Trieste, 5 - 6 settembre 2009 - WeDoCARE
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eligioni straniere e indigene in Europa o<br />
in qualsiasi altra parte del mondo. Chiunque<br />
accolga l’altro rigetterà la teoria delle<br />
religioni straniere e indigene in Europa, o<br />
in qualsiasi altra parte del mondo. Chiunque<br />
aderisca ad una teoria del genere sarà<br />
incapace di fermarsi ad essa, ma comincerà<br />
inevitabilmente a parlare di lingue indigene<br />
come opposte a straniere sullo stesso suolo<br />
europeo, o di razze indigene opposte a straniere.<br />
Non è difficile immaginare che tipo di<br />
Europa sarebbe, se questa mostruosa dottrina<br />
si sviluppasse in tutto il continente. Coloro<br />
che hanno vissuto o conoscono bene i<br />
fatti della seconda guerra mondiale e l’olocausto<br />
di certo rabbrividiranno al pensiero<br />
di una dottrina distintamente simile al razzismo<br />
sciovinista del nazismo in un momento<br />
in cui l’Europa, come il resto del mondo, stava<br />
per incamminarsi verso il XXI secolo.<br />
II. Sono un musulmano di fede e bosniaco in<br />
virtù del mio background etnico, e grazie a<br />
questa doppia caratteristica non ho nessuna<br />
esitazione nell’affermare che quando si<br />
arriva a parlare di religione, l’Europa condivide<br />
il destino dell’Asia, che è stata la culla<br />
delle tradizioni religiose che hanno ispirato<br />
noi europei. Ciò significa che l’Europa, come<br />
l’Asia, è anche il continente dell’Islam e del<br />
Giudaismo anche se è il continente dell’Ortodossia<br />
Cristiana e del Cattolicesimo e, in<br />
futuro potrebbe diventare, chi può dirlo, la<br />
casa del Buddhismo... le foglie vengono dai<br />
rami, i rami dall’albero, e l’albero dalle sue<br />
radici. Il Giudaismo e l’Islam sono nati in<br />
Asia, ma ciò non toglie che l’Asia sia stata anche<br />
la culla del Cristianesimo. Il Giudaismo e<br />
l’Islam hanno trovato la loro via verso l’Europa<br />
ed hanno saputo trovare una regione in<br />
cui è fiorita la loro civiltà. Si può negare che<br />
la Spagna islamica ha scritto uno dei capitoli<br />
più gloriosi della storia europea?<br />
Chiunque accolga l’Altro rifiuterà qualsiasi<br />
giustificazione che consideri l’Europa come<br />
un continente esclusivamente cristiano!<br />
Per accogliere l’Altro dobbiamo cominciare<br />
a concepire più di un occidente e più di un<br />
oriente in tutte le parti del globo. Dobbiamo<br />
promuovere una consapevolezza del dialogo<br />
per la salvaguardia di un futuro migliore.<br />
Dal momento che l’oriente islamico non implica<br />
la negazione né dell’oriente cristiano<br />
né dell’oriente giudaico, allo stesso modo<br />
l’espressione dell’occidente cristiano non<br />
dovrebbe negare né l’occidente islamico né<br />
l’occidente giudaico.<br />
III. Il Giudaismo, il Cristianesimo e l’Islam, religioni<br />
universali che portano un messaggio<br />
universale, dovrebbero opporsi al progetto<br />
che cerca di riservare alcune zone, per<br />
non parlare di un intero continente, come<br />
i protagonisti<br />
esclusive di una religione. Questo sarebbe<br />
il progetto più ridicolo ed anacronistico che<br />
possa mai essere concepito. Perché insisto<br />
su questo punto? Perché ci sono alcuni<br />
gravi errori di interpretazione e, ancora più<br />
importante, nella pratica dell’universalità<br />
occidentale ed europea. Questa universalità<br />
per alcuni significa “nessun altro” e “nient’altro”<br />
tra noi e cioè “un cerchio europeo di<br />
universalità”. Un progetto universalista del<br />
genere riduce la cristianità ad un credo<br />
esclusivamente europeo, ad una fede solo<br />
europea ed occidentale. Come musulmano,<br />
noto che teorie di questo genere e progetti<br />
di questo tipo si ritorcono contro la cristianità<br />
e minacciano pericolosamente il suo<br />
vero spirito universalista.. Se si prende in<br />
considerazione il tempo in cui l’uomo è sulla<br />
terra, si può dire che l’Islam è nato ieri, ma<br />
ciò non significa nient’altro se non che il Cristianesimo<br />
è arrivato in Europa l’altro ieri e il<br />
Giudaismo ancora un giorno prima. Quindi,<br />
questa semplificazione temporale di venti<br />
secoli di cristianesimo e quattordici d’Islam<br />
può essere utile a coloro che non sostengono<br />
chi designa una regione ad una sola fede.<br />
L’Europa moderna, particolarmente dopo la<br />
seconda Guerra mondiale, ha basato il suo<br />
sviluppo e il suo progetto di crescita sull’universalismo,<br />
che implica la multi- etnicità, il<br />
pluralismo religioso e il multi-culturalismo.<br />
In altre parole la nostra ricerca della felicità,<br />
alla quale ogni uomo può liberamente<br />
partecipare, può essere basata solo sul<br />
multilateralismo e sull’accoglienza dell’Altro.<br />
Comprendiamo che il vero significato<br />
dell’universalità consiste nel riconoscere<br />
il diritto (di quelle fedi e culture alle quali<br />
non apparteniamo) di avere una esistenza<br />
libera, condivisa e parallela in un ambiente<br />
che accoglie la diversità e contribuisce a far<br />
sbocciare centinaia di fiori diversi. Avere una<br />
visione religiosa universale significa accettare<br />
di vivere di fianco alle idee e ai credo di<br />
coloro che sono diversi da noi. Deve essere<br />
totalmente rispettato il diritto di vivere secondo<br />
la propria luce e di inseguire la felicità<br />
nella maniera che ciascuno percepisce.<br />
Le profezie apocalittiche, dello “scontro di<br />
civiltà” dovrebbero essere sostituite da idee<br />
che creino le basi intellettuali del vivere sulla<br />
terra in armonia e cooperazione. Milioni<br />
di cristiani in Egitto, Iraq, Libano, Siria, Nord<br />
Africa, e milioni di musulmani in Francia,<br />
Gran Bretagna, Germania, Bosnia ed Erzegovina,<br />
insieme a milioni di ebrei in Israele e in<br />
occidente sono pronti ad intraprendere un<br />
dialogo che assicuri il diritto di ogni uomo a<br />
onorare Dio in diverse maniere.<br />
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