Trieste, 5 - 6 settembre 2009 - WeDoCARE
Trieste, 5 - 6 settembre 2009 - WeDoCARE
Trieste, 5 - 6 settembre 2009 - WeDoCARE
You also want an ePaper? Increase the reach of your titles
YUMPU automatically turns print PDFs into web optimized ePapers that Google loves.
64<br />
i sostenitori<br />
FONDAZIONE STOCK<br />
PER GLI STUDI SULLA COESISTENZA TRA I POPOLI<br />
La Fondazione Stock per gli studi sulla coesistenza<br />
tra i popoli nasce a <strong>Trieste</strong> sulla base di un fondamentale<br />
intento programmatico: perseguire la coesistenza<br />
pacifica ed il dialogo costruttivo tra popoli.<br />
Un proposito che non è soltanto un ideale, ma si<br />
basa su alcune azioni concrete che la Fondazione<br />
ha svolto e continua a svolgere, fondate su tre assi<br />
portanti: l’educazione, le scienze le arti.<br />
Nell’ambito di queste tre discipline la Fondazione<br />
promuove incontri, eventi, collaborazioni, scambi<br />
ad alto livello per far sì che le diverse parti (culture,<br />
etnie, religioni) si confrontino e dialoghino per un<br />
fruttuoso scambio di idee.<br />
I giovani vengono prevalentemente orientati allo<br />
studio, allo sport, al lavoro, con particolare attenzione<br />
alle realtà arabe e israeliane, per creare team<br />
e progetti comuni. In particolare, per quanto riguarda<br />
la formazione e l’istruzione dei giovani, la Fondazione<br />
attinge alle preziose risorse degli insegnanti e<br />
degli allievi del Collegio del Mondo Unito di <strong>Trieste</strong>,<br />
quintessenza della coesistenza matura e ponderata<br />
tra i popoli, ed investe nell’educazione con un fiore<br />
all’occhiello quale la scuola secondaria di primo<br />
grado di Campi Elisi, intestata alla memoria di Lionello<br />
Stock.<br />
Tra le testimonianze, le attività e i riconoscimenti<br />
della Fondazione Stock si ricordano:<br />
- la conquista del primo premio al concorso nazionale<br />
“I giovani ricordano la Shoah”, affidato nel gennaio<br />
<strong>2009</strong> dal Ministero dell’Istruzione alla classe III<br />
D della stessa scuola Lionello Stock;<br />
- l’istituzione del Premio Lionello Stock per giovani<br />
imprenditori che il Consorzio per l’Area di Ricerca<br />
assegna a un giovane studioso che abbia contribuito<br />
alla ricerca e all’applicazione dei risultati nell’ambito<br />
industriale-scientifico;<br />
- l’intitolazione del reparto di dermatologia pediatrica<br />
nell’ospedale di Tel Aviv al dr. Gino Stock, che<br />
da sempre aveva concepito il proprio lavoro (medico<br />
dermatologo) come una vera missione;<br />
- una targa ricordo nel nome della generosità di<br />
Enzo e Renata Cantarutto per il supporto prestato<br />
all’ospedale Alyn di Gerusalemme, l’unico ospedale<br />
dove medici israeliani e palestinesi operano fianco<br />
a fianco;<br />
- una targa che dedica la sala prove cantanti del Teatro<br />
Verdi di <strong>Trieste</strong> a Emilio Weinberg, ricordato per<br />
i suoi studi musicali e per il suo mecenatismo e un<br />
premio intitolato allo stesso Weinberg nell’ambito<br />
del Concorso Lirico Internazionale Carlo Cossutta<br />
che ha portato a <strong>Trieste</strong> le più belle voci di tutto il<br />
mondo;<br />
- un importante riconoscimento del Presidente Shimon<br />
Peres all’attività della Fondazione per il profondo<br />
impegno nei confronti della coesistenza, del<br />
dialogo e della tolleranza.<br />
“Accogliere per conoscere<br />
o conoscere per accogliere?”<br />
Intervento di Liliana Stock<br />
Fino al secolo scorso nelle scuole di insegnavano<br />
soprattutto la storia Patria e la religione di Stato,<br />
questo presupponeva un peccato d’orgoglio e una<br />
scelta che era stata fatta senza termini di paragone,<br />
del tipo: il mio Paese e è il migliore, la mia Religione<br />
la più vera. Ma oggi non è più così.<br />
Finita l’era dei contrasti sanguinosi e delle oppressioni<br />
totalitarie, i giovani possono finalmente soddisfare<br />
le proprie curiosità per quanto avviene al di là dei<br />
confini. La cultura del viaggio li porta a vivere nuove<br />
esperienze nell’incontro con l’altro. Hanno compreso<br />
la fatuità dei pre-giudizi, giudizi dati a priori senza<br />
conoscere l’argomento cui si riferivano.<br />
Nuovi concetti si sono diffusi nelle scuole e nelle<br />
università, contagiando anche i genitori e interessando<br />
particolarmente gli intellettuali. Oggi, parole<br />
come multiculturalità e identità plurima, così come<br />
simposio, fondazione, convegno, fanno ormai parte<br />
del frasario e dell’esperienza quotidiani. La facilità di<br />
spostarsi in aereo da un Paese all’altro ha reso il mondo<br />
più piccolo e l’orizzonte personale più grande.<br />
Già Stendhal affermava che “il viaggio è una metafora<br />
della vita e l’esilio è una metafora del viaggio”<br />
e, aggiungiamo noi, “l’accoglienza è una metafora<br />
della coesistenza”.<br />
Quindi “conoscere per accogliere” o “accogliere per<br />
conoscere”? In qualsiasi modo si presenti, il concetto<br />
va bene comunque.