<strong>Bollettin</strong>o Diocesano 2012 - n.2 verando nella preghiera e lodando Dio, offrono se stessi come vittima viva, santa, gra<strong>di</strong>ta a Dio" (LG 10). Tutta la vita, non soltanto alcuni frammenti <strong>di</strong> essa, costituisce la materia <strong>di</strong> questa oblazione. Le gioie, non meno che i dolori. Gli impegni, non meno che le rinunce. Le angosce, non meno che le speranze. Sacrificio vivente è la vita <strong>di</strong> un papà o <strong>di</strong> una mamma, spesa in mille piccole cose per i figli e la famiglia; è la giornata <strong>di</strong> un lavoratore o <strong>di</strong> una lavoratrice cristiana, con tutte le ansie, le fatiche e lo stress che il lavoro o la sua per<strong>di</strong>ta implica; è la vita <strong>di</strong> un giovane e <strong>di</strong> una giovane che devono affrontare tante lotte per non piegarsi alle seduzioni e ai ricatti del mondo; è la solitu<strong>di</strong>ne <strong>di</strong> tanti anziani, il dolore <strong>di</strong> tanti ammalati, la <strong>di</strong>scriminazione <strong>di</strong> tanti immigrati, la miseria <strong>di</strong> tanta povera gente. 3. Per finire, vorrei accennare alla unzione spirituale nella vita <strong>di</strong> noi consacrati nel sacramento dell'or<strong>di</strong>ne: vescovo, presbiteri, <strong>di</strong>aconi. Anche in questo passaggio parlo della unzione spirituale non tanto nella sua accezione oggettiva e sacramentale, ma nell'or<strong>di</strong>ne soggettivo e nel suo significato spirituale; quin<strong>di</strong> dell'unzione spirituale come stile <strong>di</strong> vita. Nel Veni Creator lo Spirito Santo viene chiamato "unzione spirituale" perché - si legge in una antica parafrasi dell'inno "rende soavi e gioiose tutte le tribolazioni del mondo, secondo l'espressione che lo definisce riposo nella fatica e nella calura riparo: in labore requies, in aestu temperies" (Ps.-Bonaventura, Compen<strong>di</strong>o della verità teologica, 10). Quali sono i segni <strong>di</strong> questa unzione spirituale? Eccone alcuni: un parlare <strong>di</strong> Gesù e del suo vangelo in cui si percepisce, per così <strong>di</strong>re, il fremito dello Spirito. Un annuncio che scuote, che convince <strong>di</strong> peccato, che fa ardere il cuore dei fratelli. Uno slancio nell'esercizio del ministero per cui non si ha paura <strong>di</strong> affrontare fatiche, <strong>di</strong> esporsi a rischi e pericoli, pur <strong>di</strong> testimoniare l'amore a Cristo, <strong>di</strong> servire il regno <strong>di</strong> Dio e la sua Chiesa. Unzione spirituale è la determinazione ostinata ad offrire la vita senza stancarsi e senza pentirsi, nella convinzione che "la salvezza delle anime è la legge suprema della Chiesa". E' la passione o zelo apostolico per cui non guar<strong>di</strong>amo più alla nostra gratificazione o realizzazione, ma ci preoccupiamo solo <strong>di</strong> amare Gesù e <strong>di</strong> farlo amare. E' quella letizia interiore che ci sostiene anche nelle avversità, che ci rende forti ma mai duri e amari, ci rende dolci ma non arrendevoli e fiacchi. E' quella santa audacia che ci fa essere ar<strong>di</strong>mentosi ma non temerari, fiduciosi freschi positivi e mai lamentosi tristi e ripiegati. Unzione spirituale è quel sano e solido equilibrio che non ci fa pendolare tra la frustrazione degli insuccessi e la presunzione <strong>di</strong> mete definitivamente conseguite. E' quel pieno abbandono alla volontà <strong>di</strong> Dio che ci fa prendere bene ogni cosa, che permette <strong>di</strong> scorgere sempre in ogni situazione - nella buona e anche nella cosiddetta cattiva sorte - il lato buono, nella convinzione <strong>di</strong>sarmata e <strong>di</strong>sarmante che "non sono tanto gli avvenimenti ciò che conta nella vita, ma ciò che grazie ad essi si <strong>di</strong>venta" (E. Hillesum). Perché tutto - davvero tutto - è grazia! Questa adesione alla realtà non è facile. Presuppone un affidamento totale del vivere, che si matura soprattutto nel crogiolo del dolore e nella nu<strong>di</strong>tà del fallimento, in una parola nella croce. Il pieno e docile abbandono al <strong>di</strong>segno <strong>di</strong> Dio non è facile, ma è possibile, alla scuola <strong>di</strong> Gesù, seguendolo nel suo affidarsi alle mani forti e tenere del Padre, nell'ora decisiva della sua pa- Omelie 9
10 <strong>Bollettin</strong>o Diocesano 2012 - n.2 squa. Prendere bene tutte le cose consente <strong>di</strong> gustare la vita proprio così com'è, riscattandola dalla vacuità e dal non-senso a cui l'insod<strong>di</strong>sfazione o il lamento finiscono per condannarla. Tra poco, consacrando l'olio che dovrà servire all'unzione battesimale e crismale e a quella per i vari gra<strong>di</strong> dell'or<strong>di</strong>ne sacro, il vescovo <strong>di</strong>rà: "Questa unzione li penetri e li santifichi, perché liberi dalla nativa corruzione e consacrati tempio della sua gloria, spandano il profumo <strong>di</strong> una vita santa". Che la scia <strong>di</strong> profumo, che parte dal Giordano, entra nella sinagoga <strong>di</strong> Nazaret, passa per il cenacolo e attraversa l'intera storia della salvezza, giunga fino a noi e si spanda per tutta la nostra santa e cara Chiesa riminese! Atti del Vescovo