Bollettin - Diocesi di Rimini
Bollettin - Diocesi di Rimini
Bollettin - Diocesi di Rimini
Create successful ePaper yourself
Turn your PDF publications into a flip-book with our unique Google optimized e-Paper software.
22<br />
<strong>Bollettin</strong>o Diocesano 2012 - n.2<br />
pastato <strong>di</strong> grandezza e <strong>di</strong> miseria, da questa nostra umanità che ci espone alla<br />
fragilità e ci sbilancia nell'infinito. Non si è reso irreperibile ai nostri tormenti,<br />
alle scommesse dell'amore, ai rischi degli affetti, al sudore del lavoro, alla monotonia<br />
del quoti<strong>di</strong>ano. Non si è rifugiato sul Tabor dove non si può non <strong>di</strong>re:<br />
"E' bello stare qui". No! lui se ne sta giù nelle nostre pianure, invase da palu<strong>di</strong><br />
e pantani, dove le strade sono più trafficate e sdrucciolevoli, e i testacoda della<br />
speranza sono più impreve<strong>di</strong>bili e pericolosi.<br />
Ora lui sta con noi più <strong>di</strong> prima. Perché non è reperibile solo in Palestina,<br />
ma dovunque l'uomo lotta, soffre e spera. Perché non è solo ieri che è venuto<br />
ad abitare in mezzo a noi, ma è oggi. Senza più i limiti del tempo e i con<strong>di</strong>zionamenti<br />
dello spazio. La risurrezione del Nazareno ci regala una presenza eterna.<br />
Proprio perché è risorto non ci lascia più: "Ecco, io sono con voi tutti i giorni,<br />
sino alla fine del mondo". Proprio perché è salito in cielo e vive nell'amore del<br />
Padre, rimane con noi, e in questo stesso abbraccio stringe tutti e ciascuno <strong>di</strong><br />
noi. Entrando nella sovra-storia, non si chiama fuori dalla nostra storia, ma si<br />
fa contemporaneo a ogni avvenimento, compagno <strong>di</strong> viaggio <strong>di</strong> ogni cammino,<br />
interlocutore attuale <strong>di</strong> ogni esistenza. Eternamente presente, ci conduce per<br />
mano, ci costituisce popolo, ci fa sua Chiesa. E ripete: "questo è il mio corpo", e<br />
"io ti assolvo", e assicura che ogni bicchiere d'acqua donato "l'avrete dato a me".<br />
La grazia della Pasqua è <strong>di</strong> risorgere con lui, <strong>di</strong> morire al peccato e <strong>di</strong> non<br />
vivere più per noi stessi, ma per lui che è morto e risorto per noi. Ma per vivere<br />
già quaggiù da risorti, dobbiamo vivere come lui: non dobbiamo scappare<br />
dal mondo, rifugiarci negli eremi, chiuderci nelle sagrestie, de<strong>di</strong>carci a raffinate<br />
esperienze <strong>di</strong> turismo spirituale. Dobbiamo certo cercare le cose <strong>di</strong> lassù, che<br />
però non sono le cose che stanno appese sotto il cielo o sospese a mezz'aria,<br />
ma sono i valori alti e gran<strong>di</strong> - quelli che chiamiamo valori "superiori" - le realtà<br />
che colmano la nostalgia <strong>di</strong> infinito che ci abita nel cuore.<br />
Oggi - lo sappiamo, ma troppo spesso ce ne <strong>di</strong>mentichiamo - non basta più<br />
una fede professata nei cenacoli chiusi dentro le chiese, una fede ridotta alla<br />
frequenza a riti e funzioni sacre, scaduta a pratica abitu<strong>di</strong>naria <strong>di</strong> devozioni e<br />
precetti. Oggi i cristiani devono stare là, "in Galilea", dove lui ci ha preceduto,<br />
dove la vita sembra scivolare su un piano inclinato verso lo strapiombo del nulla<br />
e la notizia della risurrezione appare una droga alienante o un dolciastro sciroppo<br />
consolatorio. Là, "in Galilea", attestati sulle frontiere della vita e della morte,<br />
i cristiani devono stare con fedeltà, con passione e con gioia. Con grande gioia.<br />
Per <strong>di</strong>mostrare che incontrare il Risorto significa trovare un tesoro, non perdere<br />
un capitale. Per mostrare con fatti <strong>di</strong> vangelo che non c'è vita più umana <strong>di</strong><br />
quella cristiana.<br />
Nell'accadere degli eventi, nelle tappe del nostro destino terreno, dentro<br />
ogni occasione <strong>di</strong> gioia e dentro ogni dolore, noi possiamo chiamarlo: "Gesù".<br />
"Sono qui, sono risorto e sono sempre con te", lui ci risponde. Questa è l'autentica<br />
esperienza <strong>di</strong> Pasqua. E solo una Pasqua vera può essere veramente una<br />
buona Pasqua.<br />
Atti del Vescovo