Trieste, 5 - 6 settembre 2009 - WeDoCARE
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34<br />
i protagonisti<br />
Haim Baharier<br />
Maestro di ermeneutica biblica e di studi ebraici<br />
Nato a Parigi nel 1947, ha compiuto studi scientifici<br />
in Francia e negli Stati Uniti (phd al Mit di Boston).<br />
È stato allievo dei filosofi Emmanuel Lévinas e Léon<br />
Askenazi e del Maestro Israel di Gur. Attualmente<br />
Haim Baharier è tra i principali studiosi di ermeneutica<br />
biblica e di pensiero ebraico.<br />
Matematico, si è anche abilitato in Francia alla psicanalisi.<br />
Interviene come visiting professor in diverse<br />
facoltà italiane ed estere (scienze della formazione,<br />
sociologia, arte) e in summit mondiali.<br />
Dopo aver diretto a lungo l’impresa di famiglia, ha<br />
fondato un centro per la formazione manageriale.<br />
Gli interventi e i percorsi di formazione da lui elaborati<br />
si ispirano alla saggezza biblica e si fondano<br />
sull’approccio ermeneutico: percorsi di gruppo e<br />
individual coaching, percorsi nella leadership, nella<br />
comunicazione, analisi e elaborazione della conflittualità,<br />
della precarietà; accompagna i processi<br />
d’integrazione in azienda e tra aziende. Ultimamente<br />
rivolge la sua attenzione all’etica, in termini di<br />
credibilità e di linguaggio per le imprese e i grandi<br />
gruppi bancari del Terzo Millennio.<br />
Nel campo dello sviluppo delle abilità cognitive,<br />
Haim Baharier opera insieme ai suoi formatori lavorando<br />
sia con high performers e high potentials, sia<br />
con soggetti in situazioni di deficit.<br />
Ha tenuto cicli domenicali di lezioni nella primavera<br />
2006 e 2007 al Teatro Dal Verme di Milano che ha<br />
registrato ogni volta con pubblico pagante il tutto<br />
esaurito. Al primo ciclo di lezioni ha fatto seguito<br />
il libro La Genesi spiegata da mia figlia (Garzanti,<br />
2006). Nel 2008 è uscito, sempre per Garzanti, Il<br />
Tacchino pensante. È autore e regista della pièce<br />
Chisimb’arca, recitata dall’attore Eugenio De Giorgi,<br />
presentata con successo il 25 maggio 2008 a Venezia<br />
nell’ambito del “Festival dell’Arca”.<br />
Il massimo conoscitore di sapienza ebraica<br />
tra noi. (Erri De Luca, Il Mattino di Napoli, 2<br />
luglio 2008)<br />
Saggio che attrae e respinge, oppure semplice<br />
veicolo per far luce dentro di noi, Baharier<br />
- ascoltare Baharier - resta una delle<br />
più alte esperienze che si possono fare<br />
a Milano. (Corriere della Sera 5 febbraio<br />
2007)<br />
Un racconto, quello di Baharier, che letteralmente<br />
è pieno di “colpi di teatro” (Il Giornale,<br />
1 febbraio 2007)<br />
È annunciato, con quattro lezioni sulla Genesi,<br />
il ciclone Haim Baharier, l’esegeta biblico<br />
da grandi folle che sta diventando il<br />
Vittorio Sermonti della Torah. (L’Espresso, 1<br />
febbraio 2007 )<br />
Parla, e ovunque parli riesce a tenere il suo<br />
pubblico, così variegato per età, professione,<br />
cultura, nazionalità e fede, inchiodato<br />
al suo posto, nel denso silenzio che richiede<br />
ogni ascolto. (L’Osservatore Romano, 19<br />
ottobre 2006)<br />
Uno dei massimi interpreti viventi della tradizione<br />
ebraica. Una manciata di lucciole,<br />
per stupirsi delle profondità (Erri De Luca,<br />
Vanity Fair, 21 <strong>settembre</strong> 2006)<br />
Ciò che colpiva, per sei domeniche mattina<br />
al Teatro Dal Verme a Milano, non erano<br />
tanto le millecinquecento persone che si<br />
accalcavano ad ascoltare Haim Baharier.<br />
Stupiva piuttosto che a fine lezione in tre o<br />
quattrocento si mettessero in fila per pagare.,<br />
non avendolo fatto prima per la ressa<br />
alla cassa. (L’Espresso, 7 <strong>settembre</strong> 2006)<br />
Baharier, matematico e psicoanalista, allievo<br />
di Emmanuel Lévinas, è davvero un maestro.<br />
(Avvenire, 31 gennaio 2006)<br />
Il suo insegnamento non facile, le sue parole<br />
esigenti e tormentate, il suo pensiero<br />
che sfida la banalità dei luoghi comuni offrono<br />
percorsi di senso vertiginosi e illuminanti.<br />
(La Repubblica, 27 gennaio 2006)