Trieste, 5 - 6 settembre 2009 - WeDoCARE
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preghiere e musica<br />
La tenda dell’accoglienza - La tenda di Abramo<br />
Al termine del momento ecumenico, tutti i presenti in piazza<br />
sono invitati, nel nome dell’accoglienza, nella Tenda dell’accoglienza<br />
(simbolicamente chiamata “La tenda di Abramo”). Qui<br />
si può gustare del cibo e bere del vino offerti dalla Comunità<br />
Ebraica di <strong>Trieste</strong>. Acqua, bibite e frutta sono offerte dalle altre<br />
comunità presenti.<br />
Nella nostra breve vita siamo di passaggio e come<br />
viaggiatori siamo accolti nell’ambiente in cui viviamo,<br />
siamo ospiti della natura che ci circonda ed<br />
impariamo ad esserlo gli uni con gli altri.<br />
Da Abramo provengono le tre religioni monoteiste<br />
Ebraismo, Cristianesimo e Islam. È scritto di<br />
Abramo che l’ospitalità era talmente importante<br />
per lui che un giorno mentre il Signore gli si rivelò<br />
nella sua tenda, Abramo notò tre forestieri che si<br />
stavano avvicinando e senza esitare, si scusò con<br />
il Signore e si affrettò a dare loro di persona il benvenuto.<br />
1200 anni dopo i tempi di Abramo, Gesù di Nazareth,<br />
che nasce ebreo, non solo continua la tradizione<br />
di Abramo, ma ne approfondisce il significato.<br />
Per Gesù non basta essere ligi ed obbedire<br />
ai comandamenti divini: egli insegna che l’essenza<br />
dell’ospitalità e dell’accoglienza sta nella purezza<br />
delle intenzioni e nell’apertura del cuore.<br />
Esempi moderni di queste radicate tradizioni antiche<br />
sono riportati nei comportamenti delle tribù<br />
beduine in Arabia: esse infatti ritengono che la<br />
sicurezza degli ospiti sia più importante della loro<br />
stessa vita e ritengono che poter accordare ospitalità<br />
all’altro sia il più grande dei privilegi.<br />
Anche la mostra fotografica in corso fino alla metà<br />
di ottobre al Museo Ebraico di <strong>Trieste</strong> è un’eccel-<br />
lente testimonianza della manifestazione assoluta<br />
di ospitalità e accoglienza: qui si racconta come<br />
i musulmani albanesi, durante la seconda guerra<br />
mondiale, salvarono gli ebrei dalla Shoà: nel nome<br />
dell’ospitalità e del suo codice d’onore chiamato<br />
“Besa”, rischiarono la loro vita nascondendo e proteggendo<br />
gli ebrei dai nazisti.<br />
In occasione delle celebrazioni triestine della Giornata<br />
Europea della Cultura Ebraica, nei pressi della<br />
fontana situata tra le chiese di Sant’Antonio Nuovo<br />
e San Spiridione a Ponterosso, l’organizzazione<br />
propone la grande tenda dell’accoglienza, che<br />
nomina simbolicamente “La tenda di Abramo”. In<br />
questa tenda la Comunità Ebraica di <strong>Trieste</strong> offre il<br />
proprio cibo a tutti coloro che passano. Anche le<br />
varie comunità religiose e laiche presenti a <strong>Trieste</strong><br />
sono chiamate, nel nome dell’accoglienza, a portare<br />
le loro bevande e della frutta per offrirle agli<br />
avventori: nutrire e dissetare il prossimo, un gesto<br />
assieme simbolico e concreto.<br />
Ognuno di noi offre ospitalità all’altro, così come<br />
l’altro la offre a noi: ospite è colui che accoglie, ma<br />
anche chi riceve l’ospitalità. Questo atteggiamento<br />
è il cuore dell’accoglienza: un concetto universale<br />
secondo il quale noi siamo l’altro e l’altro è lo<br />
stesso per noi.<br />
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