari esemplari di lontra. Per sviluppare il turismo, l’amministrazione comunale, aggiunge il sindaco, è impegnata a proteggere la natura, attrezzando spazi per picnic e creando, sul fiume Calore, un’area per canoa e rafting, il cui progetto è stato finanziato per circa 2 milioni di euro. Un progetto che, afferma Pastore, necessita una vera sinergia tra le istituzioni locali, “cosa che si sta facendo anche con la Comunità montana degli Alburni, in modo da offrire un ventaglio più articolato di possibili in- teressi che non devono mai perdere di vista la protezione e la conservazione del territorio. L’obiettivo è avere uno sviluppo ecocompatibile delle attività che vengono poste in essere per rispondere alle esigenze, anche di carattere economico, delle aree interne protette”. Per finire, qualche notizie storica sul “bianco” tipico o “fagiolo a pisello”, come aneddoti e leggende paesane ricordate dallo stesso Chiaino. Risulta che questo particolare tipo di fagiolo sia stato introdotto in Europa agli inizi del 1500 da parte dei conquistatori dell’America Latina, facendo la sua comparsa nella Valle del Calore tra il 1528 e il 1533, come dono ai frati benedettini dell’Abbazia di San Nicola da parte di Papa Clemente VII. Ben presto la coltivazione del prelibato legume trovò un habitat ottimale nel territorio di Controne, come attesta un documento del podestà della zona risalente al 1578. Oggi il territorio di coltivazione è situato nel comprensorio pedemontano degli Alburni, lungo il versante che si affaccia sulla Piana del Sele, all’interno del Parco nazionale del Cilento e del Vallo di Diano. Eduardo Cagnazzi
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