Trieste, 5 - 6 settembre 2009 - WeDoCARE
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grande musica<br />
David D’Or è la voce più rappresentativa<br />
della musica israeliana di oggi: il suo timbro<br />
straordinario (gli studi classici gli hanno<br />
restituito un meraviglioso canto di contro-tenore)<br />
è conosciuto in tutto il mondo<br />
e lo ha portato ad esibirsi nelle location più<br />
suggestive e importanti, tra cui la corte del<br />
re della Thailandia e in Vaticano alla presenza<br />
del Santo Padre.<br />
Tuttavia le luci della ribalta di una carriera<br />
internazionale nel mondo dell’opera (è stato<br />
chiamato, tra gli altri, anche dal Metropolitan<br />
Opera di New York) non lo hanno<br />
distratto dalla sua vera passione, non lo<br />
hanno fatto desistere dall’andare, per mezzo<br />
della musica e della ricerca, alla riscoperta<br />
delle proprie radici.<br />
Nato in Israele (dove è una star riconosciuta<br />
e affermata) da una famiglia di cantori<br />
ebrei libici con un background andaluso, la<br />
ricerca delle proprie origini lo ha portato a<br />
mettere in luce un tesoro unico, che evoca<br />
il canto salmodiato del Sacro Tempio. David<br />
scopre che il suo bisnonno fu uno dei<br />
più importanti Rabbi in Libia, originari di<br />
una famiglia di ebrei espulsa dalla Spagna<br />
durante il periodo dell’Inquisizione. È così<br />
che si avvicina proprio al Rabbi della comunità<br />
libica, con l’intenzione di conoscere<br />
le vere origini delle bellissime preghiere<br />
cantate che ascoltava da piccolo, a casa e<br />
nella sinagoga. La tradizione racconta che<br />
quei magici canti sacri furono tramandati<br />
oralmente da padre in figlio e si riconducono<br />
ai canti di preghiera dei leviti del Sacro<br />
Tempio di Gerusalemme: oggi quegli stessi<br />
canti sono usati dalla comunità ebraica<br />
libica nelle preghiere di Yom Kippur e nei<br />
giorni sacri.<br />
David ha raccolto questo tesoro musicale<br />
e di tradizioni, e insieme ad esso altri canti<br />
sacri, i canti di preghiera yemeniti, i canti di<br />
Shabbat – indimenticabile, per esempio, la<br />
melodia di Lecha Dodi scoperta in un’antica<br />
sinagoga. Con il suo gruppo di giovani<br />
ma esperti musicisti di origini differenti<br />
(Nord Africa, Medio oriente, Balcani) ha<br />
così creato una nuova performance, ricca<br />
di emozioni ed energia: un vivido “melting<br />
pot” di suoni, ritmi e colori cui non mancano<br />
scelte tecniche innovative e intelligenti.<br />
Accanto agli strumenti musicali e tecnologici<br />
contemporanei, infatti, l’ensemble di<br />
D’Or usa anche strumenti della tradizione<br />
come il gumbush (simile al banjo turco), la<br />
fisarmonica, il duduk, il clarinetto, il violino,<br />
le diverse percussioni mediorientali e persino<br />
lo shofar, il tradizionale corno d’ariete<br />
che viene soffiato durante i giorni sacri<br />
ebraici e “sa aprire il cielo per preghiere e<br />
auguri”.<br />
È in uscita un nuovo lavoro di David che<br />
presenterà un raccolta di preghiere e canti<br />
in una celebrazione di emozione ed energia.<br />
www.daviddor.com<br />
David D’Or<br />
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